Abruzzo. Sono già migliaia gli allevatori della Coldiretti delle diverse regioni con mucche e trattori che dalle prime ore del giorno si sono mobilitati per la “guerra del latte” per difendere il lavoro, gli animali, le stalle, i prati ed i pascoli custoditi da generazioni.
L’Italia rischia concretamente di perdere per sempre la propria produzione di latte perché oggi quasi la metà del latte consumato in Italia viene oggi dall’estero e la situazione è precipitata nell’ultimo anno con il taglio pesante nei compensi riconosciuti alla stalla dove mancano anche quei pochi centesimi al litro necessari per garantire l’alimentazione delle mucche ed evitare la chiusura. Gli allevatori hanno preso d’assedio il centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis, che dopo aver conquistato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli è diventata il primo gruppo del settore, in via Guglielmo Marconi 10 a Ospedaletto Lodigiano (Lodi) a meno di un chilometro dall’uscita “Casalpusterlengo” dell’autostrada A1, proseguendo sulla ex strada statale 234 Mantovana. Al presidio è già arrivato il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e altre presenze istituzionali sono attese.
Sotto accusa il fatto che il latte italiano viene sottopagato al di sotto dei costi di produzione con le importazioni dall’estero che vengono “spacciate” come Made in Italy” per la mancanza di norme trasparenti sull’etichettatura. Alcuni manifestanti gridano un antico proverbio bergamasco “A la (v)àca a ‘s móns ol làcc, mia ‘l sànch!”, “alla vacca si munge il latte, non il sangue” mentre altri innalzano cartelli con le scritte “Made in Italy ostaggio di una multinazionale straniera”, “Avete preso i nostri marchi non vi daremo le nostre mucche”.