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Sanità Abruzzo, stanziati 300milioni di euro

L’Abruzzo potrà contare su 300 milioni di euro: 260 come da Accordo di programma, e già deliberati dal Cipe, e 40 per diritto di prelazione, quest’anno, in virtù della legge sul terremoto”.

Lo ha annunciato oggi l’assessore alla Sanità Lanfranco Venturoni nel corso di una conferenza stampa, nella quale ha voluto precisare all’accuse rivolte dal Pd nei giorni scorsi, relativamente all’utilizzo di fondi non propri a copertura del deficit sanitario.

Secondo il Pd, Venturoni avrebbe utilizzato i 48milioni di euro dell’assicurazione dell’ospedale San Salvatore de L’aquila per sanare il debito della Asl aquilana, mentre avrebbe destinato 35milioni di euro, già assegnati per interventi su altre strutture (Giulianova e Vasto) allo stesso ospedale San Salvatore.

“Partendo dal presupposto che l’edilizia sanitaria attinge ad un apposito capitolo di spesa, il cosiddetto art. 20” precisa Venturoni “l’Abruzzo era riuscito nel tempo ad accumulare una certa cifra, stanziata ma non spesa. Risale al 17 marzo 2008 l’Accordo di programma, secondo stralcio, nel quale l’ex presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, prevedeva una serie di interventi per oltre 195 milioni di euro per la sanità abruzzese. Per L’Aquila, la richiesta era di 2 milioni e 900 mila euro. Di questi il Ministero ne finanziò 78 milioni, 67 a carico dello Stato, 3,5 a carico della Regione e 7,8 a carico della Asl. Per L’Aquila la cifra destinata fu di oltre un milione. La legge sul terremoto ha bloccato questo provvedimento che, tra l’altro aveva scadenza 30 ottobre 2009, stabilendo che prima di tutto bisognava finanziare la ricostruzione del San Salvatore distrutto dal sisma. La Regione ha, quindi, chiesto alla Asl dell’Aquila di quanti soldi aveva ancora bisogno. La risposta fu 35 milioni di euro, avendone già spesi una ventina per lavori strutturali e per attrezzature mediche”.

Da dove arrivano, dunque, quei 35 milioni di euro? “Dai fondi già stanziati in favore delle altre Asl abruzzesi” è la risposta dell’assessore. “Abbiamo fatto una scelta: non variare i programmi di investimento per gli ospedali più grandi, come Chieti, Pescara e Teramo, ed attingere invece sulle economie di presidi che si aveva in animo di aggiustare, di riconvertire. Strutture piccole e medie, insomma, e distretti. Hanno contribuito la Asl di Teramo, per oltre il 50%, quelle di Lanciano/Vasto, Avezzano/Sulmona e Pescara”.

A questo punto, bisogna solo decidere come utilizzare i 300milioni di euro di cui sopra. “Costruire cinque nuovi ospedali” come vuole il Venturoni-pensiero “o ristrutturare i vecchi che già ci sono”.