Una scelta sofferta, ma che riconferma la sua volontà a portare avanti, con rispetto delle istituzioni, la propria candidatura a Garante dei detenuti in Abruzzo. Durante il congresso dei Radicali Italiani, la segretaria Rita Bernardini, ha comunicato la rinuncia a riproporsi nell’incarico di responsabilità nel partito per incompatibilità con quello che potrebbe essere il suo nuovo ruolo.
“Per il momento”, ha detto in una nota l’onorevole, “grazie soprattutto a Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia, Giustizia e Libertà Abruzzi, abbiamo ottenuto la mia riammissione fra gli eleggibili e tolto l’etichetta di indegna che però, rivendicando ciò che ho e abbiamo fatto per la legalizzazione della cannabis, vorrei appendermi come medaglia da indossare tutta la vita. Quel che è certo è che per quelle che sono le mie convinzioni io cercherò di lottare da qualsiasi postazione in cui mi sarà possibile essere in futuro”.
E riguardo allo sciopero della fame annunciato qualche giorno fa a Teramo, la Bernardini confermando che lo avrebbe sospeso a seguito di un messaggio ricevuto dal vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, il quale aveva già espresso il suo sostegno all’appello sostenuto da diversi rappresentanti politici per renderla candidabile.
“Mi auguro che il mio sciopero della fame che ho iniziato sei giorni fa parli”, conclude la Bernardini, “trasmetta, induca il Governo ad intervenire sulla necessità di far funzionare secondo legge la magistratura di sorveglianza e gli Uffici dell’esecuzione penale esterna, altrimenti anche le nuove auspicabili norme riformatrici saranno scritte sulla sabbia, e inciamperanno rovinosamente su infrastrutture del tutto inadeguate a recepirle”.