Sanità, Venturoni presenta Piano operativo al governo. Pd protesta

venturoni_7-299x300L’Aquila. “Un blitz senza precedenti”. Così il segretario regionale del Partito Democratico abruzzese, Silvio Paolucci, ha definito la scelta dell’assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, di presentare al governo nazionale un piano operativo sul futuro della sanità abruzzese senza che questo sia stato discusso in Regione. “Il futuro della sanità abruzzese non può essere deciso senza il minimo coinvolgimento di sindaci, consiglieri regionali, organizzazioni sindacali, medici, infermieri” lamenta, infatti, il segretario. “La presentazione del Piano operativo solo a Roma è un vero colpo di mano di cui neppure i consiglieri di centrodestra sanno nulla”.

Paolucci racconta che la maggioranza avrebbe sottoscritto accordi senza alcuna discussione e concertazione nel territorio e tenendo all’oscuro il Consiglio regionale. Stando a quanto riferito dal segretario, “le voci di corridoio parlano di tagli per mille posti letto, del totale blocco del turn-over e della profonda riconversione di 7 presidi in 24 mesi. Scelte profonde che gli abruzzesi hanno il diritto di conoscere e non di vedere calati sulle proprie teste come se avessero il solo dovere di obbedire a scelte romane”.

Inoltre, Paolucci si chiede come vengano ripartiti tra pubblico e privato i tagli in questione. “E’ il momento” commenta in proposito “di parlare chiaro e di scoprire le carte: si dica come si immagina il futuro della sanità abruzzese a partire dal rapporto pubblico – privato, se basato sull’esclusivo principio di complementarità oppure no”.  

Dello stesso avviso anche il consigliere regionale Claudio Ruffini, che sostiene: “Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma l’assessore deve scoprire le carte ed è per questo che abbiamo presentato una risoluzione in Consiglio regionale”.

Il consigliere chiede a Venturoni di portare in Consiglio regionale il Piano degli Investimenti che attesta la costruzione degli ospedali da tempo annunciati e il rinnovo delle attrezzature tecnologiche. “Gli operatori e gli utenti della sanità hanno il diritto di sapere quali sono i presidi da chiudere, quale sarà la rete dei servizi territoriali, quali gli investimenti sulla rete di emergenza-urgenza” tuona, infatti, Ruffini. “Noi diciamo che vanno rafforzati gli investimenti sui territori e sui servizi domiciliari, perché non è pensabile un piano che preveda solo tagli: questo gli abruzzesi non lo meritano. Ma è giunto il momento che l’assessore presenti il Piano Operativo in Consiglio regionale, lo discuta con la società abruzzese senza vie di fuga”.

Infine, il Partito Democratico chiede all’assessore regionale di sapere se è sua intenzione presentare o meno un nuovo Piano di rientro, come stabilisce il Patto della Salute, per superare la fase commissariale e ridare all’Abruzzo la titolarità delle scelte sulla sanità regionale. “Noi siamo pronti a fare il nostro compito” continua in merito Ruffini, “ma non su documenti fantasma e neppure su decisioni calate dall’alto come in un blitz”. 

“Nessun piano operativo potrà essere discusso”, sottolinea poi il capogruppo Pd in Consiglio regionale, Camillo D’Alessandro, “se non verrà sgombrato il campo da ogni equivoco circa l’utilizzo delle risorse derivanti dall’assicurazione dell’ospedale San Salvatore de L’Aquila. Il presidente Chiodi e l’assessore Venturoni hanno dato risposte molto fumose: vengano in Consiglio e spieghino come questa vicenda è stata gestita e dove sono effettivamente queste risorse”.

 

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