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Regione Abruzzo, Febbo: ‘D’Alfonso onnipotente, decide tutto lui come Erdogan’

Pescara. “L’onnipresenza del Presidente D’Alfonso ormai non conosce più limiti e adesso addirittura impedisce ai dirigenti e funzionari regionali di partecipare alle audizioni delle Commissioni consiliari (e quindi Vigilanza) previa sua personale autorizzazione. Praticamente decide se mandare o non mandare e magari concordare il dire e il non dire”.

Questo il commento del Presidente di Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo dopo aver preso visione dell’ultima lettera a firma del Presidente della Regione.

“Luciano Ovunque – spiega Febbo – che ha imposto il suo predominio assoluto e organizzativo all’interno della macchina amministrativa regionale sin dall’inizio adesso, con questa sua missiva indirizzata a tutti i dirigenti e funzionari regionali, è ancora più evidente.

Come non ricordare la nomina dei Dirigenti di sua fiducia che possono essere scavalcati dalla sua Super Direttore visto i poteri conferitigli; la scelta e nomina di alcuni componenti della commissione Valutazione Impatto Ambientale (Via) sottratta al Consiglio; la lettera, sempre a sua firma, dove ha preteso che le Delibere di Giunta, una volta adottate, per proseguire il loro iter e quindi essere restituite ai Dipartimenti competenti e quindi alla Commissione Vigilanza, nonché essere pubblicate, dovranno riportare apposito timbro di ‘visto’ del presidente; l’invenzione della modifica al Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale, la cosiddetta legge ‘ammazza-emendamenti’ (o bavaglio ) con l’intendo di mettere a tacere le opposizioni.

Il Presidente che considera il Consiglio Regionale ‘una cloaca’ (immaginate se lo avesse fatto Chiodi ?!) ha scelto e nominato in diversi Enti strumentali Commissari ad Acta politicamente riconducibili e vicini a lui, senza passare per il Consiglio è per la sua maggioranza, vedi Consorzio di bonifica Sud, Consorzio industriale Val Pescara, Abruzzo Svilippo, Teatro Marrucino, Ente Parco Sirente-Velino, Parco del Cerrano ecc… e come sta per accadere anche per Adsu e Arap.

Ormai credo – sottolinea Febbo – sia fin troppo evidente l’accentramento decisionale di D’Alfonso, in palese contrapposizione alle istanze dei consiglieri e degli assessori, i quali da tempo manifestano visibili segni di irritazione (Petrucci, Olivieri, Gerosolimo, Mazzocca e Monticelli) poiché il loro Presidente gestisce in prima persona segnalazioni e istanze territoriali, esautorando il loro radicamento locale e finanche l’appartenenza politica ( vedi nomina di uomini e donne provenienti dal cdx).

Infine – conclude Febbo – con questa ultima trovata il Presidente della regione d’Abruzzo ‘Erdogan’, dove anche i dirigenti e i funzionari devono chiedere l’autorizzazione d’ufficio per partecipare alle Commissioni, dimostra chiaramente il suo pensiero e metodo di lavoro esautorando sia le funzioni essenziali della macchina amministrativa dell’Ente Regione sia, soprattutto, l’intelligenza e libertà di azione dei suoi dipendenti”.

Balducci replica: ‘Stupito da Febbo, l’iniziativa di D’Alfonso è utile proprio per garantire la presenza di tutti in Commissione’

“Stupisce che il Presidente della Commissione vigilanza Mauro Febbo si stupisca della lettera firmata dal Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso in merito alle audizioni di dirigenti e funzionari nelle commissioni consiliari. Stupisce perché la missiva è stata concepita proprio per garantire la certezza della presenza del personale amministrativo in commissione”. E’ quanto afferma Alberto Balducci, vicecapogruppo del PD in Consiglio regionale e Presidente della Giunta per il regolamento, nel replicare a Febbo, che aveva parlato di esautoramento delle “funzioni essenziali della macchina amministrativa” e della “libertà di azione dei dipendenti regionali”.
“Scopo della lettera – spiega Balducci – è quello di organizzare un iter preciso per asscurare la presenza dei dipendenti regionali convocati in audizione. Si tratta di una forma di rispetto per il Consiglio, con la quale si intende tutelare la partecipazione di dirigenti e funzionari alle commissioni consiliari”. Il consigliere ricostruisce la genesi della circolare: “Poche settimane fa una dirigente è stata convocata in Commissione vigilanza tramite una e-mail finita inopinatamente nella casella postale dello spam, e quindi non letta. Il caso destò le ire dello stesso Febbo e il Presidente D’Alfonso – accogliendo premurosamente il grido di dolore lanciato dall’esponente di Forza Italia – ha deciso di far convergere sulla Presidenza tutte le richieste di audizione del personale, in modo tale da avere la certezza del recepimento dell’istanza e della presenza dei convocati. E’ anche buona regola che le audizioni siano concordate, per evitare lo scardinamento dell’attività lavorativa del personale”.
Balducci conclude ricordando che “anche in Parlamento è prassi che le convocazioni siano inviate agli uffici di diretta collaborazione di deputati e senatori, quindi voglio tranquillizzare Febbo: non si tratta di un’iniziativa liberticida bensì di un provvedimento a tutela del regolare funzionamento della macchina amministrativa”.