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Cna Abruzzo, Lupo attacca il costo della politica abruzzese

Pescara. Ancora nessuna traccia del progetto di riduzione di prebende e benefit dei politici abruzzesi. È l’opinione di Italo Lupo, presidente regionale della Cna, secondo il quale l’attenzione che i media abruzzesi dedicano ogni giorno al problema del costo della politica non può consentire ancora alla classe dirigente abruzzese di girare la testa dall’altra parte, facendo finta di nulla.

“Poco più di un anno fa” ricorda, infatti, Lupo, “parlando della sua decisione di istituire una commissione consiliare incaricata di studiare gli strumenti per una riduzione del costo della politica, il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, dettava alle agenzie di stampa che “l’iniziativa rappresenta il primo vero segnale concreto dopo anni di vuote enunciazioni, un vero banco di prova per un’Assemblea legislativa che è chiamata ad assolvere, con tutte le sue componenti, ad una funzione di alto profilo”. Spiace constatare che, di fronte a parole così impegnative, il segnale sia rimasto solo sulla carta. E che l’assemblea abbia preferito occuparsi d’altro, magari non sempre d’alto profilo. La verità è che del lavoro della commissione non si sa più nulla, dei suoi esiti non vi è traccia”.

A detta del presidente della Cna abruzzese allo stato attuale, dunque, retribuzioni, benefit e vitalizi di consiglieri e assessori regionali abruzzesi non sono stati scalfiti da alcuna riduzione, nonostante proclami altisonanti. E lo stesso accade per quel che riguarda il costo per il funzionamento dei gruppi consiliari o degli assessorati, dove agiscono apparati ipertrofici ed eserciti di portaborse. “In queste condizioni” prosegue “occorre una buona dose di umorismo, soprattutto di fronte alle annunciate misure anticrisi che torneranno a colpire imprese e famiglie, e mentre un ministro della Repubblica avverte l’elementare dovere di indicare la strada dei sacrifici anche per chi esercita un mandato elettivo, per tacciare di qualunquismo e demagogia la richiesta che si leva dalla società abruzzese di procedere a una stretta della catena dei privilegi. In questa condizione, mentre qualche voce pure si leva nel mondo della politica per sollecitare misure di austerità,  decisioni strampalate come la sostituzione del costosissimo parco-auto con mezzi lussuosi, rischia di accrescere la distanza che separa cittadini e imprese da questa classe dirigente”.