L’Aquila. “Mai sentito parlare di scioglimento del Consiglio regionale”: così Raffaele Squitieri in risposta alla domanda di un cronista che chiedeva un commento sulla richiesta di scioglimento del Consiglio Regionale avanzata dalla delegazione Abruzzo della Corte dei Conti in ordine a presunti inadempimenti contabili della Regione relativi agli anni 2011, 2012 e 2013:
“non ho mai sentito parlare di rischio di scioglimento e lo sento da lei per la prima volta; l’attuale governo regionale risponde di responsabilità che attengono alla propria gestione; per quanto riguarda responsabilità di passate gestioni, se è vero che c’è stata qualche irregolarità, è giusto che ne rispondano i vecchi responsabili; non è neanche giusto mettere in difficoltà i nuovi sulla base di qualcosa che attiene ai precedenti amministratori”.
“I conti sono in regola, è la materia prima che manca: le risorse”. Lo ha detto stamane a L’Aquila il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, a margine di un incontro con il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso.
“Il Paese – ha osservato – è in difficoltà, ma non solo il nostro”. Per Squitieri “non c’è alcun pericolo di default”. Il presidente ha spiegato che “ci deve essere un equilibrio tra ciò che abbiamo disponibile e ciò che spendiamo. Quindi, è banale, bisogna agire in due modi: o aumentando le entrate o riducendo le spese. Ed è ciò che sta facendo questo governo che ha una difficoltà in più perchè le entrate sono difficilmente aumentabili visto che parliamo di tasse e la pressione fiscale è già notevole.
Aumentarla non è prudente perchè incide pure sulla crescita del Paese. Allora – ha aggiunto Squitieri – l’unicio sistema è quello di ridurre le spese, non ci sono alternative. Il governo secondo noi, secondo la Corte dei Conti, sta facendo bene sta cercando di ridurre quel 10% di spese. L’importante – ha ribadito – è che i conti stiano in equilibrio. Questo non lo dico io, lo dice l’art. 81 della Costituzione”.
Il presidente ha poi evidenziato che “c’è un momento di difficoltà e quindi tante scelte sulle spese sono dolorose. Mi riferisco, in particolare, a quelle sulla sanità, sulle pensioni. Ma d’altra parte in qualche modo bisogna ridurre. La scelta su cosa ridurre, come intervenire – ha infine commentato Squitieri – spetta al governo, al Parlamento, non certo alla Corte dei Conti”.
“I conti dello Stato non sono disastrosi perchè noi ci mettiamo la faccia, nel senso che non siamo come altri Paesi nel contesto internazionale in cui i conti sono di dubbia veridicità. I conti dello Stato – ha sottolineato – sono sicuri, certi, fondati. Conti che noi verifichiamo, controlliamo. Il problema – ha quindi osservato il presidente – non è quello della veridicità dei conti sulla quale non si discute. Il problema è quello della difficoltà enorme del Paese, del nostro Paese ma non solo dell’Italia, della congiuntura internazionale di carattere economico”.
“Una possibile collaborazione istituzionale, valutando anche quali sono stati i passi fatti in avanti, con la Corte dei Conti rispetto anche allo sforzo di correttezza contabile del sistema degli enti territoriali”.
E’ l’auspicio del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, che ha parlato di “una giornata impegnativa perchè – ha detto – analizzeremo la condizione degli strumenti a disposizione della finanza pubblica territoriale, nazionale ed europea”. Il presidente ha quindi evidenziato come la presenza di Squitieri si collochi nell’ambito di quella che èla cosiddetta seconda fase “anche alla luce del disposto della Carta costituzionale circa l’obbligo del pareggio di bilancio e anche in relazione alle nuove disposizioni della finanza pubblica comunitaria”.
Questa mattina a l’Aquila anche le Province abruzzesi hanno avuto l’opportunità di incontrare Raffaele Squitieri.
Antonio Di Marco, presidente dell’UPI (Unione Province d’Italia) Abruzzo, accompagnato dal consigliere provinciale di Teramo Maurizio Verna, ha avuto modo di rappresentare a Squitieri la situazione finanziaria in cui versano le (ex) Province, o “Enti territoriali di area vasta”.
La Corte dei Conti, infatti, ha cognizione approfondita di ogni profilo inerente l’intero comparto province su scala nazionale e del processo di evoluzione normativa che ha preso avvio con la legge n 56/2014 ma che culminerà nella definizione della nuova identità delle province, presumibilmente in enti di area vasta, ad opera dell’attesa riforma costituzionale.
“ Abbiamo chiesto a Squitieri – ha dichiarato Antonio Di Marco – di contribuire ad avviare a livello centrale una riflessione che porti a prevedere nella prossima Legge di stabilità la cancellazione del contributo richiesto alle Province per il 2016 e 2017 e il trasferimento di risorse statali per sostenere le funzioni fondamentali. In particolare abbiamo richiesto alla Corte dei Conti, nell’ambito di un ragionamento in materia di finanza pubblica già condiviso con altre istituzioni, di supportarci nel tenere alta l’attenzione anche da parte di altri organi legislativi sui principi costituzionali di autonomia finanziaria. Inoltre abbiamo insistito sulla necessità di monitorare l’attuazione effettiva della legge Delrio nella fase dell’approvazione della disciplina di riordino, affinché siano assicurati adeguati livelli di prestazione dei servizi; di monitorare l’effettiva applicazione della norma nazionale che disciplina i rimborsi alle Province per l’esercizio delle funzioni non fondamentali da parte delle regioni inadempienti e di monitorare il processo di mobilità del personale soprannumerario delle province.
Di Marco ha consegnato a Squitieri il dossier sulla situazione finanziaria delle province abruzzesi. “Mi è sembrato attento e sensibile ai nostri temi- ha concluso Di marco – e questo ci fa almeno sperare di aver aperto un altro piccolo varco nella ingarbugliata vicenda della organizzazione futura delle “nuove” Province”.