L’Aquila. Può succedere anche a noi. È l’allarme lanciato da Emergenza Ambiente Abruzzo in merito ai recenti accadimenti sulla costa della Louisiana. Lo scoppio di una piattaforma petrolifera, che ha portato lo stato americano a dichiarare il disastro ambientale, ha infatti riportato l’attenzione sulle conseguenze a cui l’Abruzzo potrebbe andare incontro se tutto questo succedesse sulle coste nostrane. L’incidente è accaduto a 80km dalla riva della Louisiana: 11 le persone morte, mentre il flusso di petrolio sembrerebbe continuare a sgorgare al ritmo di mille barili al giorno (cioè circa 160mila litri).
Emergenza Ambiente si chiede cosa succederebbe se lo stesso disastro si verificasse in Abruzzo. “Qui i pozzi sono previsti ad una manciata di chilometri dalla costa” spiegano, infatti, gli appartenenti all’associazione “e lungo tutta la dorsale adriatica, da Teramo fino a Vasto. Il mare da queste parti non è profondo tanto quanto l’oceano. Temiamo che le conseguenze di incidenti simili per la nostra regione sarebbero devastanti, viste le caratteristiche del nostro mare, delle locazioni scelte per trivellarlo e delle infrastrutture programmate, fra cui anche un centro oli a mare”.
Emergenza Ambiente Abruzzo chiede, pertanto, al governatore Gianni Chiodi di difendere la regione in maniera più concreta. “Chiediamo una guida vera e non un governatore al traino” commentano. “Le concessioni petrolifere per trivellare il mare adriatico abruzzese sono ancora sotto esame presso il ministero dell’Ambiente. Chiodi e il suo assessore Stati possono e devono farsi portavoci veri ed incisivi presso il ministero della volontà dei cittadini che vogliono essere democraticamente coinvolti in questo dialogo. Non vogliamo che il disastro della Louisiana si ripeta in Abruzzo”.