L’Aquila. ‘Quasi 8 milioni di euro di denaro pubblico andranno ad aiutare le cliniche private,
mentre gli ospedali pubblici hanno sempre più rogne e sempre meno risorse per
garantire i LEA e diminuire le interminabili liste di attesa’.
Si apre così una nota firmata dal coordinatore regionale di Nursind Abruzzo, Andrea Liberatore.
‘Il decreto 59 del 24 giugno con oggetto: approvazione schema contrattuale 2014/2015
per la regolamentazione dei rapporti in materia di prestazioni erogate dalla rete
ospedaliera privata accreditata -tetti massimi di spesa- modifiche programma operativo
2013/2015, contestata sia dal movimento 5 stelle che dalla maggior parte delle sigle
sindacali, lascia molto perplessi anche questa O.S..
Quello che sembra essere il nuovo
orizzonte di questa giunta regionale è quello di voler privatizzare la sanità abruzzese.
Dopo gli scandali degli anni passati, che hanno provocato anche la caduta di un’intera
giunta, si era cercato di ridurre il finanziamento alle cliniche private, ora però tale
tendenza sta cambiando, come mai?’, si chiede il rappresentante del sindacato delle professioni infermieristiche.
‘Se pubblico e privato devono competere per dare maggiore efficienza agli ospedali, ci si
aspetterebbe che ci fossero le stesse regole. Il sistema basato sui DRG già favorisce le
strutture private in quanto il binomio tot prestazioni tot rimborsi incoraggia le suddette
strutture a curare soprattutto le malattie che “rendono” di più, e tante volte altresì i DRG
vengono gonfiati per ottenere rimborsi più alti (si stima che l’uso improprio dei DRG costi
allo stato 5 miliardi all’anno).
Considerando che i grandi traumi della strada, le urgenze, le emergenze, le infezioni da
germi difficili, le insufficienze d’organo, i pz malati di AIDS etc. etc., devono sempre e
comunque essere curati negli ospedali pubblici e poiché i DRG per chi è più malato non
sono remunerativi, se ne deduce che gli ospedali pubblici sono penalizzati quindi non si
vede il motivo per cui una regione come l’Abruzzo che sta per uscire dal
commissariamento debba investire sul privato piuttosto che sul già martoriato pubblico.
La salute è un bene comune che va tutelato al di là ed al di sopra delle appartenenze
politiche’, insiste Liberatore.
‘La O.S. NURSIND è convinta che in Abruzzo sia necessario passare da 4 ASL ad una
UNICA ASL REGIONALE, con aree vaste da individuare con un percorso democratico e
aventi funzioni ben definite e complementari tra di loro. Con la ASL unica, oltre a
superare l’annoso disequilibrio costa/zone interne, si eviterebbero diseconomie,
doppioni, sovrapposizioni e si andrebbero ad istituire, attraverso la razionalizzazione
dell’offerta sanitaria, uniche eccellenze regionali, per garantire ai cittadini un servizio
sanitario efficace e stimolare la mobilità attiva verso la nostra Regione. Inoltre questa
giunta dovrebbe far si che le competenze del privato debbano potersi integrare con
quelle degli ospedali pubblici, vincolando il sistema alle regole delle evidenze
scientifiche ed investendo le risorse economiche soprattutto sul territorio, andando a
filtrare tante prestazioni che non fanno altro che ingolfare gli ospedali pubblici. Così non
ci sarebbero più a pochi chilometri l’una dall’altra cliniche private ed ospedali pubblici
che erogano le stesse prestazioni e si potrebbe così garantire ai cittadini cure sempre
migliori, cosa che a nostro parere è la più importante ma che purtroppo risulta essere tra
le priorità secondarie di questa giunta’, si legge in conclusione.