L’obiettivo primario è sensibilizzare in maniera diretta tutte le figure professionali coinvolte (dagli operai agli imprenditori), per costruire una “cultura della sicurezza” che vada a rinforzare l’importanza della prevenzione laddove leggi e sanzioni, da sole, non sono sufficienti ad impedire gravi incidenti. Quindi inserire in modo efficace il concetto di sicurezza come elemento strategico della gestione aziendale, evitando che questo, come purtroppo spesso accade, venga valutato soltanto come un problema di costo aggiuntivo nel bilancio. Un progetto, quello di “Occhio alla sicurezza”, che per compiersi deve necessariamente coinvolgere anche i cittadini, come ha spiegato l’assessore Gatti: “ l’efficacia di questa campagna, sta proprio nella sua capacità di raggiungere, attraverso azioni e strumenti diversificati ma coordinati, tutti gli universi che gravitano attorno al tema della sicurezza: imprenditori, lavoratori italiani e stranieri, studenti delle scuole superiori e universitari, sindacati e cittadini. Una scelta d’obbligo se si vuole affermare una seria e condivisa cultura della prevenzione e della sicurezza”.
Dunque non solo una campagna pubblicitaria trasversale attraverso i media, ma una vera e propria azione capillare che coinvolgerà in primis le aziende (previsti incontri con le realtà produttive e seminari con le istituzioni di riferimento, concorso Buone Prassi in materia di sicurezza per le imprese e il conferimento del marchio “Azienda Sicura 2010”) e in maniera altrettanto decisiva gli studenti universitari e delle scuole superiori, che li vedrà parte attiva nella realizzazione di progetti sperimentali per la tutela del lavoratore.
“ Le parole d’ordine di questa iniziativa”, conclude il commissario dell’ente Germano De Sanctis, “ Sono concentrazione e condivisione con gli interlocutori, direttamente e indirettamente interessati dal fenomeno, per renderli portatori attivi della cultura della sicurezza”.
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