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Sanità, siglato l’accordo sui tetti di spesa

Gli imprenditori delle cliniche private hanno siglato oggi l’accordo sui tetti di spesa. Pierangeli, Villa Serena e Spatocco vanno ad aggiungersi così a Di Lorenzo, Ini di Canistro, Nova Salus, San Francesco, Immacolata e Villa Letizia che avevano già firmato lo scorso lunedì.

“E’ un importante risultato” ha commentato l’assessore alla Sanità Lanfranco Venturoni “che rappresenta un motivo di grande soddisfazione poiché in questo modo viene scongiurato definitivamente il disaccreditamento delle cliniche che avrebbe creato enormi problemi sia ai pazienti che alle centinaia di lavoratori che operano in quelle strutture sanitarie. I titolari della cliniche private hanno dimostrato senso di responsabilità che apprezziamo. Tuttavia, non potevamo non tenere fermo il principio della determinazione dei tetti di spesa secondo regole che andavano ristabilite per evitare il caos degli anni passati. Le cliniche private, dal canto loro, hanno compreso appieno che, dietro la fermezza del Commissario Chiodi e del Governo regionale, c’era solo l’esigenza di affermare regole nuove che da un lato evitassero contenziosi e dall’altro garantissero l’erogazione di prestazioni per le quali esiste un reale fabbisogno”.

In questo modo, secondo Venturoni, la Regione avrà la certezza che verranno erogate solo prestazioni appropriate mentre i titolari delle cliniche potranno contare su un tetto di spesa chiaro e definito oltre a pagamenti certi a fronte di un sistema di controllo efficace e trasparente.

Dall’accordo stipulato oggi resta fuori solo la clinica San Raffaele di Sulmona. “In questo caso” ha spiegato Venturoni “la proprietà della clinica peligna non contesta il metodo adottato dalla Regione ma la problematica è legata alla tariffazione delle prestazioni sanitarie. Non è detto che su precise prestazioni il tetto di spesa non possa essere aumentato. Quello che va chiarito fin da ora è che rispetto alle prestazioni sanitarie richieste dai cittadini abruzzesi nelle cliniche di fuori regione, c’è una disponibilità tecnica ad erogare rimborsi solo nel caso di prestazioni appropriate e limitatamente ad accordi ben precisi“.

Per la fissazione del tetto di spesa, è stato preso come riferimento il fatturato 2008 delle cliniche private, che rappresenta un dato certo, depurato dall’inappropriatezza.

“La maggiore conflittualità” ha spiegato ancora Venturoni “l’abbiamo riscontrata sui ricoveri extraregionali, cioè quelli dei pazienti provenienti da altre regioni, sulla base della convinzione maturata tra gli imprenditori privati che la relativa spesa non sarebbe ricaduta sulla Regione Abruzzo. Ma non è così. Infatti, il Piano di rientro per il deficit della Sanità obbliga alla firma di Accordi di Confine con le regioni limitrofe proprio al fine di combattere l’inappropriatezza, come del resto prevede lo stesso Patto per la Salute siglato tra Stato e Regioni. A tal proposito, il nostro accordo tiene conto proprio di queste intese che andremo a siglare a breve, entro la prima decade di maggio, con le Regioni limitrofe Marche, Lazio e Molise”.

Sono stati, invece, aumentati i tetti per le prestazioni ambulatoriali dei privati dal momento che le liste d’attesa sono troppo lunghe e la sanità pubblica non riesce ad abbatterle.

“Alla luce di questa intesa denoto finalmente un clima nuovo e costruttivo poiché si è capito che l’integrazione del pubblico con il privato è necessaria nella misura in cui quest’ultimo eroga prestazioni che servono realmente e non si sovrappone all’offerta della sanità pubblica”.

Il Commissario Gianni Chiodi ha poi messo in risalto “la natura fortemente innovativa di un accordo che introduce regole chiare e su cui si è trovato un punto di equilibrio con i titolari delle cliniche”.

Un accordo che, secondo il presidente della Regione, può rappresentare un modello metodologico anche per le altre Regioni. “Si sono risparmiate risorse ingenti ed al tempo stesso eviteremo gli sprechi del passato” ha concluso Chiodi “ma soprattutto si sono create le basi per costruire una sanità migliore e più rispondente alle reali esigenze del cittadino-paziente. Questo sforzo è stato compreso anche dagli imprenditori privati con i quale la Regione, d’ora in avanti, può fare fronte comune per garantire un’assistenza sanitaria più completa e di livello qualitativamente più elevato”.