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Abruzzo, la beffa di Garanzia Giovani: i rimborsi ancora non arrivano

L’Aquila. “Ancora ritardi da parte della Regione Abruzzo. Questa volta a farne le spese tutti quei giovani che hanno visto nel progetto Garanzia Giovani una possibilità concreta per inserirsi all’interno del mondo del lavoro e poter disporre di un, sia pur minimo, reddito mensile”. Questo il commento del Consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, nel constatare l’ennesimo episodio di malfunzionamento dell’azione amministrativa regionale.

“Lo scorso 28 luglio – ha spiegato Mercante – ho inviato ai responsabili del programma Garanzia Giovani una richiesta di informazioni circa le ragioni del mancato pagamento dei rimborsi dovuti ai tirocinanti e previsti nell’ambito del programma stesso; richiesta che, però, fino ad oggi, non ha avuto riscontro alcuno. Il programma Garanzia Giovani dovrebbe, secondo gli intendimenti della Regione, essere finalizzato a combattere la disoccupazione giovanile, favorendo l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani disoccupati ed accompagnandoli, attraverso un percorso di orientamento, formazione e sostegno, nella ricerca di un’occupazione definitiva. Tali obiettivi, in realtà, sono rimasti lettera morta, visto che agli svariati tirocinanti e stagisti non è stato ancora corrisposto alcun emolumento o compenso in barba a quanto previsto nel programma ed a tutti i proclami dell’Assessorato al lavoro. Così, mentre la Regione continua a pubblicare avvisi ed annunci nei quali viene espressa grande soddisfazione per i progetti avviati e i nuovi finanziamenti e servizi da erogare ai giovani in cerca di lavoro, i tirocinanti sono ancora in attesa di ricevere i rimborsi per il lavoro fino ad ora svolto e costretti a subire, in alcuni casi, persino la beffa di dover anticipare tutte le spese necessarie per raggiungere il luogo di lavoro. Una situazione di certo non confortante che rischia di trasformare un progetto nato per favorire l’inserimento lavorativo dei giovani disoccupati in un escamotage per le aziende di disporre di manodopera a costo zero e di spingere, conseguentemente, i vari tirocinanti ad abbandonare il percorso intrapreso.

“Purtroppo nessun supporto – ha concluso Mercante – viene fornito dalla Regione che, in un continuo rimpallo di responsabilità con l’Inps, giustifica il proprio operato con la scusa di alcune lacune nel deposito della documentazione. Una mancanza di chiarezza e trasparenza da parte dell’Assessorato al Lavoro e degli Uffici regionali che cela, molto, probabilmente, un’incapacità a risolvere i vari problemi legati alla concreta realizzazione del programma e che spiegherebbe, anche, il perché, ad oggi, nessuna risposta sia stata data alla mia richiesta di chiarimenti. Peccato che a subirne le conseguenze siano i giovani, già costretti, tutti i giorni, a fare i conti con la mancanza di un lavoro e le conseguenti difficoltà della vita quotidiana”.