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Parco Gran Sasso-Laga, arrivano i cani antiveleno dall’Andalusia

Assergi. Prosegue il percorso del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, unitamente al Corpo Forestale dello Stato nell’ambito del progetto Life Antidoto di cui l’ente è beneficiario coordinatore e che, grazie al co-finanziamento della Comunità Europea, porterà all’introduzione di nuove metodologie nella lotta all’uso illegale del veleno contro la fauna. Tale pratica illegale, come è noto, è un fenomeno di estrema gravità che colpisce frequentemente molte specie rare e minacciate in tutta Europa.

Personale del Parco e della Forestale proprio in questi giorni sta partecipando, in Spagna, a specifiche sessioni teorico – pratiche per conduttori di cani e per istruttori cinofili, promosse dall’assessorato all’Ambiente della Regione Andalusia. Il progetto “Antidoto” coinvolge, infatti, l’Italia e la Spagna, che ha messo a disposizione del partner la pionieristica esperienza della regione andalusa nell’uso di nuclei cinofili antiveleno. Se in Spagna le vittime più frequenti del veleno sono i rapaci necrofagi come l’aquila imperiale iberica, il capovaccaio, il gipeto e l’avvoltoio monaco, in Italia tra le specie più colpite figurano il lupo e l’orso.

Il fulcro dei due Nuclei Cinofili Antiveleno che opereranno nel Parco del Gran Sasso sono cinque cani che la Regione Andalusia consegnerà all’ente a fine aprile. Dei due nuclei, uno sarà gestito direttamente dall’ente parco e l’altro dal Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato. Quest’ultimo, assieme all’Istituto Zooprofilattico delle Regioni Lazio e Toscana, sta per inviare in Andalusia anche un’altra figura, con l’obiettivo di acquisire le tecniche di investigazione sul campo nei casi di avvelenamento di fauna selvatica, da trasmettere agli altri agenti del CTA del Parco. In tal modo il Parco si doterà di una task force specializzata, in possesso di tutte le nozioni tecnico-pratiche necessarie per affrontare, da ogni punto di vista, i casi di avvelenamento della fauna selvatica.

Il prossimo 23 aprile i cinque preziosi cani addestrati, Maya, Jonai, Dingo, Karma e Datcha, saranno trasferiti in Italia con un volo della Compagnia Iberia da Madrid a Fiumicino. Val la pena di sottolineare che la compagnia aerea, apprezzando le finalità del progetto Antidoto, ha voluto offrire il proprio contributo concedendo un consistente sconto per il trasporto degli animali e facilitando l’organizzazione delle operazioni di imbarco e trasferimento.  In occasione dell’arrivo dei cani il Parco organizzerà un evento pubblico con una dimostrazione cinofila di attitudine alla ricerca di bocconi avvelenati.