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Sanità Abruzzo, D’Alessandro (IdV) e le dieci domande a Gianni Chiodi

L’Aquila. Cesare D’Alessandro torna nuovamente sull’annosa questione del debito sanitario in Abruzzo. Il consigliere regionale IdV scrive al governatore Gianni Chiodi, invitandolo a rispondere a dieci domande con le quali si sottolineano i vari elementi previsti dal Piano di Rientro del debito sanitario in questione.

Con l’occasione, D’Alessandro precisa anche l’impegno sottoscritto dal presidente con il governo, che però, stando a quanto sostenuto dal politico, non sarebbe stato rispettato, con la conseguenza per gli abruzzesi di un totale di tasse aggiuntive da pagare pari a 140 milioni di euro.

Di seguito si riporta il testo integrale della lettera.

Gentile Governatore Chiodi,

 

nel 2007 la Regione Abruzzo ha sottoscritto con il Governo l’impegno a far fronte al disavanzo sanitario nel triennio 2007-2009. Tu hai governato nel 2009 e il patto non è stato rispettato, per cui dovremo andare avanti nel 2010, pagando come cittadini abruzzesi tasse aggiuntive di 140 milioni di euro.

Visto che il piano di rientro del debito sanitario pone dei precisi paletti sui risultati da ottenere io Ti chiedo di rispondere ad alcune precise domande in merito.

1) Triennio 2007-2009 posti letto acuti e post-acuti: la previsione era di passare nel pubblico da 5139 a 4831 posti letto e nel privato da 1341 a 1107. L’obiettivo è stato raggiunto?

2) Nel 2009 il tasso di ospedalizzazione era previsto in 180 ricoveri per 1000 abitanti. Qual è il risultato?

3) A fronte di quanto sopra si sarebbe dovuto registrare nel pubblico un risparmio di 82 milioni di euro e nel privato di 33 milioni di euro. Qual è il risultato?

4) La riduzione dell’offerta ospedaliera prevedeva nel piano di rientro 2007-2009 il potenziamento delle funzioni territoriali (cure domiciliari, RSA e centri residenziali). Quali sono state le iniziative adottate a tal riguardo e quanto è stato speso?

5) La riabilitazione extraospedaliera, sempre nel piano, prevedeva un risparmio di 35 milioni di euro. L’obiettivo è stato raggiunto?

6) In sostanza i 70 milioni di euro di risparmio previsti complessivamente per il settore della ospedaliera convenzionata (-25% della spesa con un risparmio di 33 milioni di euro) per il settore della riabilitazione convenzionata (-35% della spesa con un risparmio di 32 milioni di euro) e per il settore della specialistica ambulatoriale convenzionale ( -20% con un risparmio di 5 milioni di euro) sono stati realizzati?

7) Secondo il piano di rientro del debito sanitario l’assistenza farmaceutica convenzionata sarebbe dovuta passare a fine 2009 da una spesa tendenziale di 307 milioni di euro a 283 milioni di euro. Il risparmio di 24 milioni di euro è stato realizzato?

8) Dal 2007 al 2009 secondo il piano di rientro dal debito per le principali voci avremmo dovuto risparmiare:

a)91 milioni di euro sulla spesa farmaceutica;

b)129 milioni di euro sulla rete ospedaliera;

c) 77 milioni di euro sul settore extraospedaliero residenziale e ambulatoriale;

d) 11 milioni di euro risparmi vari di altra natura.

In totale 285 milioni di euro. Quale è il risultato ad oggi 2 aprile 2010?

9) Ad ottobre 2009 a Roma, le regioni hanno firmato il nuovo Patto per la Salute che in  sostanza per prima cosa conferma le tasse (addizionali) agli abruzzesi per il 2010 e per gli anni a venire se non viene onorato il piano di rientro dal debito. Se non riesci a far fronte a quello sottoscritto da Del Turco, puoi anche presentare un nuovo piano entro il prossimo giugno, ormai alle porte. Perché non ci dici quali sono i programmi del commissario alla sanità? Non credi che sia il caso di dire agli abruzzesi perché devono continuare a pagare 140 milioni l’anno di tasse aggiuntive? 

10) Più che una domanda è un’amara considerazione. Il piano di rientro prevedeva l’introduzione dei ticket per un introito complessivo annuale di 12 milioni di euro. Sui disabili hai scatenato la reazione delle famiglie. Ma non ne potevi fare a meno e, soprattutto, l’hai revocata per davvero la delibera istitutiva di Redigolo?

Signor Governatore, nonché plenipotenziario alla sanità, devi dare risposte a queste domande perché gli abruzzesi sono stanchi di essere “cornuti e mazziati”, cioè di pagare di più per avere in cambio di meno in termini di servizi sanitari e di qualità degli stessi.

Mi raccomando, non fare come Berlusconi, rispondi!