Pescara. ‘All’ordine del giorno del Consiglio regionale di domani c’è al primo punto una pericolosissima proposta di legge presentata dal PD ma che in commissione ha ottenuto il voto favorevole anche del centrodestra e del M5S.
Il che la dice lunga sul grado di consapevolezza delle questioni ambientali nell’attuale Consiglio regionale. La proposta ricalca norme che nella precedente legislatura furono bloccate dal sottoscritto e rappresenta uno scopiazzamento di analoghi testi di altre regioni ampiamente contestati da esperti e associazioni ambientaliste’, afferma in una nota Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista.
‘Si tratta di una legge dall’impatto devastante che rappresenta l’ennesima brutta pagina della storia di aggressione e pessima gestione dei nostri fiumi da parte della politica regionale. Come denunciamo da anni la situazione dei fiumi abruzzesi è ormai un’emergenza che si fonda sui problemi connessi alla mancata depurazione degli scarichi e sull’eccessiva captazione delle acqua per scopi irrigui, idroelettrici e industriali in assenza di un Piano di tutela delle acque che sia in linea con gli obiettivi delle delle direttive europee. Il Presidente Luciano D’Alfonso aveva promesso con manifesti 6×3 “fiumi belli e puliti” e un “programma organico” per il risanamento, invece ci ritroviamo una leggina vergognosa che dà il colpo di grazia ai nostri fiumi’, continua Acerbo.
‘E’ evidente che la legge è stata suggerita da privati interessati ma è scioccante che la commissione non abbia sentito il dovere di approfondire le osservazioni delle associazioni ambientaliste né di consultare esperti di provata competenza in materia.
Con questa norma si incentiva non la cura dei nostri corsi d’acqua ma il saccheggio al di fuori dei principi di pianificazione e programmazione che ci indicano le direttive europee non a caso ignorate dal provvedimento.
Questa legge incentiva l’escavazione e il taglio della vegetazione ripariale da parte dei privati. Si tratta di una legge in contrasto e che ovviamente ignora le direttive europee “Acque” (2000/60/CE), “Alluvioni” (2007/60/CE) e “Habitat” (43/92/CEE). La soluzione per i nostri fiumi è affidata al project financing e alla “valorizzazione” del materiale litoide e della massa legnosa’, insiste l’ex consigliere regionale.
‘Tutte le peggiori pratiche contestate da un trentennio diventano tristemente soggette a incentivazione economica, segno che il ceto politico regionale non ha seguito neanche per qualche secondo il dibattito scientifico e ambientale sulle problematiche legate ai fiumi abruzzesi. Se finora erano le amministrazioni pubbliche a appaltare dissennate operazioni, d’ora in poi i privati faranno da soli: più “ripuliranno”, distruggeranno, taglieranno, scaveranno più guadagneranno “a compensazione”! Prima di produrre – forse per eccesso di superficialità – danni irreparabili invito il Consiglio a rinviare esame del provvedimento per i dovuti approfondimenti’, conclude Acerbo.
Questa è invece la nota inviata dal Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua ai consiglieri regionali.
‘Egregi Consiglieri Regionali,
il Forum è venuto a conoscenza dell’esistenza di un progetto di legge sui fiumi che sarà discusso nella seduta di domani del Consiglio Regionale. Da anni il movimento dell’acqua in Abruzzo è attivo nel denunciare la gravissima situazione in cui versano i corsi d’acqua, che non rispettano gli obiettivi di qualità ambientale fissati dalle norme comunitarie. Questo provvedimento, se approvato, sancirà definitivamente la degradazione dei valori naturalistici ed ambientali dei fiumi della regione, promuovendo un approccio degno del mondo dell’edilizia (neanche di qualità) degli anni ’60 e non certo di una gestione naturalistica avanzata proprio dell’evoluzione delle conoscenze degli ultimi 40 anni. Infatti, si trattano i fiumi alla stregua di cave da cui estrarre inerti, con le conseguenze facilmente immaginabili sull’ulteriore diminuzione del trasporto solido verso la costa, con ulteriore impatto negativo sull’erosione delle spiagge. Non tiene in alcun conto i SIC e le ZPS, con rischi di continui ricorsi a Bruxelles per il rispetto delle direttive 60/2000, 43/1992 e 147/2009. Per le ragioni sopra esposte si chiede di bloccare l’iter di approvazione e di essere auditi.
Cordiali saluti Augusto De Sanctis
Forum Abruzzese Movimenti per l’Acqua’.
‘Concordiamo con le preoccupazioni di tutti i portatori di interessi generali nella necessità di sospendere la discussione in consiglio regionale del progetto di legge “Norme in materia di gestione dei corsi d’acqua” presentato dal Pd; ed al tempo stesso invitiamo ad aprire un confronto con il mondo scientifico, in breve tempo, per definire un testo organico che possa risolvere realmente le problematiche relative alla gestione dei corsi d’acqua come pure del dissesto idrogeologico abruzzese, il tutto in chiave di una reale sostenibilità dell’intervento umano.
Siccome l’Abruzzo è una regione con serie problematiche di dissesto idrogeologico, fenomeni alluvionali e frane, è necessario rendere definitivo l’impegno da parte di tutti per mettere in campo tutte le azioni che concretamente portano alla tutela dell’ambiente, con progetti e con una visione complessiva legata alla prevenzione e alla messa in sicurezza del territorio regionale, nonchè all’introduzione di norme per la gestione dei corsi d’acqua che portino al vero risanamento dei nostri fiumi, evitando qualsiasi attività speculativa’, dichiara in una nota il coordinatore Sel Abruzzo, Tommaso Di Febo,