L’Expo 2015 è una straordinaria occasione per far conoscere al mondo l’Appennino:
L’idea è quella di utilizzare l’occasione dell’Expo per far conoscere al mondo che in Italia c’è il più grande Parco d’Europa che si snoda e si articola lungo i 1500 km che dal Passo di Cadibona corrono fino alle Madonie e ai Nebrodi, la più grande ed importante catena montuosa delle quattro penisole euroasiatiche che si proiettano nel Mediterraneo – anatolica, balcanica, italiana e iberica – che trova in Abruzzo le vette più alte e gli scenari più vasti e suggestivi insieme ad una delle più alte e intense concentrazioni di diversità biologica e culturale dell’area euromediterranea.
Proprio per questa sua straordinarietà l’Appennino è un laboratorio avanzato per immaginare e sviluppare un progetto per tutte le montagne del Mediterraneo, sia perché l’Appennino è sintesi e mosaico dei vari aspetti naturali e culturali di quest’ultime, sia perché in questi ultimi venti anni – a partire dalla istituzione del sistema nazionale dei parchi – è stato il terreno di sperimentazione di politiche orientate alla sostenibilità.
Pur tra contraddizioni, insufficienze e ritardi molte di quelle che venti anni fa erano solo visioni e opzioni minoritarie, esperienze embrionali quando non marginali, sono diventate scenari sempre più condivisi, iniziative ed imprese nel segno della soft economy e della green economy che hanno reso più forti, consapevoli, coesi e competitivi molti territori.
Come per altri aspetti della nostra vita nazionale anche l’esperienza di questi ultimi venti anni è più apprezzata all’estero, dove si riconosce che le dinamiche che hanno investito l’Appennino non hanno eguali in analoghi contesti dell’area euromediterranea.
Particolarmente apprezzato è il lavoro sulla valorizzazione della originalità della nostra diversità biologica e paesistica che in gran parte è il risultato delle diverse strategie con le quali le comunità abitano da sempre i territori e di cui il cibo è la massima rappresentazione e sintesi culturale.
Si disegna così un itinerario politico che coglie l’occasione dell’Expo per andare oltre e rilanciare un’iniziativa istituzionale e progettuale che con la firma della nuova Convenzione per l’Appennino Parco d’Europa prevista all’Aquila a dicembre prossimo, vede la Regione Abruzzo riprendere quel ruolo guida e di riferimento che vent’anni fa fu capace di immaginare e di esercitare.