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“NON TOCCATECI!! la campagna informativa sulla fauna selvatica del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

E’ iniziata la campagna informativa del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga su come comportarsi in caso di ritrovamento di cuccioli di animali selvatici. Infatti comportamenti naturali per noi “umani” alcune volte si dimostrano dannosi nei confronti degli animali selvatici che vorremmo aiutare.

Dalla fine dell’inverno all’inizio dell’autunno è facile inbattersi in animali selvatici che potrebbero sembrare abbandonati, o in difficoltà. In realtà sono solo dei giovani o piccoli in allattamento che attendono il ritorno dei genitori rimanendo nascosti e immobili, unica loro forma di difesa contro eventuali predatori.

Le madri di Cervo e Capriolo, ma anche quelle di molte altre specie animali, utilizzano i prati, il sottobosco o le siepi per nascondervi i cuccioli in allattamento e poi andare ad alimentarsi più lontano evitando, così, di richiamare, con la loro presenza, eventuali predatori che potrebbero catturare i cuccioli.

Quindi se capitasse di individuare un piccolo di qualsiasi specie, immobile e acquattato, questo non va mai toccato e/o disturbato a meno che non sia gravemente ferito o posto in un sito pericoloso come, ad esempio, in mezzo ad una strada. Nel qual caso è opportuno spostarlo semplicemente di pochi metri facendo in modo che la madre lo possa ritrovare facilmente ed evitando al contempo eventuali incidenti.

Bisogna poi allontanarsi il prima possibile dal luogo del ritrovamento, senza accarezzare l’animale, permettendo così ai genitori, che in caso di presenza di estranei non si avvicinano ai cuccioli, di ritornare dal loro piccolo, ma soprattutto evitando che lo abbandonino definitivamente a se stesso, sentendo l’odore dell’uomo su di lui. Solo così si eviterà la sua sicura morte.

Queste le raccomandazioni del Parco:

LA MAMMA ASPETTA CHE TI ALLONTANI PER POTER RAGGIUNGERE IL SUO PICCOLO

Se lungo le strade, i sentieri o in mezzo ai prati, vi imbattete in piccoli di animali selvatici apparentemente bisognosi di cure, ecco cosa è importante sapere:

Per gli animali selvatici, il posto migliore in cui vivere ma anche in cui morire è il loro habitat naturale. Questo significa conoscerli e rispettarli.
I mammiferi come il cervo, il capriolo, il daino, e la lepre non hanno una tana in cui partorire i piccoli e non formano nuclei familiari in cui la prole è sempre a contatto con i genitori. La madre li accudisce e alimenta ad intervalli regolari, per allontanarsi subito dopo, in modo da non attirare i predatori sul luogo in cui è nascosto il proprio piccolo.
Alcuni uccelli abbandonano spontaneamente il nido (es, civette, allocchi, allodole, spioncelli…), quando ancora non sanno volare, pur essendo ancora seguiti ed alimentati dai genitori.
I nidiacei ed i cuccioli sani devono essere lasciati nel luogo di ritrovamento (senza toccarli ed accarezzarli), a meno che non si sia certi della morte dei genitori o di un pericolo incombente.
I nidiacei, se possibile, riposizionateli velocemente nel nido o su di un ramo. I genitori continueranno a nutrirli, di notte, quando ve ne sarete andati.
I cuccioli, solo se in grave pericolo, spostateli in un luogo protetto poco distante da dove l’avete trovati e possibilmente, senza toccarli con le mani nude.
Tenete il vostro cane al guinzaglio durante le passeggiate in natura, soprattutto da aprile a luglio.
Gli uccelli ed i mammiferi selvatici sono specie protette ed appartengono al patrimonio dello Stato (L 157/92, Direttive Internazionali).