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Leonardo, dall’Abruzzo in Slovacchia per curarsi

Dall’Abruzzo, dove le prestazioni sanitarie riabilitative sono state tagliate, alla Slovacchia per migliorare le proprie capacità motorie. Quella di Leonardo Valletta, un bambino di 10 affetto da tetr paresi spastica, patologia che necessita di prestazioni ambulatoriali giornaliere, appare forse in caso al limite del paradosso, ma è emblematico del modo, con il quale, certe situazioni particolari non vengono affrontate nella giusta maniera.

Le terapie al quale il piccolo Leonardo si deve sottoporre, sono state ridotte nel 2009, per effetto dei tagli imposti dal piano di rientro sanitario, strategia che ha messo a rischio anche la vita del bambino. Ora Leonardo, due volte l’anno, si reca in Slovacchia per sottoporsi alle cure che in precedenza venivano assicurate nella sua terra natia. Sacrificio, questo reso possibile grazie all’aiuto dell’associazione “Animalisti Italiani onlus” e dei Verdi. “ Mio figlio in Slovacchia ha camminato con le sue gambe” racconta Maria Rosa Di Matteo, mamma del piccolo Leonardo, “ e non è un miracolo. Un bambino di 10 anni, sottoposto a terapie adeguate, può sperare di migliorare le proprie attività motorie. E’ questo quello che stiamo dimostrando con i viaggi della speranza. In Abruzzo continuano a dirci che può avere una vita dignitosa in carrozzina. Perché? Mi dicono inoltre che ci sarebbe la possibilità di iniziare delle terapie riabilitative, ma di mattina, nelle ore nelle quali il bimbo dovrebbe andare a scuola. Ma perché devo scegliere tra la formazione e la riabilitazione? Non solo tolgono il diritto alle cure” aggiunge la donna, “ ma vogliono privarlo anche al diritto all’istruzione”. Leonardo, dall’età di otto mesi e fino agli otto anni, è stato sottoposto a una serie di terapie riabilitative finanziate dalla sanità pubblica, e pur con difficoltà nei movimenti non ha accusato più dolori. Nel momento in cui, però, si sono ridotte le terapie, la situazione è regredita in maniera inevitabile. “ Ho provato ad integrare le terapie privatamente” prosegue la donna, “ poi ho saputo dell’esistenza di un centro di eccellenza in Slovacchia e ho deciso di partire”. I primi due cicli di terapie hanno garantito innegabili miglioramenti sulla mobilità del piccolo, che a gennaio ha addirittura camminato spingendo il padre in carrozzina”. Naturalmente, la mamma di Leonardo si rammarica del fatto che pur di assicurare ai figlio le cure che necessita, è costretta a chiedere aiuto a persone che organizzano eventi per raccogliere fondi. “ La sanità abruzzese è alla deriva”, commenta Walter Caporale, capogruppo in consiglio regionale dei Verdi-Sd, “ possibile che la Regione non riesca ad organizzare un servizio di riabilitazioni e terapie senza precludere il diritto allo studio? Assistiamo, invece, alla chiusura di centri riabilitativi di eccellenza, all’incremento delle tasse per risanare la sanità per la quale, di fatto non c’è nessuna volontà di investire. L’inerzia del presidente Chiodi ha inoltre portato l’intersindacale sanitaria ad annunciare una nuova stangata per gli abruzzesi con l’imposizione di nuovi ticket“.