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Rifiuti, Stati: nessuna emergenza in Abruzzo

In Abruzzo non c’è nessuna emergenza rifiuti e questa regione non diventerà mai come la Campania.

Parola dell’assessore regionale all’Ambiente, Daniela Stati, che questa mattina ha partecipato alla riunione di insediamento del tavolo tecnico di concertazione per il confronto sulle modifiche e sulle integrazioni alla legge regionale 45 del 2007 relativa alle Norme sulla gestione dei rifiuti.

“A livello di volumetria” ha spiegato la Stati “si parla di circa un anno e mezzo di autonomia delle attuali discariche ma, nel frattempo, la Regione si è già mossa ed ha autorizzato l’apertura di altri impianti di smaltimento e di trattamento dei rifiuti”.

Il tavolo tecnico è composto dalle quattro provincie, dall’ANCI, dalla Lega delle autonomie locali, dall’ARTA, dai consorzi comprensoriali di smaltimento dei rifiuti, dalle direzioni regionali Ambiente e Protezione Civile e da alcune organizzazioni e società che si occupano di questioni ambientali.

“Mi auguro” ha proseguito l’assessore “che entro giugno le modifiche alla legge regionale 45, dopo il passaggio in Giunta regionale, siano portate in Consiglio per l’approvazione definitiva. L’obiettivo è quello di arrivare ad una modifica importante che vada nella direzione del recupero energetico che, tra l’altro, è tra le priorità indicate nella Scheda Obiettivo numero 9 del Programma di Governo del Presidente Chiodi”.

Al tempo stesso, sarà potenziata la campagna di promozione della raccolta differenziata porta a porta e la costituzione dell’ATO unico.

“Sarà un percorso condiviso” ha assicurato la Stati “che, oltretutto, può già fare leva sui primi incoraggianti dati che, rispetto alla raccolta differenziata, segnalano un discreto incremento percentuale”.

E al tavolo tecnico di concertazione della Regione ha partecipato anche Maurizio Acerbo, consigliere regionale Prc, il quale esprime il suo “totale dissenso” rispetto all’intenzione di aprire la strada agli inceneritori.

“Sostituire la parola incenerimento con valorizzazione energetica” è il suo commento “è solo una trovata linguistica per nascondere i dati di fatto”.

Il consigliere regionale considera “grave” l’intenzione annunciata dalla giunta regionale di modificare la norma che prevede il divieto di realizzare impianti di termovalorizzazione fino a quando non sia stata superata una percentuale di raccolta differenziata di almeno il 40%.

“Faccio presente” continua Acerbo “che la norma che Stati e Chiodi vogliono abolire è stata fatta propria dalle due regioni che successivamente all’Abruzzo hanno approvato nuove leggi sul ciclo dei rifiuti. Infatti sia Marche che Umbria hanno inserito nella loro normativa la prescrizione che avevamo introdotto in quella abruzzese. Se facciamo eccezione per la Campania, che non è certo un modello a cui ispirarsi, il ricorso all’incenerimento di solito avviene in territori in cui la raccolta differenziata raggiunge percentuali elevatissime e vengono conferiti negli impianti di termovalorizzazione soltanto quantità residuali di rifiuto trattato. L’Abruzzo, invece, raggiunge una percentuale di raccolta differenziata molto bassa (21,9%). Soltanto 65 comuni abruzzesi hanno attivato la raccolta porta a porta e la maggioranza dei cittadini dovrà pagare quindi il 20% in più di ecotassa. Di fronte a questo quadro, invece di puntare sul rilancio della differenziata e del riciclo, l’assessore Stati e il presidente Chiodi ci propongono di realizzare gli inceneritori”.

Marina Serra