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Ombrina mare, No Triv: ‘D’Alfonso stia dalla parte degli abruzzesi fino a dimettersi!’

L’Aquila. “Il Consiglio regionale abruzzese, su proposta dell’assessore regionale Mazzocca, e con l’eccezione del centro-destra, ha approvato ieri una risoluzione che impegna il Presidente della Regione D’Alfonso ad intervenire affinché: chieda ai Ministri dell’Ambiente e dei Beni Culturali di non firmare i Decreti di Compatibilità Ambientale riguardanti i progetti ‘Ombrina Mare 2? ed ‘Elsa 2?; impugni, nell’eventualità che vengano firmati i decreti, tali atti dinanzi al TAR Lazio; si adoperi presso il Ministro dello Sviluppo economico affinché non firmi i Decreti di concessione riguardanti i due progetti; impugni, nel caso in cui le concessioni relative vengano accordate, i decreti medesimi dinanzi al TAR Lazio;  si attivi in modo da favorire la rapida conclusione delle procedure di perimetrazione del Parco dei Trabocchi della costa teatina; chieda al Governo di adottare un decreto-legge che modifichi l’art. 6, comma 17, del Codice dell’Ambiente (nella versione introdotta dal Decreto Sviluppo 2012) in linea con i progetti di legge e le risoluzioni presentate alla Camera dei Deputati e al Senato da diverse forze politiche”.

Lo ha ricorda il Coordinamento No Triv, chiedendo “il Presidente della Regione agisca ora in coerenza con il mandato ricevuto dal Consiglio: nel caso in cui il Governo dovesse rifiutarsi di adottare un decreto-legge di modifica del Decreto Sviluppo del 2012, non risolvendo, con ciò, il problema di Ombrina, stia dalla parte degli Abruzzesi, minacci e, se necessario, rassegni le dimissioni dalla carica istituzionale”.

Secondo No Triv “questa non è una questione politica tra le tante: è la questione primaria per agire in continuità e coerenza con i ricorsi presentati alla Corte Costituzionale contro lo Sblocca Italia e la legge di stabilità 2015; è l’occasione per rendersi effettivo rappresentante degli interessi collettivi regionali, in reale contrapposizione all’impostazione estrattivista del Governo nazionale, dei partiti che ne fanno parte e in opposizione agli interessi delle multinazionali”.