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Regione, M5S: ‘No a gettone per presidente Giunta per il Regolamento’

L’Aquila. E’ passata questa mattina, con non poche polemiche, in Consiglio regionale la modifica al Regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale. La proposta arriva dal presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio per consentire che il presidente della Giunta per il Regolamento sia eletto secondo le procedure della Commissione Permanente.

Ad oggi il ruolo di presidente della Giunta per il regolamento è occupato dal presidente del Consiglio, che percependo già l’indennità per il ruolo di presidente non ne aggiunge un’altra.

Con questo cambiamento al regolamento – dichiara il capogruppo del M5S Mercante – il presidente della Giunta, non identificandosi più con il presidente del Consiglio, ma essendo eletto come un presidente di Commissione Permanente, percepirebbe un’indennità aggiuntiva di circa 1.800 euro sul già abbondante stipendio da consigliere regionale che si aggira intorno ai 9700 euro mensili.

Una decisione fuori tempo e vergognosa, soprattutto per la mole di lavoro che il neo presidente andrà a ricoprire. In 10 mesi la Giunta si è riunita una volta sola, per 10 minuti e per decidere, appunto, tale modifica”.

Il Movimento parla di “Uno scontro duro in aula tra maggioranza e opposizione che ha visto una lotta all’ultimo intervento”. “E’ vero che controllore e controllato non possono essere la stessa persona. Ma noi non accettiamo l’idea che ci sia un’ulteriore spesa” spiegano i consiglieri Pentastellati.

“Se la questione non e’ economica, come sostiene la maggioranza ma nasce solo per evitare un conflitto di interessi diamo questo ruolo all’opposizione e, se saremo noi del Cinque Stelle, lo faremo a costo zero”.

Una proposta netta e chiara quella del M5S che – dicono i consiglieri – mette all’angolo la maggioranza offrendo una soluzione equa e senza costi.

La questione taglio delle spese della politica è nel dna dei consiglieri del Movimento Cinque Stelle – dice una loro nota – che lo hanno dimostrato concretamente tagliandosi gli stipendi, restituendo in soli 6 mesi ben 133mila euro e presentando un proposta di legge per ridurre le indennità anche degli altri consiglieri, che giace, però, serena nei cassetti della regione.

“Sulla questione taglio dei costi” affermano infine i pentastellati” non accettiamo lezioni da nessuno”.