Punti nascita Abruzzo: dopo la protesta dei manifestanti l’opposizione ‘sospende’ le chiusure FOTO-VIDEO

L’Aquila. Momenti di tensione all’esterno di Palazzo dell’Emiciclo, sede del Consiglio regionale.

Circa un migliaio di manifestanti sono giunti all’Aquila per protestare contro la chiusura dei quattro punti nascita di Sulmona, Ortona, Atri e Penne, stanno rumoreggiando e lanciando dure accuse all’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, e a tutti gli amministratori regionali.

I manifestanti si sono arrampicati sulla recinzione e sul cancello di entrata controllati dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa.

Durante il consiglio regionale straordinario è stata approvato la risoluzione delle opposizioni (17 favorevoli, 14 contrari) con i voti di Abruzzo Civico, Monticelli e Pietrucci del PD. La proposta della minoranza prevede la sospensione della procedura di chiusura dei punti nascita di Penne, Atri, Ortona e Sulmona e un successivo riesame per ogni singolo ospedale. In particolare dei due presidi dove sono stati superate le 500 nascite nel 2014, cioè Atri e Ortona. Per Sulmona, invece, sono state presentate due risoluzioni della maggioranza, riunite in una unica, e votata a maggioranza (18 a 13).

L’opposizione ha espresso parere negativo perché avrebbe effetto soltanto per il nosocomio peligno e non prevede la sospensione della chiusura ma semplicemente il riesame della situazione di Sulmona.

Ora per D’Alfonso, ancora Commissario, si aprono due soluzioni: rispettare il volere del consiglio e, quindi, sospendere la chiusura dei punti nascita e provvedere al riesame dei singoli casi, oppure andare avanti (salvo per Sulmona) creando qualche tensione con parte della sua maggioranza (Abruzzo Civico e i due democratici Monticelli e Pietrucci).

Chiusura punti nascita in Abruzzo: la risoluzione dell’opposizione al Consiglio Regionale

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Chiusura punti nascita in Abruzzo: votazione risoluzione opposozione al Consiglio Regionale

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Sospiri (Forza Italia) sull’approvazione risoluzione per salvare punti nascita

“Oggi abbiamo sventato la chiusura dei 4 punti nascita di Penne, Sulmona, Atri e Ortona con l’approvazione della risoluzione formulata e difesa, con le unghie e con i denti, dall’opposizione. A questo punto il Commissario ad acta alla Sanità D’Alfonso non potrà più sfuggire alle proprie responsabilità: dovrà sospendere immediatamente e revisionare il dispositivo normativo con il quale aveva disposto la chiusura dei reparti di ostetricia e ginecologia dei 4 nosocomi, è di fatto moralmente obbligato a ottemperare a meno che non voglia tradire la volontà espressa dall’aula del Consiglio regionale dinanzi a centinaia di cittadini e decine di amministratori. Una giornata amara, quella odierna, per il Governatore D’Alfonso, che si è visto abbandonare anche da ampie frange della sua maggioranza, che hanno votato secondo coscienza a favore della nostra risoluzione”. E’ il commento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri dopo il voto della risoluzione approvata con 17 voti a favore e 14 contrari.
“Per tutta la giornata abbiamo avuto il sostegno degli amministratori dei territori interessati che da stamattina hanno presidiato il Consiglio regionale, rappresentando una sentinella importante – ha ribadito il capogruppo Sospiri -. Amministratori che sono venuti a supportare la nostra battaglia per difendere i punti nascita, come quello di Penne, di cui l’Abruzzo non può e non deve fare a meno, specie dopo l’ultimo pronunciamento del Ministro Lorenzin la quale ha ammesso che il governo regionale può derogare alla chiusura assumendosi la propria responsabilità. E noi abbiamo richiamato il Governatore D’Alfonso alle sue responsabilità, ovvero al dovere di investire per garantire la sicurezza dei punti nascita, a tutela dei bambini e delle mamme, e non ad archiviare la vicenda chiudendo reparti fondamentali con una sforbiciata inaccettabile che avrebbe danneggiato l’Abruzzo. Abbiamo cercato il dialogo con il Governatore D’Alfonso e con il suo assessore alla Sanità, abbiamo cercato di far loro capire le ragioni e le esigenze dei territori, come quelli dell’area vestina, che rischiavano di essere spogliati di un presidio sanitario vitale, ma il Presidente e il suo esecutivo si sono chiusi a ogni forma di confronto, sbarrando la strada a qualunque soluzione. Oggi però hanno vinto la democrazia e la coscienza di 17 amministratori regionali: i punti nascita non potranno più essere chiusi, il dispositivo normativo dovrà essere subito sospeso e dovrà essere revisionato e riesaminato, trovando una soluzione alternativa alla chiusura dei reparti, che dovranno restare in piedi, e su questo saremo vigili e attenti. Ma la giornata odierna ha rappresentato anche un pericoloso campanello d’allarme per il Governatore D’Alfonso che si è opposto a quei territori che chiedevano solo la difesa del diritto alla salute, e nella sua battaglia è rimasto solo”.

PUNTI NASCITA, FORZA ITALIA E OPPOSIZIONE: ‘OTTENUTO GRANDE RISULTATO CON LA SOSPENSIONE DELLA CHIISURA’

“Un grande risultato conquistato dall’opposizione, da Forza Italia e dal centrodestra con il sostegno dei 5 stelle che per questo hanno lavorato da mesi con determinazione e convinzione. Un successo straordinario del territorio, oggi così ben rappresentato dalle numerose fasce tricolori presenti all’Aquila, che abbiamo voluto difendere e tutelare”. Così i Consiglieri regionali di Forza Italia commentano l’approvazione della risoluzione sui Punti nascite, presentata nel corso della seduta straordinaria del Consiglio regionale sottoscritta da Ncd, Abruzzo Futuro e Movimento 5 stelle e condivisa da 4 colleghi della maggioranza che “hanno mostrato grande senso di responsabilità”. “Il documento approvato – prosegue la nota del gruppo di Forza Italia – impegna il Presidente e Commissario ad acta D’Alfonso a mantenere i reparti di ostetricia e ginecologia di Sulmona, atri, Ortona e Penne, i cosiddetti Punti Nascita, attivi assicurando ogni iniziativa per garantire sempre maggior sicurezza dei nascituri e delle madri e soprattutto a sospendere e ritirare immediatamente il Decreto Commissariale 10/2015, che disponeva la chiusura delle 4 strutture.

“Siamo riusciti quindi a scongiurare la chiusura dei Punti nascita – sottolineano i Consiglieri di Forza Italia – e abbiamo ottenuto, anche sulla scorta delle dichiarazioni del ministro Lorenzin che ha ammesso come una deroga si potesse dare, che si proceda ad un’analisi più approfondita prima di prendere qualsiasi decisione che rischierebbe di danneggiare oltremodo i nostri territori. A supporto delle nostre tesi, come le evidenti e oggettive motivazioni orografiche, al numero dei parti (500 all’anno), sono arrivate le recenti dichiarazioni dell’Arcivescovo di Lanciano-Ortona, Sua Eccellenza Emidio Cipollone, che in una nota ha invitato la classe politica regionale a impegnarsi per difendere il territorio regionale e chi lo abita: anche oggi con orgoglio lo abbiamo fatto. Ora la palla passa all’Assessore e al Commissario che devono attenersi a quanto indicato dal Consiglio regionale”.

Punto Nascita di Atri, Monticelli vota a favore della sospensione del decreto di chiusura

“Ho votato per la sospensione del decreto. L’ho fatto perché non posso permettere un ulteriore taglio a un ospedale che a causa della politica ha già pagato un caro prezzo”.

Così Luciano Monticelli, presidente della IV Commissione Consiliare Politiche Europee, ha commentato quanto accaduto poco fa nelle stanze di Palazzo dell’Emiciclo, dove il Consiglio regionale d’Abruzzo si è riunito per discutere, tra gli altri punti all’ordine del giorno, la risoluzione di Movimento Cinque Stelle e centrodestra che avrebbe sospeso il decreto di chiusura dei punti nascita che non superano le 500 nascite annue e, dunque, anche la chiusura del reparto dell’ospedale di Atri.

In realtà, la maggioranza a cui lo stesso Monticelli appartiene aveva proposto, durante l’assise, il riesame del decreto in questione. Ciononostante, il consigliere ha preferito votare “per la sospensione per dare forza a quanto ho sempre sostenuto. Gli ospedali coinvolti avrebbero subito una perdita troppo grande, soprattutto perché esistono mezzi differenti con i quali la Regione può ottimizzare le risorse economiche senza per questo essere costretta a chiudere reparti di vitale importanza”.

Il riferimento del presidente della IV Commissione Consiliare è con evidenza il nosocomio di Atri, dove, come lo stesso Monticelli ha più volte sottolineato, il punto nascita ha superato il tetto previsto dal decreto. “Non solo – ribatte il consigliere – Non dobbiamo dimenticare che il reparto costituisce un importante tassello per la vitalità di un territorio che, con la sua chiusura, assisterebbe soltanto a una ‘fuga’ di mamme, che alla nostra provincia preferirebbero l’ospedale di Pescara, peraltro già fortemente in sovrannumero”.

Da qui la decisione di Monticelli di votare per la sospensione del decreto. “Ho votato con sofferenza – conclude – Sono amareggiato ma ho mantenuto la coerenza. Io rappresento prima di tutto una comunità, che ci chiede di salvare un ospedale che già soffre a causa di politiche sbagliate, volte a interessi personalistici. Non voglio applausi né attacchi, ma vorrei che si rispettasse la mia amarezza”.

M5S: ‘LA MAGGIORANZA DI D’ALFONSO CADE SUI PUNTI NASCITA, APPROVATA LA RISOLUZIONE DELL’ OPPOSIZIONE CON 17 VOTI FAVOREVOLI CONTRO 14 CONTRARI’

Approvata la risoluzione che impegna il Presidente a sospendere gli effetti del decreto di chiusura dei quattro punti nascita di Sulmona, Atri, Penne e Ortona. La maggioranza di D’Alfonso cade e passa la risoluzione dell’opposizione con 17 voti favorevoli e 14 contrari . Un colpo che il Presidente D’Alfonso non scorderà presto, anche per l’invito della folla in aula a rassegnare le dimissioni dopo questa grave sconfitta.

“Esprimiamo piena soddisfazione per questo risultato” commentano i consiglieri del Movimento Cinuque Stelle” la presenza dei cittadini all’interno della regione da buoni frutti. Questa vittoria” sottolineano “ non si limita solo alla salvaguardia delle quattro mura di un reparto nascite, ma è un simbolo per la tutela del diritto di nascita nella propria terra”.

E continuano, “Ancora rimane il dubbio, però, sull’utilità di approvare una seconda Risoluzione presentata dalla maggioranza sostanzialmente contenuta nella prima”.

COMITATO IL SAN LIBERATORE NON SI TOCCA: ‘ORA D’ALFONSO NON PUO’ PIÙ FAR FINTA DI NULLA’

“La risoluzione approvata oggi non sospende l’efficacia del decreto di chiusura in quanto il commissario ad acta ha pieni poteri (compreso quello di disattendere tale risoluzione), certo è, che vista la schiacciante maggioranza con la quale è stata approvata, crea un enorme problema politico al Presidente D’Alfonso qualora non dovesse rispettare tale voto. Il PD abruzzese ora non può più far finta di nulla’, ha commentato sulla pagina facebook il Comitato il San Liberatore non si tocca, presente al consiglio con i due rappresentanti Pierfrancesco Macera e Roberto Marchione. Lo stesso Comitato ha stigmatizzato sui voti contrari dei consiglieri democratici teramani, Pepe e Mariani, alla risoluzione delle opposizioni.

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