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Abruzzo: da regione verde a regione nera

Il presidente Chiodi dica no all’istallazione delle piattaforme petrolifere dando così seguito alle tante dichiarazioni e promesse fatte agli Abruzzesi . E’ questo il pensiero di Claudio Censoni, presidente del Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni, intervenuto in una conferenza sul tema  della petrolizzazione in Abruzzo.

“ Entro la fine del mese scade il termine per presentare le osservazioni presso il Ministero dell’Ambiente – continua Censoni – contro l’autorizzazione richiesta dalla Medoil Gas per un mega impianto petrolifero a distanza di appena 5 chilometridalla costa, cosa sta facendo la regione Abruzzo? Ha chiesto un incontro al Ministro? Ha inviato documenti ufficiali al Ministero? Quali iniziative per scongiurare il pericolo ? Secondo Censoni, che ha inviato una lettera aperta al presidente Chiodi e che invita tutti a costatare come dalle stanze della Regione tutto tace, il progetto di Ombrina 2 sarebbe devastante, ci dovremmo abituare insomma a vedere una serie di fiamme puzzolenti che salgono verso il cielo, come tante immagini che ci arrivano dai paesi del petrolio, se no si interviene subito. “ Chiodi ha dichiarato proprio un mese fa – finché ci sarò io non ci saranno nuove estrazioni a mare, anzi, sfido a vederci da qui a quattro anni e verificare se è davvero così – ma alle chiacchiere dei politici i comitati dei cittadini non credono più – continua Censoni – ed è per questo che chiediamo al presidente Chiodi di fare passi concreti per scongiurare il pericolo. Intanto altre regioni si mobilitano, in Basilicata la regione ha approvato un emendamento a voto unanime che esclude la possibilità che nel tratto Lucano del mar Ionio possano essere perforati pozzi per la ricerca di idrocarburi. La regione ha giudicato incompatibile l’attività di estrazione con la qualità dei luoghi a sviluppo turistico. Il Ministero dell’Ambiente ha accolto le osservazioni della Basilicata bloccando l’autorizzazione alla società Apennine Energy. “ La stessa strada potrebbe essere percorsa dalla regione Abruzzo – ha concluso Claudio Censoni, reduce, insieme ad altri comitati di una raccolta di 40 mila firme  – che potrebbe bloccare così l’autorizzazione all’istallazione di Ombrina 2, Chiodi dica no anche per dimostrare agli Abruzzesi di rispettare gli impegni e di non fermarsi alle promesse, non farlo significherebbe nascondere dietro il  – non ci compete – un avallo all’attività dei petrolieri molto più forte e concreto dell’opposizione dichiarata ai giornalisti”.