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Febbo attacca D’Alfonso: “Sulla chiusura dei punti nascita, si faccia finalmente chiarezza”

Non è sceso giù al consigliere regionale di Forza Italia, Mauro Febbo, presidente della commissione di Vigilanza, la dichiarazione d’amore che il Governatore Luciano D’Alfonso avrebbe fatto nei confronti del punto nascita dell’ospedale di Sulmona. Nel consiglio regionale di ieri, infatti, il Presidente della Regione ha annunciato un incontro con il ministro della Salute Beatrice Lorenzin per discutere di possibili deroghe, in particolare “per una città che ha nel cuore”.

“Una dichiarazione d’amore rivolta chiaramente a Sulmona”, ha commentato Febbo, “e questo non può essere accettato visto che ci sono altre 3 importanti centri della nostra regione, Ortona, Atri e Penne, che attendono con il fiato sospeso. Avremmo preferito ascoltare il Presidente della Regione dichiarare il suo affetto, e con esso una dichiarazione di intenti, per tutte le città coinvolte e senza nessuna preferenza”.

Pur condividendo le motivazioni orografiche alla base della richiesta di deroga per Sulmona, infatti, Febbo sostiene che allo stesso modo anche Ortona, Atri e Penne hanno buoni motivi per chiedere di mantenere i punti nascita, visto che, una eventuale chiusura, potrebbe provocare “un ingolfamento di ospedali come Pescara e Chieti che sono già al limite”.

Febbo poi contesta anche la latitanza mostrata dal sindaco di Ortona, Vincenzo D’Ottavio, ai tavoli istituzionali, a differenza degli altri colleghi interessati dalla stessa problematica che, invece, hanno mostrato una maggiore partecipazione.
“Quella di D’Alfonso al termine della seduta di lunedì” ha detto Febbo “può essere classificata come la classica boutade di chi ci ha abituato ad annunci roboanti come la visita del Premier Renzi (mai arrivato in Abruzzo) o quella dello stesso Ministro Lorenzin (non pervenuto). Sbugiardato anche su questo il Presidente ha cambiato strategia, annunciando che sarà lui stesso ad andare a Roma e sarà più difficile scoprire se l’incontro è avvenuto realmente”.

Febbo, infine, contesta il fatto che la stessa maggiornanza non sia stata in grado, nonostante gli annunci fatti, di presentare una nuova risoluzione dui punti nascita, mostrando la propria incapacità di fare sintesi.

“E’ evidente”, conclude Febbo, “che i colleghi del centrosinistra non sono stati in grado di formulare il tanto sbandierato documento, non essendo riusciti a trovare la quadra tra le varie correnti interne: da un lato il tandem Commissario ad acta – Assessore alla Sanità e dall’altro alcuni Consiglieri, rappresentanti dei vari territori coinvolti, che premono per una sospensione del Decreto”.