L’Aquila. Approvato oggi in Consiglio regionale il nuovo statuto della società unica dei trasporti regionali (T.U.A.) con il voto della maggioranza.
‘E’ un importante risultato’ commenta il capogruppo del Pd Sandro Mariani ‘raggiunto in poco meno di un anno dall’inizio della legislatura. Appaiono strumentali le considerazioni del centro-destra che in cinque anni di governo regionale non è riuscito ad approvare la legge di riordino, nonostante fosse stata prevista da ben due leggi regionali ed una risoluzione approvata all’unanimità.
La società unica è la risposta del governo regionale alla riduzione dei fondi a favore del settore trasporti e rappresenta l’unica via d’uscita per attenuare le politiche nazionali di contenimento della spesa pubblica, che ci impongono una nuova visione che passi attraverso la riduzione dei costi e le economie di scala che si produrranno’.
La nuova società avrà il compito di rilanciare il sistema trasportistico regionale che oggi rappresenta la quasi totalità della mobilità pubblica regionale. Se funzionerà lo si vedrà tra qualche anno.
“Ringrazio i colleghi consiglieri che hanno lavorato al progetto di fusione nelle commissioni consiliari, così come un particolare merito va al sottosegretario Camillo D’Alessandro che ha seguito in prima persona la nascita della società unica” conclude Mariani.
“In sette mesi è stato annunciato, pensato e realizzato ciò che chi ci ha preceduto aveva puntualmente rinviato. Sono conclusi infatti i passaggi e la società unica del trasporto pubblico locale è ormai una realtà: ciò che emerge con chiarezza è che questa scelta coraggiosa ha sbarrato la via ad una minaccia che incombeva sui 1.613 dipendenti per i quali era a rischio la prospettiva lavorativa”. E’ quanto afferma invece il Sottosegretario alla Giunta regionale Camillo D’Alessandro.
“Ora – prosegue D’Alessandro – colto questo traguardo, possiamo affrontare con maggiore serenità gli ulteriori obiettivi: primo, il completamento del piano industriale che prevede il taglio delle sovrapposizioni, l’integrazione ferro-gomma e la riorganizzazione del lavoro rispetto alle attuali tre differenti modalità; secondo, entro i termini del perfezionamento della fusione continueremo il serrato confronto per arrivare a un contratto nuovo ed unico salvando la futura società da eventuali ricorsi che potrebbero far saltare l’equilibrio economico, tutto da raggiungere; terzo, definiremo una nuova programmazione regionale sui trasporti dovendo fare i conti con dieci milioni in meno sul bilancio regionale a cui potranno aggiungersi ulteriori tagli nei trasferimenti”.
“Infine – conclude il Sottosegretario – registriamo che tutta la contraddittorietà dei giorni scorsi ha registrato un vuoto di attenzione da parte di Forza Italia, che evidentemente non possiede neanche un argomento buono per poter giustificare agli abruzzesi il voto contrario”.
Erogare i servizi di mobilità regionale in condizioni di economicità, redditività e gestione efficace ed efficiente delle risorse e degli assets, garantendo alla cittadinanza un livello di servizio di elevata qualita’”. E’ questa la mission di Tua (acronimo che sta per Trasporto Unico Abruzzo), la nuova azienda unica di trasporto regionale, formata da Arpa, Sangritana e Gtm, il cui piano di fusione è stato approvato (con il voto a favore della maggioranza, quello contrario del M5S e del Capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri, e l’astensione del centrodestra).
Una società con un capitale sociale di 39 milioni di euro, 1613 dipendenti, 890 autobus e 37 milioni di chilometri annui percorsi, con un valore della produzione di oltre 142 milioni di euro. Dato che posiziona Tua Spa al nono posto tra le 19 aziende di trasporto regionali italiane, tra la Arst Sardegna e Umbria Mobilita’. “L’obiettivo – si legge in un passaggio del piano strategico – è diventare un’azienda leader nel panorama italiano, con un assetto di governance razionale e sviluppare l’intermodalità nei sistemi di trasporti”. Traguardo da raggiungere con una serie di azioni, da portare a termine sia nel breve, che nel medio-lungo periodo.
La prima e più importante, soprattutto in fase di avviamento, è l’eliminazione delle sovrapposizioni delle tratte oggi effettuate da più vettori, in particolare per quanto riguarda i servizi ferroviari e quelli extraurbani finora assicurati da Arpa. Un’operazione che consentirà di recuperare mezzi e risorse, soprattutto nell’area metropolitana Chieti-Pescara, ma anche nel Frentano, nella Marsica, in Valle Peligna e nel comprensorio vestino.
In quest’ottica, a esempio, si procederà al riassetto dei servizi nell’area Penne-Farindola-Loreto Aprutino, all’interscambio della linea suburbana Penne-Pescara con la linea urbana al capolinea di Cappelle sul Tavo, all’eliminazione delle corse automobilistiche tra Lanciano e Pescara a favore del traffico ferroviario, all’attestazione dei servizi interurbani e suburbani presso il centro commerciale Porto Allegro di Montesilvano.
Ma in progetto c’è anche la realizzazione del Servizio Ferroviario Urbano, a elevata frequenza, per migliorare il collegamento sull’asse Scafa/Manoppello-Pescara, passando per il Campus universitario di Chieti e l’aeroporto d’Abruzzo. E ulteriori collegamenti ferroviari per velocizzare i tempi di percorrenza tra Chieti-Pescara e L’Aquila. Per il capoluogo regionale, invece, andranno implementate le sinergie con l’Ama (la società di trasporti del Comune), anche in considerazione del progetto di metropolitana di superficie tra San Demetrio e Sassa. Centrale, in ogni caso, sarà lo sviluppo delle potenzialità del sistema ferroviario, anche se inevitabilmente questo comporterà tempi di attuazione più lunghi.
Nello Statuto della nuova società unica è invece stabilito che la sede dell’azienda sarà a Chieti, con sedi operative anche a Pescara e Lanciano. Località, quest’ultima, dove avrà sede la divisione ferroviaria, che continuerà a essere svolta con il marchio Sangritana. Il consiglio di amministrazione, invece, sarà formato da un numero di componenti non inferiore a 3 e non superiore a 5.
Al Presidente della società spetterà un compenso pari al trattamento economico del Direttore generale della Regione. I consiglieri con delega riceveranno il 35 per cento dello stesso importo, quelli senza delega il 15 per cento.
“La proposta di fusione del sistema di trasporto pubblico locale, portato oggi in Consiglio regionale dalla giunta D’Alfonso, non produrrà alcun risparmio sui costi della politica, determinerà un aumento del prezzo del biglietto per l’utenza del 5 per cento, causerà un taglio delle linee e delle corse, e soprattutto rischia di buttare fuori dal sistema l’intero comparto privato del trasporto, mettendo a rischio posti di lavoro. Tutto questo perché la giunta D’Alfonso non è stata in grado di trovare le risorse per far funzionare la nuova società, e quindi aumenta gli oneri a carico dei passeggeri e del territorio Per questa ragione ho votato convintamente contro un Progetto di legge che non sta in piedi”. È la dichiarazione del capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri che quest’oggi ha aperto gli interventi in riferimento alla delibera sulla fusione del Trasporto pubblico locale all’ordine del giorno del Consiglio regionale.
“La fusione proposta non è positiva per l’Abruzzo – ha sottolineato il capogruppo Sospiri – per due ragioni principali: alla delibera sono allegati lo Statuto Societario e il Piano strategico. Il Piano strategico rivela tutta la debolezza della proposta: in 106 pagine non c’è scritto nulla, si fa il punto della situazione attuale e si toccano con superficialità i temi che dovrebbero portare al contenimento dei costi senza che ricadano sugli utenti. Poi c’è lo Statuto, terza versione del documento, che è stato sottoposto alla cura benefica delle forze di opposizione in Commissione grazie all’accoglimento favorevole da parte di una quota di consiglieri di maggioranza, ma non è ancora completamente esaustivo.
Oggi cerchiamo allora di far cadere qualche equivoco: con il governo di centro-destra la spesa del Consiglio d’amministrazione delle tre società di trasporto pubblico locale esistenti era pari a 296mila euro complessivi; il costo del Consiglio d’amministrazione della nascente società unica, prima della nostra cura in Commissione, era pari a 356mila euro per 5 membri, con un Presidente che prendeva uno stipendio pari a quello del Direttore generale della Regione Abruzzo, ossia circa 130mila euro, e un vicepresidente che avrebbe percepito il 50 per cento del Presidente, e poi i tre consiglieri. Dunque il passaggio dalle vecchie società alla nuova società unica avrebbe prodotto più costi per la politica, prima della cura delle opposizioni.
Poi ci sarà un Direttore che magari percepirà quanto il Presidente dell’Arpa, ossia 131mila euro, e sarà necessario un vicedirettore che percepirà almeno 118mila euro, senza dimenticare le altre figure che non sono state nominate, ma sono vincitrici di concorso. Dunque il risparmio sui costi della politica è pari a zero, ed è la prima grande bugia”.
“Poi – ha proseguito il capogruppo Sospiri – la seconda bugia: avete detto che la fusione deve garantire un miglioramento in termini di efficienza, mettendo in rete il sistema degli acquisti, l’officina, ed è vero andava fatto. Ma occorreva farlo per forza con una fusione per incorporazione? O forse era meglio una fusione valutando il patrimonio delle tre società? Perché allora la fretta dell’attuale maggioranza? La maggioranza ha fretta perché i governi di sinistra, Monti, Letta e oggi Renzi continuano a togliere il fondo destinato alla Regione per il trasporto e quindi oggi la giunta D’Alfonso non riesce a tenere in equilibrio le aziende.
La verità è che, come ha detto il presidente Chiodi ai sindacati, senza rivedere i contratti di secondo livello non si rimetteranno a posto le aziende. Ma non basta: la fusione oggi determinerà un aumento del 5 per cento del prezzo dei biglietti, che ricadrà sull’utenza. Poi la maggioranza dice che si elimineranno le sovrapposizioni delle reti, ossia non ci saranno più autobus sulle stesse tratte, su ogni singola tratta ci faremo passare un solo autobus, che tradotto significa che i passeggeri per percorrere una tratta dovranno cambiare più spesso il proprio mezzo e che gli autobus passeranno meno di frequente, ed è un altro costo che sarà scaricato sui fruitori, ossia sui passeggeri.
Parlate di ‘ottimizzazione del personale’, ossia il personale avanza e ci farete altro. E per tutta risposta, appena arrivata, la maggioranza D’Alfonso ha indetto un concorso per assumere nuovi autisti all’Arpa, e l’Azienda unica giustamente avrà sede a Chieti, dove paghiamo un affitto, senza alcun ruolo per la sede di Pescara, che è invece di proprietà, questo per garantire il contenimento dei costi. La verità è che la maggioranza si è chiusa nel silenzio delle Organizzazioni sindacali, e oggi state buttando fuori tutto il comparto privato del trasporto, che paradossalmente costa meno del pubblico, e parliamo sempre di lavoratori anche se vengono pagati dal privato. Non ci avete portato un Piano industriale e non avete trovato le risorse per far funzionare la nuova società, che produrrà un aumento dei biglietti del 5 per cento con un taglio delle linee”.
Il Capogruppo Sospiri ha presentato due emendamenti: il primo per chiedere di sostituire il Consiglio d’amministrazione con un Amministratore unico, emendamento respinto; il secondo per prevedere la riduzione da 5 a 3 dei membri del Cda, come previsto dalla legge 39 “perché dobbiamo ricordarci che parliamo di una società in house e non è possibile per legge fare una società a 5. Inoltre ci dobbiamo ricordare che dei 3 membri, uno sarà il Presidente esterno, gli altri due dovranno obbligatoriamente essere 2 funzionari interni della Regione”, anche il secondo emendamento è stato respinto.
“Ho votato convintamente contro – ha ribadito il capogruppo Sospiri -: il Piano strategico non reca alcun dato certo; non esiste un Piano industriale, non mi si dice qual è il risparmio sulla manutenzione, sulla forza lavoro, quale sarà l’efficientamento prodotto con le sedi e quanto si risparmierà sulle linee. Il progetto di legge della maggioranza D’Alfonso non sta in piedi, e voto contro per questo e per la difesa della Gtm che oggi è una società in attivo e funziona”.
“Il gruppo di Forza Italia ha deciso di mantenere la stessa posizione assunta il 9 dicembre scorso e seppur condividendo la ratio di un progetto che nasce con il precedente governo regionale, contestiamo la scelta della società in house e per questo abbiamo ritenuto opportuno astenerci”.
E’ quanto dichiara Mauro Febbo a margine dei lavori del Consiglio regionale nel corso del quale è stato discusso il progetto di fusione delle Società di trasporto partecipate dalla Regione Abruzzo.
“Premesso che la nostra opposizione, portata avanti anche durante le sedute delle Commissioni, mira all’interesse della Regione e della collettività – prosegue Febbo – siamo convinti che si tratta di un processo al quale bisogna arrivare ma con modalità differenti. Oggi è stato presentato un Progetto che proprio grazie a noi è tornato all’esame dell’Aula, costringendo la maggioranza a questo passaggio avendo presentato ben 750 emendamenti nella seduta del 9 dicembre. Inoltre all’esame del Consiglio è arrivata la terza stesura dello Statuto per il quale abbiamo ottenuto e preteso delle importanti modifiche, anche grazie alla collaborazione di alcuni colleghi della maggioranza”.
“Restano però delle evidenti criticità che dovevano essere superate: l’esclusione dei privati, il contratto di secondo livello con i dipendenti, il taglio ai trasferimenti sul Tpl. Oggi abbiamo solo 3 certezze: un contenzioso di ben 700.000 euro, un costo del Cda di gran lunga superiore al complessivo dei tre Cda fusi e l’aumento del costo del biglietti del 5%. Come Consigliere regionale, in virtù dell’art.30 del nostro Statuto, ho chiesto che ci venisse fornito il Piano industriale che a oggi non c’è.
L’unico documento che la maggioranza ha portato in Aula – conclude Febbo – è un Piano strategico di 106 pagine di nulla assoluto”.
Un voto contrario quello del Movimento 5 Stelle Abruzzo al progetto di fusione per incorporazione della società GTM spa e FAS in ARPA. “Un progetto quello della fusione” spiegano i Consiglieri regionali del M5S “che pur essendo, sulla carta, nelle nostre corde, nell’attuazione concreta disegnata dall’amministrazione D’Alfonso presenta eccessive criticità e fumosità oltre che incertezze per il futuro dei lavoratori. Il Movimento 5 Stelle resta a favore della istituzione della azienda unica di trasporto, lo dimostra il voto favorevole dato lo scorso 9 dicembre alla legge di fusione, ma oggi era impossibile condividere i documenti presentati dalla maggioranza. Il piano industriale, infatti, non è mai stato inviato” continuano i Consiglieri penta stellati “né tantomeno sono stati ascoltati i sindacati in merito. Il piano strategico, inoltre, più che piano è una speranza, il sogno di come vorremmo la società dei trasporti, ma non ci sono né numeri né fatti”.
“Si aggiunge a questo un aumento dei costi dei biglietti per i cittadini, nessun risparmio sulle spese di gestione e la diminuzione quantitativa e qualitativa del servizio ai fruitori, insieme ad un’inconsistente posizione sulle eventuali responsabilità del CDA rispetto all’andamento della nuova azienda Unica” sottolinea il Movimento Cinque Stelle Abruzzo “Questi sono alcuni degli elementi che ci hanno portato a non condividere questo progetto di istituzione della nuova società”.
Con una serie di emendamenti, presentati dal Capogruppo, Riccardo Mercante, si è cercato, poi, di migliorare quello che è senza dubbio un procedimento carente sotto troppi punti di vista.“Chi sbaglia paga; occorre iniziare ad assegnare le giuste responsabilità a tutti i livelli della macchina amministrativa ed istituzionale”. Queste le parole di Mercante per illustrare le motivazioni poste a base dell’emendamento, che stabiliva che laddove per due anni consecutivi il bilancio di esercizio della società chiudesse in perdita, i Componenti del Consiglio di Amministrazione che avessero svolto tale funzione in entrambe gli esercizi, decadessero dalla carica e non potessero più essere rieletti nel CDA né svolgere altri incarichi in seno alla società.
“L’obiettivo di questo emendamento – ha spiegato Mercante – era quello di tutelare la nascente Azienda unica dei trasporti dalla mala gestio di una dirigenza negligente ed incapace, introducendo , quindi, la possibilità di valutare l’operato degli amministratori sulla base dei risultati ottenuti.
La maggioranza, bocciando l’emendamento e consentendo, conseguentemente, al CDA della nuova società di essere esente da qualsivoglia responsabilità per il proprio operato, ha dimostrato, ancora una volta, che il trattamento riservato ai vertici amministrativi è e sarà anche per il futuro ben diverso da quello usato nei confronti dei comuni lavoratori”.