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Agricoltura: stanziati 21milioni di euro per incentivare la forestazione

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Mauro Febbo, ha approvato il bando del Piano di sviluppo rurale per l’imboschimento dei terreni agricoli.

Oltre 21 milioni di euro saranno messi a disposizione dall’Unione Europea e dallo Stato a beneficio del mondo rurale abruzzese.

“Questo provvedimento è una risposta, non solo alle aspettative degli operatori del settore” ha dichiarato l’assessore “ma vuole essere anche un modo per tranquillizzare il vice presidente del Consiglio regionale, Giovanni D’Amico, che nei giorni scorsi ha presentato un’interpellanza sulla rimodulazione dei fondi del Psr sostenendo che sarebbero state penalizzate le attività forestali delle zone interne. Una preoccupazione del tutto infondata, smentita, peraltro, dai fatti”.

La delibera di Giunta firmata questa mattina riguarda una misura che prevede la concessione di un sostegno per l’imboschimento di terreni agricoli sia per gli agricoltori che per altri soggetti pubblici e privati. I contributi verranno concessi per coprire i costi di impianto e manutenzione. È prevista, inoltre, la concessione per 15 anni di un premio finalizzato a compensare i mancati redditi derivanti dalla nuova destinazione dei terreni interessati dall’imboschimento.

“Si tratta di un intervento molto atteso dagli operatori del settore” ha spiegato ancora Febbo “che arriva a distanza di oltre dieci anni dagli ultimi incentivi offerti per la forestazione, risalenti alla fine degli anni ‘90”.

Ad essere ammesse ai benefici sono tre diverse tipologie di intervento, riguardanti la realizzazione di impianti con funzioni prettamente ambientali, la piantumazione di alberi da legno e la messa in opera di impianti per la produzione di tartufi.

“È un intervento consistente” ha concluso l’assessore “che punta al miglioramento dell’ambiente e del paesaggio nelle zone con modelli di agricoltura specializzata, il mantenimento dei presidi aziendali attraverso la diversificazione delle attività e dei sistemi di utilizzazione dei suoli agrari, nelle zone rurali della collina interna e della montagna abruzzese, dove il rischio maggiore, è quello dell’abbandono definitivo dell’attività con gravi conseguenze sociali ed ambientali che ciò comporta”.

Marina Serra