Le conclusioni saranno affidate all’Assemblea regionale, che riunirà tutti i delegati eletti dell’Abruzzo, e si svolgerà a L’Aquila il 23 gennaio.
“Sono sicuro che dall’Abruzzo riusciremo a portare un contributo di qualità sia in termini di nuovi iscritti chiamati a rappresentarci e sia di proposte e iniziative politiche che dovranno interessare i grandi problemi che coinvolgono i diritti, i bisogni e le attese della nostra regione e del nostro Paese”. Lo ha dichiarato il Coordinatore regionale dell’Italia dei Valori senatore Alfonso Mascitelli nel presentare il calendario e i contenuti dei lavori congressuali.
“In particolare la nostra regione – ha continuato il senatore Mascitelli – sta risentendo in maniera pesante degli effetti di una politica inconcludente, fatta di chiacchiere a effetto e di poca sostanza, che il centro-destra sta consumando sia a Roma che nelle Istituzioni locali. A Roma Berlusconi, come al solito, ha rinnegato le promesse fatte e il Piano attuativo regionale per rilanciare lo sviluppo, le infrastrutture e il lavoro in Abruzzo è rimasto a oggi una semplice letterina di intenti. A L’Aquila Chiodi nasconde, dietro l’alibi della tragedia del terremoto che ha colpito le nostre popolazioni, l’immobilismo e l’incapacità politica di un intero anno in cui non è stata data una sola risposta concreta e convincente alle riforme annunciate, alla difesa dei posti di lavoro, alla riorganizzazione del sistema sanitario pubblico e privato. In ultimo e non da ultimo, continua a imperversare nella nostra regione la cupola di intrecci e collusioni tra affari sporchi e politica, che trova terreno fertile nel fiume di denaro sperperato con una certa sanità privata e nella ricostruzione del post-terremoto. I fatti che emergono, coinvolgendo alti esponenti del centro-destra, e che continueranno purtroppo a emergere, sono inquietanti e se qualcuno pensa, come fanno alcuni nostri alleati, che la questione morale si misura a peso, su chi, nel passato, ha rubato di meno tra destra o sinistra, o delegittimando il lavoro della magistratura, a cui si pretende di suggerire indirizzi di indagine, non fa un buon servizio per conoscere la verità e cambiare la realtà di una politica ancora malata di troppe connivenze, collusioni e clientelismo di potere. Tutto questo, dunque, sarà il tema del confronto e delle proposte che l’Italia dei Valori affronterà nei Congressi nei prossimi giorni”.
Mascitelli è tornato poi a parlare del caso Sevel di Atessa, definendo “deludente e generica la risposta che il Governo nazionale, nella persona del sottosegretario Viespoli, ha dato nell’aula del Senato a fine dicembre all’interrogazione presentata dal parlamentare per conoscere le iniziative messe in campo per affrontare lo stato di crisi di uno dei poli industriali più importanti della nostra regione e del mezzogiorno d’Italia, e soprattutto per individuare gli strumenti per affrontare la grave crisi occupazionale, anche in prospettiva della strategia aziendale che il gruppo Sevel-Fiat vuole portare avanti in Val di Sangro”.
Secondo il Coordinatore regionale dell’Italia dei Valori il Governo si è semplicemente limitato a riferire che è in fase istruttoria un contratto di programma con la Sevel finalizzato all’ampliamento della capacità produttiva dello stabilimento di Atessa, e che a luglio, per l’intero territorio abruzzese, come per le altre regioni, è stata prevista l’assegnazione di risorse finalizzate all’utilizzo di ammortizzatori sociali in deroga.
“Evidentemente” continua “la drammaticità della situazione e l’esatta dimensione del problema, con 2200 posti di lavoro già persi nell’intero comparto industriale del Sangro, sono irresponsabilmente sottovalutati, se si pensa di affrontarli con misure insufficienti, incomplete e spesso tardive. In questo ha una sua influenza negativa la scarsa autorevolezza di cui gode la nostra classe dirigente regionale, che stenta a fare emergere la questione industriale della Val di Sangro come questione di interesse nazionale e non invece, come è stato finora, un problema solo regionalistico. La condivisione da parte nostra di tutti gli sforzi e gli impegni delle forze del lavoro e delle associazioni sindacali per tutelare tale importante realtà dovrà aiutare a non far passare in secondo piano un monitoraggio degli interventi necessari, di cui le Istituzioni dovranno essere promotrici e protagoniste”.