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Giulianova, cambio segnaletica bivio Bellocchio: la replica dell’ex assessore Forcellese

Giulianova. Pubblichiamo di seguito la replica dell’ex assessore Archimede Forcellese all’articolo pubblicato venerdì 6 settembre dal titolo “Giulianova, cambio segnaletica bivio Bellocchio: disagio tra gli automobilisti”.

 

Gentile Redazione,

ho letto sul vostro quotidiano on-line l’articolo dal titolo “Giulianova, cambio segnaletica bivio Bellocchio: disagio tra gli automobilisti”, scritto dal Sig. Raffaele Di Marcello, pubblicato il 6 settembre, nel quale ci sono chiari riferimenti che mi riguardano. In particolare, l’estensore del pezzo parla del semaforo di piazza della Libertà e delle modifiche alla viabilità nella zona di via del Campetto, opere realizzate, in parte o del tutto, nel periodo del mio assessorato. Per questo motivo intendo avvalermi del diritto di replica con preghiera di integrale pubblicazione della seguente deduzione.

Mi stupisce, innanzitutto, il fatto che io sia stato tirato in ballo, seppur indirettamente, in un articolo che si occupa di un presunto problema sorto in questi giorni dal momento che, come noto, non ricopro alcun ruolo nell’attuale Amministrazione comunale avendo scelto di farmi da parte; colgo l’occasione, al riguardo, per ingraziare una volta ancora il sindaco Francesco Mastromauro per l’opportunità di crescita culturale e politica offertami nella precedente consiliatura ma ho voluto privilegiare, in questa fase, il mio percorso lavorativo.

Entrando nel merito delle questioni poste nell’articolo, estraniandomi da quelle attuali, come è corretto e giusto, ma soffermandomi solo su quelle che mi hanno riguardato, la scelta di installare il semaforo nell’incrocio presente nella sommità di piazza della Libertà fu dell’allora assessore alla viabilità Roberto Mastrilli. Poiché quest’ultimo ha partecipato, insieme al Sig. Di Marcello, alla costituzione dell’Associazione politica “Gente in Comune”, sicuramente i due avranno avuto modo, in occasione dell’estensione del programma amministrativo relativo alle ultime elezioni comunali, di approfondire gli studi a cui si riferisce l’autore dell’articolo. Io sono intervenuto successivamente, una volta divenuto Assessore competente, allo scopo di cercare di migliorare quell’impianto, a mio avviso opportuno per l’elevato e caotico flusso veicolare nel punto cruciale della viabilità del Paese (circa 1.500 auto/ora nelle ore di punta), a seguito delle richieste che pervenivano dall’attiguo istituto scolastico “De Amicis”.

Veniamo alla zona di via del Campetto. Prima dell’istituzione dei Comitati di quartiere, raccogliendo una sollecitazione proveniente dai residenti, mi feci promotore di una serie di assemblee pubbliche, sei per la precisione, tutte molto partecipate. In tali incontri, dopo ampio e approfondito dibattito, i residenti costruirono, con il supporto tecnico degli uffici comunali, una soluzione tesa, da un lato, a tutelare la sicurezza dei soggetti deboli (pedoni e ciclisti), trattandosi di strade molto strette, a doppio senso di marcia e sprovviste di marciapiedi, e, dall’altro, a scoraggiare il transito dei veicoli dei non residenti. Il Sig. Di Marcello avrebbe potuto partecipare, come fecero alcuni cittadini non residenti nella zona, tra i quali il compianto Ing. Domenico Trifoni, e sfogare in quel contesto il suo modus canzonatorio su problemi seri, verificandone gli effetti di fronte ai cittadini.

Veniamo al pulpito. Da chi giunge il sermone? Innanzitutto da chi ha perso le ultime elezioni comunali e ha contribuito a far perdere credibilità politica, con il suo programma e le sue strategie, a persone, come il Dott. Nino Bertoni, professionista serio e stimato, unico candidato Sindaco a non sedere in Consiglio Comunale, che avrebbero potuto dare un contributo all’amministrazione della cosa pubblica; da chi inopportunamente richiama i Comitati di quartiere pur non avendo esitato ad affossarne due, al fine di candidarsi nell’ultima tornata elettorale alla ricerca spasmodica di una poltrona; da chi, ha flirtato con tutte le forze politiche che si opponevano al sindaco Mastromauro; da chi non ha il coraggio di uscire allo scoperto partecipando alle pubbliche assemblee, dove il dibattito è aperto e schietto, preferendo seguire la discussione da lontano e al “riparo”.

Cordiali saluti.
Archimede Forcellese