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L’Orsa Gemma: ovvero, come si risolve a colpi di fucile il problema degli ‘orsi problematici’ in Abruzzo!

L’orsa “Gemma” (non si conosce la sigla datagli dai ricercatori) da quasi due mesi non è più “problematica”: sono bastati alcuni colpi di fucile per risolvere il problema! Sembra un paradosso, ma è la verità.

Dopo averle provate tutte per cercare di tenerla lontana dai paesi e dall’uomo, i “risolutori”, la nuova (?) professione creata per affrontare il problema degli “orsi problematici”, praticata da esperti e conoscitori dell’animale, visto che non riuscivano a risolverlo lo scorso mese di luglio gli hanno infine sparato contro diversi colpi di fucile… con pallottole di gomma, ovviamente. Ciò dietro la pressione della collettività locale che addirittura aveva indetto una raccolta di firme per spingere le autorità del Parco Nazionale d’Abruzzo ad impedire le sue (di “Gemma”) ripetute incursioni nei pollai, conigliere e porcilaie e finanche nelle piazze (e sui terrazzi!) del paese, cosa che stava mettendo a rischio anche l’incolumità della gente.

Fatto sta che da allora l’orsa “Gemma” è sparita da Scanno e suoi dintorni e pare stia scorazzando per altre vallate del Parco, ovvero ha provveduto da sola a spostarsi risolvendo così il problema; stranamente con un comportamento che non aveva mai funzionato in precedenza quando gli orsi “problematici” (fenomeno nuovo che MAI si era verificato in Abruzzo: un mistero che ancora non è stato risolto, o che nessuno ha ancora avuto il coraggio di rivelarne le ragioni!) furono più volte catturati e spostati altrove dalle autorità senza che… si chiedesse loro (agli orsi!) il permesso (come non ricordare l’ormai storica orsa “Yoga”, la prima di questi orsi problematici, poi finita , come era prevedibile e come qualcuno aveva anche previsto, nel recinto di Villavallelonga), i quali sempre ritornavano ai luoghi d’origine. Evidentemente i colpi di fucile, lo ripetiamo, ovviamente a pallottole di gomma, hanno più effetto dei trasferimenti coatti!

Un metodo, quello delle fucilate, che potrà quindi presto utilizzarsi (ma chissà se veramente bisogna però augurarselo!) per risolvere il problema dei tanti altri orsi problematici che in un crescendo continuo dalla Ciociaria al Molise, al sulmonese, alla Marsica stanno facendo notare la loro presenza vicino ai paesi ed alle fattorie, dove riescono a trovare quel cibo animale e vegetale di origine antropica cui erano da sempre abituati; quel cibo che non trovano più nelle aree naturali del Parco e loro strette vicinanze a causa dell’abbandono dell’agricoltura e della riduzione della pastorizia, quest’ultima magari non proprio favorita dalle autorità. Quelle attività dell’uomo alle quali l’orso da millenni collegava la presenza di cibo appetitoso ed abbondante, e che oggi si spera le autorità del Parco possano presto riprendere a favorire con azioni dirette e pubbliche (i fondi ci sono, e le promesse sono state verbalmente ribadite) affinché si possa sopperire alla crisi del mondo rurale da anni non più aiutato con contributi e congruo pagamento di indennizzi per mancati redditi causati dalle azioni predatrici di lupi ed orsi, questi ultimi spinti ad allontanarsi sempre più dall’area protetta anche a causa della competizione alimentare con i cinghiali e del mai realmente controllato turismo escursionistico. In merito, proprio in questi giorni sta per essere incentivato da oltre 70 volontari che sparsi in tutte le aree più delicate per la vita dell’orso (i ramneti, in particolare) per l’ennesimo inutile (o, quanto meno, non indispensabile) conteggio degli orsi vivi,… affinché, non auguriamocelo, ad essi si possa poi sottrarre quello degli orsi morti! Perché, caro Presidente Carara, #nonpossiamocheesserefiduciosi ma ben altri sono i provvedimenti urgenti che andrebbero presi per riportare l’orso in montagna, anziché i soliti, datati ennesimi censimenti che fanno solo la gioia degli studiosi!

Con la speranza che durante questo censimento almeno si accerti la presenza di qualche femmina con cuccioli dell’anno e, magari, che l’orsa “Gemma” si faccia inoppugnabilmente rivedere da qualche parte!

Franco Zunino
Segretario Generale Associazione Italiana Wilderness
già primo studioso sul campo dell’Orso bruno marsicano