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A Ferragosto tempi di attesa biblici al Pronto Soccorso di Chieti

Il Policlinico “S.S.Annunziata” di Chieti è noto per essere un’ospedale di primo livello, con numerose eccellenze, di gran lunga il migliore di tutta la Regione, un punto di riferimento sanitario non solo per l’Abruzzo, ma per certi versi per tutto il Centro – Sud Italia.  Un orgoglio per tutta la città di Chieti che merita di essere il principale ospedale di qualsiasi Asl, sia essa “provinciale”, sia essa pseudo “metropolitana”.

Ma, come al solito, quando ci sono le festività, al Policlinico teatino che serve di fatto un bacino di centinaia di migliaia di abitanti, si registrano dei disservizi legati ai tempi di attesa bibblici al Pronto Soccorso.  A tal proposito, segnaliamo questa volta ciò che è capitato a una giovane coppia  di Chieti che ha dovuto ricorrere a Ferragosto alle cure del Pronto Soccorso di Chieti per una frattura alle dita di lui.
Dunque, ascoltiamo il racconto che è stato fornito alla nostra redazione dai diretti interessati che si sono aspramente lamentati per il trattamento riservato loro dal Pronto Soccorso del “S.S.Annunziata”: “alle 4.35 di mattina facciamo la carte d’ingresso per “sospetta frattura indice mano sx”. Dopo 15 minuti ci chiamano per la visita generale. Informano il paziente che l’ortopedico non c’è e che avrebbe dovuto aspettare le 8 di mattina, consigliando però di non andare via per non perdere la priorità ( eravamo pressoché gli unici presenti al Pronto Soccorso. Oltre a noi c’era solo un codice giallo che comunque era entrato molto tempo prima e aveva quasi finito di fare tutti gli accertamenti”. La giovane coppia continua il racconto: ” Il paziente chiede più volte di fare la lastra ma gli è stato negato ( non si conoscono i motivi). Alle 8.10 arriva l’ortopedico ed il personale della sala gessi e ci chiamano finalmente per primi per fare la visita. Nel frattempo dalle 7 di mattina la sala d’attesa si stava riempiendo. Da quel momento è stata una tragedia riuscire a togliere la lussazione, rifare la lastra due volte, mettere la stecca e rifare la visita per uscire. C’era un assistente/infermiere che non si sa perché chiamava solo i pazienti per la visita, senza rilasciare la carta di uscita. Una volta chiesto al soggetto non identificato di avere gentilmente in tempi brevi la carta di uscita ci è stato risposto in maniera sgarbata che non c’eravamo solo noi al Pronto Soccorso, continuando a chiamare nuove persone per fare le visite”. Intanto, “le carte di uscita si accumulavano, la gente iniziava ad innervosirsi, poi un signore conosceva uno che lavorava in ospedale e abbiamo risolto. Siamo usciti alle 11,47″. Uscendo arrabbiati i due fidanzati si sono posti le seguenti domande: ” Perché abbiamo dovuto aspettare tutto questo tempo per fare una lastra se non c’era pressoché nessuno? Cosa è successo in realtà nel Pronto Soccorso in quelle lunghe ore di attesa? Quanto tempo si sarebbe dovuto aspettare ancora se non c’era quel signore che aveva delle “conoscenze”? L’ospedale di Chieti è efficiente solo se “conosci”?”
E’ giusto che nel Pronto Soccorso ci siano delle priorità legate alla gravità dei pazienti che hanno bisogno di cure e che sopratutto nelle ore notturne a volte bisogna aspettare fino alla mattina per avere una visita specialistica, ma ci sembra esagerato tutto questo tempo per fare per esempio una lastra quando pare non ci siano altri utenti in attesa. Pertanto, senza mettere in dubbio la professionalità e l’onestà del personale medico e paramedico, sarebbe doveroso avere delle delucidazioni dai responsabili della Asl di Lanciano – Vasto – Chieti su quanto avvenuto  a Ferragosto al  Pronto Soccorso del “S.S.Annunziata” di Colle dell’Ara.
TRATTO DA WWW.CENSORINOTEATINO.BLOGSPOT.IT