Voci nei corridoi delle stanze dei bottoni dell’Ater di Chieti hanno posto dei dubbi anche sulla legittimità stessa del ruolo di Direttore esercitato dall’Ing. Domenico Recchione. Questo in base all’interpretazione dell’Art. 20 della L.R. n.44 del 21 luglio 1999 che riguarda la nomina e le competenze del Direttore dell’Ater.
A tal proposito, nel primo comma del suddetto articolo si stabilisce la nomina politica del Direttore, tramite il Consiglio di Amministrazione fra coloro che posseggono “idonei titoli professionali e comprovata esperienza nel settore ed è scelto tra i dirigenti pubblici che abbiano ricoperto incarichi di direzione o di coordinamento in strutture complesse di massimo livello, quali Settore, Servizio o qualificazione corrispondente, ovvero tra i dirigenti privati. L’attività di direzione o di coordinamento deve essere svolta per almeno un quinquennio nelle strutture o società pubbliche ovvero nelle società private”. Leggendo il secondo comma è molto interessante apprendere che l’incarico del Direttore e legato alla durata stessa del Consiglio di Amministrazione e come questo può avere durata massima di 5 anni, può essere rinnovato, ma non può andare oltre il 65esimo anno di età: “il rapporto di lavoro del Direttore, regolato da contratto di diritto privato, è a tempo determinato con una durata massima di anni 5 e si risolve automaticamente alla scadenza. L’incarico può essere rinnovato ( ma non può comunque protrarsi oltre il 65° anno di età). Il Presidente stipula il contratto e lo risolve anche anticipatamente su conforme deliberazione motivata dal Consiglio di amministrazione,qualora risultino dal bilancio di esercizio rilevanti perdite derivanti dall’attività di gestione o in caso di violazione di leggi di irregolarità amministrativa e contabile rilevate dal Collegio dei Revisori”.Infine, il terzo comma sancisce che il trattamento economico del Direttore è determinato con delibera del Consiglio di Amministrazione con riferimento a quello della dirigenza del settore privato.
Dunque, da quanto si evince dall’art.20 della L.R. n.44 del 21 luglio 1999 la nomina del Direttore dell’Ater è meramente politica, va di pari passo con la durata in carica dello stesso Presidente e del CdA, può essere rinnovata ma non può andare oltre il limite dei 65 anni di età. L’Ing. Recchione è Direttore dal 2004 e ogni volta che è caduto il Presidente col CdA dell’azienda regionale, a rigor di logica ha avuto bisogno di una nuova nomina. Quando lui è diventato Direttore, ha vinto una selezione dove è prevalso su Fosco e sul Dirigente interno Marasco. Ad esempio quando nel 2007 cadde il Presidente Sperduti spazzato via dalle manette alla Giunta Regionale “Del Turco” che ha rivoluzionato i vertici regionali dell’Ater, Recchione ebbe una nuova nomina dal CdA del Presidente Marcello Lancia. Ma, dal mese di luglio del 2013, con la caduta di Lancia, travolto dallo “scandalo” delle gare d’appalto, e il relativo commissariamento dell’Ater di Chieti con la Dott.sa Antonella Gabini nel ruolo di Commissario Straordinario (che sostituisce sia il Presidente che il Cda), il suo incarico di Direttore, secondo indiscrezioni che circolano nei corridoi della sede Ater di Via Silvino Olivieri, non sarebbe più legittimo, non solo perché è caduto il Presidente Lancia, ma anche perché Recchione avendo ormai 67 anni, ha già raggiunto il limite massimo di età per l’incarico di Direttore dell’ente, quindi probabilmente secondo la legge non potrebbe più sedere sulla “poltrona” che occupa. Se questa interpretazione della legge fosse giusta, non si spiega il perché non abbia lasciato il suo incarico dopo la caduta del Presidente Lancia, dato che come un Assessore di un Sindaco il suo incarico dovrebbe essere legato alla vita stessa del governo politico dell’Ente, almeno secondo l’ interpretazione data all’articolo 20 della L.R. n.44/1999; oltre che ovviamente per i sopraggiunti limiti di età. Inoltre, c’è da evidenziare che, mentre nelle altre Ater regionali come ad esempio quella di Pescara o Lanciano viene solitamente scelto come Direttore un dirigente interno all’ente, a Chieti è dal 2004 che si predilige una scelta esterna. Questo comporta un’aggravio eccessivo della spesa, sopratutto, considerando anche che nell’Ater di Chieti ci sono già tre dirigenti interni più il Direttore a fronte di soli circa venti dipendenti dell’Azienda Regionale.
Pertanto, vorremmo sapere cosa ne pensa a tal proposito il Commissario Straordinario dell’Ater di Chieti, la Dott.sa Antonella Gabini.
TRATTO DA WWW.CENSORINOTEATINO.BLOGSPOT.IT