Chieti, pericolo caduta detriti vicino l’ex Convitto Paolucci

L’ex Convitto Paolucci, l’ex centro riabilitativo del Maristella alla Pietragrossa è un rottame tra le Vie Salomone e Masci. E’ una cattedrale nel deserto abbandonata e in rovina lasciata in eredità dalla caduta dell’Impero Angelini, ma anche uno dei simboli della sanità ridotta a mal partito dai tagli della Regione Abruzzo, anche per quanto concerne l’ambito paraospedaliero, riabilitativo e delle residenze psichiatriche.

Ma, non è soltanto un fantasma del passato, bensì un’occasione persa nel presente, visto che per ora non riaprirà. Meno di due anni fa, a giugno 2012 doveva riaprirci una residenza assistita per anziani (Rsa) ma poi saltò tutto a causa del mancato accordo per un accreditamento, fondamentale per una convenzione tra la curatela fallimentare dei beni ex Angelini e un imprenditore che in Provincia ha aperto negli ultimi anni diverse case di riposo.
Nel 2009, proprio nella residenza parasanitaria ci fu il prologo al dramma del gruppo Angelini. La residenza venne chiusa, dando inizio alla caduta dell’impero privato costruito sulle convenzioni con le Asl, a causa delle sue precarie condizioni igienico-sanitarie che si presentarono agli occhi del Senatore Ignazio Marino, Presidente della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, di passaggio qui in un giro d’ispezione per ospedali e centri di assistenza.
Accanto alla mancata riapertura c’è un’altro aspetto negativo da evidenziare, cioè il suo grave stato di fatiscenza e di degrado, facendo parte tra l’altro di un elenco di ex strutture sanitarie che rappresentano fonte di spesa o comunque una voce passiva per gli enti pubblici e la collettività, anche soltanto attraverso il mancato utilizzo perché tra l’altro il gruppo Villa Pini era sovvenzionato da fondi pubblici, poiché come si è appreso dalla stampa dell’epoca, le luci all’interno dell’edificio rimasero accese anche dopo la chiusura per diversi mesi con grave sperpero di energia elettrica il cui conto chissà da chi sarà stato pagato.
Dunque, si è parlato di una riapertura della struttura ex Paolucci, ma a cinque anni circa dalla chiusura l’ex convitto è preda dei vandali e dal tempo che lo sta sgretolando.
A tal proposito, proprio in questi giorni abbiamo ricevuto una segnalazione da parte di un cittadino che ci ha segnalato che proprio nel passaggio pedonale lungo il perimetro dell’ex convitto Paolucci che collega Via Salomone a Via Masci, più precisamente nei pressi della Ferramenta “La Rovere”, c’è un cumulo di terra che intralcia parte del passaggio pedonale proveniente dalla adiacente collina dove con la caduta della terra è stata liberata una tubatura interrata.
Non sappiamo attualmente se la terra è caduta dalla  collina adiacente o se la stessa è stata sottoposta a lavori di movimentazione che l’hanno fatto cadere, fatto sta che la zona può essere pericolosa per il passaggio pedonale per l’eventuale pericolo di caduta di detriti se non viene adeguatamente transennata.
Pertanto, si chiede al Sindaco di Chieti di mandare nella zona di che trattasi  i Vigili Urbani per verificare lo stato di pericolosità  e per far eventualmente transennare l’area dove può cadere la terra sulla testa di qualche malcapitato passante.
Sempre in attesa che si trovi una nuova destinazione alla struttura.
Tratto da www.censorinoteatino.blogspot.it    

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