Il riscaldamento acceso e i lavori nel Tribunale di Chieti

Il 23 gennaio scorso avevamo segnalato la presenza del riscaldamento acceso nell’ala del Tribunale di Chieti che è in restauro.

Abbiamo aperto una inchiesta giornalistica e non potendo ovviamente entrare nell’ala del Tribunale “chiusa per lavori in corso” per toccare con mano, abbiamo chiesto in giro e siamo stati contattati da persone addentrate nell’ambiente che però vogliono restare nell’anonimato che hanno dato una risposta alla nostra domanda che ovviamente dovrebbe essere verificata da qualche fonte o dichiarazione ufficiale.
A tal proposito, ci hanno riferito che, prima di iniziare i lavori di ristrutturazione e di ingrandimento del Palazzo di Giustizia sito in Piazza San Giustino, ci sarebbe stato un incontro in cui si sarebbe parlato anche della problematica del riscaldamento dell’ala del Tribunale attualmente in restauro, quella più antica, dove hanno svolto tra l’altro il processo Matteotti.
Durante l’incontro si sarebbe deciso di spegnere i termosifoni anche se nei tubi passa ancora il calore. Il riscaldamento dai tubi non sarebbe stato tolto per portare il calore nell’altra parte del Tribunale, l’ala “Galliani”, perfettamente funzionante che altrimenti rimarrebbe al freddo e al gelo. Secondo quanto ci è stato riferito, evitare il passaggio del calore nei tubi da un’ala all’altra del Tribunale, costerebbe di più della dispersione di calore che si genera facendo passare l’aria calda nei tubi dell’ala in restauro, sopratutto se i lavori procederanno a passo spedito come ultimamente sta avvenendo. Infatti, bisogna rendere a “Cesare quel che è di Cesare”, prendendo atto del fatto che la ditta che sta facendo i lavori, pare aver ingranato finalmente la “quarta” ed entro la fine del 2014 sarà pronta l’ala antica ed inizieranno i lavori nell’altra parte più moderna del Tribunale, l’ala “Galliani”. Dunque, se non ci saranno ulteriori intoppi riusciremo ad avere presto un nuovo, funzionale e moderno Palazzo di Giustizia pronto ad ospitare i Tribunali provinciali minori di Lanciano e Vasto per il 2018 con buona pace di chi porta avanti pretestuose manovre sottobanco per dichiarare il nostro Tribunale inidoneo ed inagibile per compiere l’ennesimo scippo alla Città di Chieti.
Intanto rimaniamo in attesa di una risposta ufficiale che verifichi l’attendibilità della nostra fonte e faccia definitivamente luce su questa vicenda.
Tratto da www.censorinoteatino.blogspot.it

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