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Concorsone: le graduatorie dimenticate in Abruzzo arrivano in Campania

Il Comitato Vincitori e Idonei al Concorso per 300 posti – Ricostruzione Abruzzo, che opera al fine di promuovere le graduatorie del concorso Ripam Abruzzo bandito per reclutare il personale degli uffici deputati alla ricostruzione dei 57 Comuni del Cratere post sisma del 6 Aprile 2009 (concorso pubblico per 300 unità tra profili tecnici, amministrativi e contabili, che ha selezionato, a fronte di circa 36.000
candidature pervenute, circa 1000 giovani, di cui 300 vincitori e 700 idonei provenienti da tutta Italia), apprende con soddisfazione dal sito web del Formez la notizia che il Comune di Giugliano (provincia di Napoli) ha deliberato di attingere dalle graduatorie del concorso citato per 14 unità di personale (7 geometri e 7 istruttori amministrativi) specificando, nella lettera di adesione, che tale procedura permette
“l’avvio immediato al lavoro dei candidati senza obblighi formativi, con tempi di attuazione che risultano in linea con le esigenze di celerità della procedura richieste dall’amministrazione”.

Il segnale, che viene da un’altra Regione e da un Comune, la cui gestione peraltro è nelle mani di un Commissario, appare foriero di un vento di cambiamento che lascia sperare che anche l’Abruzzo voglia farsi promotore di quei principi di meritocrazia, efficienza, economicità e tempestività che informano l’azione amministrativa secondo la nostra Costituzione e la legge 241/90.
In Abruzzo nessuna amministrazione ha ancora utilizzato il corposo bacino di centinaia di idonei.
Tuttavia -come spesso accade- non sono mancati i buoni propositi e le promesse. Il 23 Maggio, in un incontro con una delegazione di idonei del Comitato, Paolo Aielli, responsabile dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila, si è impegnato in forma scritta a considerare “in via prioritaria gli idonei del concorso Ripam per eventuali assunzioni”.
Il 19 Giugno, anche Antonio Centi, presidente di ANCI Abruzzo, in una nota inoltrata ai Comuni abruzzesi, a tutte le amministrazioni coinvolte dalla ricostruzione, al Formez ed al Comitato, segnala “l’utilità del ricorso alle graduatorie per eventuali assunzioni a tempo determinato e/o indeterminato visto che trattasi di un elenco super selezionato attraverso evidenza pubblica e soprattutto non oneroso”.
Alle promesse però non hanno fatto seguito, almeno per il momento, pratiche virtuose, bensì un numero di oltre duecento tra nuove assunzioni e proroghe di contratti già in essere e stipulati in emergenza in deroga alle procedure ordinarie (110 lavoratori di Abruzzo Engineering assunti con una convenzione tra Regione, Uffici Speciali e Provincia, circa 90 assunzioni a tempo determinato e circa 80
proroghe di contratti esistenti) senza mai considerare l’esistenza delle graduatorie degli idonei.
Inoltre, nei giorni scorsi si è appreso dagli organi di stampa che grazie alla legge di conversione del decreto emergenze il Comune dell’Aquila è obbligato a rinnovare 31 contratti ai precari assunti nel periodo dell’emergenza post-terremoto, e nel caso in cui questi decidano di rifiutare, l’ente perderà i soldi senza poterli sostituire con altre risorse umane altrettanto qualificate (ad esempio idonei selezionati con concorso pubblico).
La situazione appare paradossale e kafkiana se si considera che le graduatorie degli idonei del Concorso Ripam Abruzzo, costituiscono un bacino di risorse umane gratuito (perché non vi sarebbe il bisogno di nuove ed onerose procedure concorsuali), altamente qualificato (perché individuato con le procedure rigorose e trasparenti imposte dalla Costituzione) e di immediata disponibilità (è sufficiente inoltrare
richiesta alla Commissione Ripam per poter attingere alle graduatorie); una risorsa da utilizzare per valorizzare la competenza e il merito, garantendo qualità e trasparenza nel pubblico impiego ed evitando inutili sprechi di tempo e fondi pubblici, in un momento di grave recessione come quello che il Paese sta attraversando.
Il Sindaco di L’Aquila Massimo Cialente ha recentemente dichiarato “dobbiamo però registrare una carenza di una settantina di persone nell’organico della ricostruzione. Che si scorrano le graduatorie del concorsone o sia garantita una continuità al lavoro dei precari con un a norma ad hoc, l’importante è far fronte alla carenza”.
Il Comitato si augura, nel rispetto dell’art. 97 della Costituzione che impone che “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso”, che l’esempio del Comune campano rappresenti uno stimolo per tutte le amministrazioni coinvolte dalla ricostruzione, ed anche per quei Comuni non inclusi nel Cratere ma beneficiari dei contributi laddove sia provato il nesso di causalità con l’evento sismico.
Giova ricordare che il Ministro per la Funzione Pubblica Gianpiero D’Alia, nella audizione del 5 giugno presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro in merito alle linee programmatiche del suo dicastero, ha dichiarato che “se noi abbiamo già un patrimonio di professionalità che sono state oggetto di una valutazione da parte delle amministrazioni, io credo che questo debba essere salvaguardato, in linea di principio perché è il modo coerente con i princìpi costituzionali di imparzialità e di buon andamento, oltre che il modo normale in cui si dovrebbe accedere in una pubblica amministrazione, cioè attraverso il pubblico concorso”, auspicando alla creazione di una banca dati delle graduatorie e dei concorsi banditi ed espletati dalle pubbliche amministrazioni cui si potrà fare ricorso per l’individuazione di personale qualificato già selezionato.

Il Comitato Vincitori e Idonei al Concorso per 300 posti – Ricostruzione Abruzzo