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Vertenza Abruzzo Engineering è finita ma non per tutti: la lettera

Nelle settimane scorse, sotto i simbolici auspici del I Maggio, Festa dei Lavoratori, un numeroso gruppo di dipendenti della società a partecipazione pubblica, Abruzzo Engineering, ha simbolicamente e civilmente occupato la sede del Genio civile a Campo di Pile, all’Aquila, per poi fare giungere la voce della propria protesta anche negli uffici della Provincia.

La legittima rivendicazione è nata dal fatto che l’Ente con a capo il Presidente Antonio Del Corvo, non riesce a smaltire le migliaia di pratiche accumulate relative alla ricostruzione nel cratere sismico, mentre i tecnici dell’azienda in house alla Regione Abruzzo e di cui una partecipazione pari al 10% delle azioni risale proprio alla stessa Amministrazione Provinciale dell’Aquila, sono in cassa integrazione da mesi: ”La ricostruzione è bloccata a causa di progetti che attendono di essere evasi – dichiara Rita Innocenzi della Cgil -, e intanto decine di figure professionali che già si sono confrontate con questo problema e che hanno già operato in questo ambito sono senza lavoro”. La rivendicazione ha puntato subito il dito sull’intesa siglata dal direttore dell’Ufficio speciale e dal sindaco dell’Aquila, ma non dal presidente Del Corvo, che consentirebbe di utilizzare 98 lavoratori di Abruzzo Engineering, da maggio a dicembre 2013, pagando con una quota delle risorse stanziate nella delibera Cipe per la ricostruzione e che prevederebbe 68 unità lavorative assegnate al Comune dell’Aquila e le restanti 30 alla Provincia, per una rapida risoluzione delle problematiche legate allo smaltimento burocratico delle pratiche inerenti le fasi tormentate della ricostruzione. L’organico a pieno regime della società consortile Abruzzo Engineering può contare su 187 dipendenti, di cui 102 fino al dicembre scorso sono stati impegnati nella ricostruzione: 85 dipendenti presso gli uffici del Comune, 17 al Genio civile. Con la fine dell’emergenza, la commessa è terminata e si sono di nuovo spalancate le porte della cassa integrazione. Grazie all’impegno del sindacato e alla lotta dei lavoratori, non si è fatta attendere la tanto invocata firma del presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, per siglare e sugellare finalmente l’intesa; una firma che assieme a quella del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, e il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, Paolo Aielli, ha concluso un accordo su una spesa massima di tre milioni di euro, che dovrebbe consentire di risolvere, almeno fino a tutto il 2013, una vertenza che ha tenuto con il fiato sospeso, in bilico tra la cassa integrazione e una occupazione seppure temporanea, 102 lavoratori su 187 in organico alla Abruzzo Engineering. Nel documento sottoscritto dai vertici aziendali e le cariche politiche amministrative sono così ripartiti gli incarichi: 40 unità assegnate al Genio civile per far fronte alle oltre 1.500 pratiche della ricostruzione paralizzate negli uffici, che devono essere risolte per poter avviare i cantieri, e il resto del personale sarà invece utilizzato dal Comune dell’Aquila. Si spera che le restanti unità lavorative della Abruzzo Engineering, 85 lavoratori permanenti nella CIG in deroga – uno strumento quest’ultimo assai controverso e di difficile gestione politica come raccontano le recentissime cronache sulle vicissitudini e scelte del Governo delle larghe intese – possano trovare una risoluzione attraverso il rispetto del criterio di rotazione della Cassa Integrazione Guadagni. Un criterio di valore indispensabile e di certa attuazione per non incorrere in una gestione disarticolata e “ingiusta” (semmai questa parola abbia ancora un senso in Italia) del personale.

 

Domenico Attanasii