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Una non-precaria risponde all’Allegrino che vorrebbe rispondere ad una lettera mai letta

Avrei voluto fare una esegesi più approfondita e circostanziata. Mi limito ad alcune riflessioni che sgorgano, così, irrefrenabili, dal cuore.

Ho letto con grande attenzione e rispetto la lettera della signora Rossana Casasanta, una dei precari selezionati negli ultimi due anni dalla Provincia di Pescara, […]
Se fosse stato un dialogo non epistolare l’avrei fermata qui. La sua attenzione su quanto ho scritto è pressoché nulla, e anche qualcosa di meno, se posso permettermi. Ancora non è arrivata al primo punto (nel senso di punteggiatura) e già capisco che grande attenzione e rispetto disegnano spazi vuoti di interesse.

[…] Mi sento innanzitutto di rassicurarla di una cosa, nessuno, né io, né penso gli altri che hanno espresso su quel bando delle ragionevoli perplessità si sono, né si sarebbero mai sognati di fare altrettanto sugli ultimi precari reclutati dalla Provincia di Pescara. Anzi. […]
Ad essere pignoli ha espresso più di una perplessità.
Cito: “Dopo essersi sbarazzato dei precari storici Testa fa i bandi per assumere solo i precari amici dell’amministrazione di centrodestra”. Ha parlato di precari amici signora Allegrino? Sta forse affermando che sono entrata grazie ad una selezione farsa solo perché amica dell’amministrazione di centro-destra? Non trova un po’ offensivo questo modo di parlare?
Cito ancora: “La storia dei 66 precari non stabilizzati è finita contro il muro del mancato assorbimento da parte dell’amministrazione Testa e verrà chiarita per via giudiziale, a fronte del ricorso fatto dai lavoratori. Ma scorrendo i requisiti dell’avviso pubblico emanato dalla Provincia, si capisce ora anche il perché era necessario che finisse così: c’erano altri precari da sistemare”. Scusi, signora Allegrino, cosa significa, esattamente, ‘c’erano altri precari da sistemare’?
Cito ancora: “dopo il ricollocamento del personale in quegli uffici in seguito alla fine dei rapporti con i precari storici che li portavano avanti, a farli funzionare in pieno: ciò che preme a Testa e alla sua amministrazione ora non è dare servizi efficienti e utili alla comunità che li richiede, ma altro”. Mi piacerebbe sapere a cosa allude quando dice ‘altro’. Immagino debba trattarsi di qualcosa contrario al bene pubblico. Può essere più chiara su questo punto? Non starà ancora parlando degli amici dell’amministrazione di centro destra?

[…] Io ho attaccato il bando perché le preclusioni che contiene offendono anche lei […]
In realtà le uniche cose che mi hanno offesa sono state le sue dichiarazioni (non mi ripeto). Se lei vuole contestare l’Avviso lo faccia E’ nel suo diritto. Ma, per favore, non c’è mica bisogno di offendere qualcuno per contestare una cosa che non le piace, quand’anche tali offese siano funzionali alle sue tesi.

[…] il bando di fatto preclude possibilità concrete a quanti si trovano nella sua situazione […] Gente che, come ha di certo fatto anche lei, ha messo a disposizione tempo, competenza e speranze perché da un progetto potesse nascere qualcosa di più concreto […]
Scusi ma forse non ha capito in quale situazione mi trovo. Nella situazione di chi si vede gratuitamente offesa da persone che dovrebbero rispettare i cittadini, sempre, e qualunque sia la loro posizione politica. Sono 20 anni che faccio questo mestiere, 21 per la verità. E mi piace questa sfida quotidiana, mi piace crescere continuamente in quello che faccio. Le mie speranze, signora Allegrino, non le metto a disposizione di nessuno. Faccio il mio lavoro, con regolare contratto e regolari selezioni, e pago tutte le tasse. Mi affidano un compito e lo porto a termine e metto sì a disposizione tutto il mio tempo e la mia competenza, ma solo per fare quello che mi viene affidato. Non lo faccio perché possa nascere qualcosa di più concreto. Quello che faccio è già molto concreto.

[…] Conosco bene la situazione dei precari, per averla seguita politicamente e anche personalmente, quando l’Amministrazione Testa ha mancato di stabilizzare 66 persone che si sono ritrovate a vivere il dramma che lei sta vivendo, alcuni anche dopo dieci anni di lavoro, promesse, progetti realizzati e da realizzare con l’atteso contratto a tempo indeterminato, mai arrivato […]
Forse conosce bene la situazione dei precari, non so. Io sto parlando di altro. Se ha letto, anche solo distrattamente, la mia lettera non può esserle sfuggito il senso generale.
E poi, mi scusi signora, ma di quale dramma parla? Ha forse confuso il contenuto della mia lettera con quello di qualcun altro? Non mi sembra di aver mai fatto riferimento a drammi. E in realtà, neanche le vostre offese lo sono.

Sono davvero sconcertata nel constatare che la storia di quei lavoratori rischia di ripetersi signora Casasanta, alzo la voce perché quando il sistema non funziona sono le persone a pagare ed è un dovere di chi fa politica intervenire ogni volta che ciò accade.
A questo punto mi sorge il dubbio che stia rispondendo alla lettera di qualcun altro. Non fosse per la presenza del mio nome …

Sono pronta a farmi carico anche delle Sue istanze, nel chiedere a Testa e alla sua Amministrazione una politica efficace su lavoro e disoccupazione, fatta di progetti concreti, capillari, aperti a tutti, ma sul serio, che tengano conto del merito e non siano umilianti per chi crede in quello che fa e si è impegnato al cento per cento.
Guardi che io non solo non ho bisogno che lei si faccia carico delle mie istanze, ma proprio non voglio. Non gliel’ho chiesto, non posso chiederglielo, perché non ho istanze da portare avanti. Non mi sento umiliata dal mio lavoro, né dal fatto che abbia tanti inizi e tante conclusioni. Mi sono solo sentita offesa dalle sue dichiarazioni e da quelle di Acerbo. Se vuole si faccia carico di questa, di istanza.

[…] E’ di questo che io mi sono occupata nelle mie ultime prese di posizione, chiedendo chiarezza sui meccanismi del bando e su cosa l’Ente stesse facendo in tema di politiche del lavoro, perché ci fossero opportunità per tutti. L’ho fatto anche con mozioni e interrogazioni ai diretti interessati che sono state lasciate senza risposta, le assicuro che non ho campagne elettorali da portare avanti, perché non sono candidata. Ed è di questo che intendo continuare ad occuparmi, quando sono stata eletta ho ricevuto un preciso mandato dai cittadini del territorio e se chi amministra non è in grado di leggere le reali esigenze della comunità che rappresenta, è un preciso dovere della politica e di chi la fa occuparsene […]
Continui a fare il suo lavoro. Io continuo a fare il mio.
Mi farebbe, però, piacere se volesse leggere la mia lettera, e se lo facesse con vera attenzione e vero rispetto, tanti quanti ne meritano ogni cittadino di questo Paese, per quanto piccola sia la sua voce.
Ma per favore, faccia più attenzione la prossima volta.