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Sanità Abruzzo, Febbo: ‘Paolucci parla di una realtà inesistente’

L’Aquila. “L’assessore Paolucci continua a rassicurare gli abruzzesi sui conti in ordine in campo sanitario e sulla crescita dei livelli essenziali di assistenza (Lea) quando la realtà è ben diversa ed è sotto gli occhi di tutti i cittadini che toccano quotidianamente con mano come in Abruzzo la sanità peggiora giorno dopo giorno”.

Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo all’indomani delle dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità dopo l’incontro svolto con i tecnici del Ministero nell’ultimo tavolo di Monitoraggio.

“Paolucci – prosegue Febbo – come un pifferaio magico che se la canta e suona per conto suo, continua a mentire agli abruzzesi e, al posto suo, sarei più cauto prima di esaltare numeri e cifre che non corrispondono alla reale e concreta situazione della nostra sanità. Intanto aspettiamo di leggere i verbali dell’incontro che l’assessore ha svolto a Roma cosi da entrare nel merito delle singole questioni analizzate ed seminate dai tecnici del Ministero.

Anche perché i precedenti verbali raccontano una situazione ben diversa da quella raccontata sempre dall’assessore Paolucci e dal suo Presidente. Vi sono discordanze in cifre, numeri e conti e non vorrei che ci venga nascosta uno scenario completamento diverso”.

“Vorrei ricordare – sottolinea Febbo – come oggi in Abruzzo abbiamo una sanità ridotta a vera e propria macelleria sociale. In questi tre anni e mezzo di governo di centrosinistra la sanità è sicuramente peggiorata ed i cittadini hanno solo visto tagli sui servizi e sull’assistenza.

Si è perso tempo prezioso e fondamentali nel spendere subito le risorse già disponibili per la costruzione di nuove strutture ospedaliere, o adeguare quelle esistenti, invece si è voluto testardamente imbarcarsi sulla nave del project financing che fa acqua da tutte le parti.

Mi spiace inoltre riscontrare che il Consigliere Olivieri si sia fatto trascinare e sia caduto nella trappola preparata dal Presidente D’Alfonso nella realizzazione del nuovo ospedale di Vasto, assumendo tra l’altro il ruolo mortificante di ‘acceleratore’, ma tutti sappiamo che ci troviamo di fronte all’ennesimo spot di questo esecutivo regionale.

Abbiamo una sanità quasi al collasso: reparti senza personale adeguato, liste di attesa infinite, diversi e strategici Punti nascita chiusi in attesa di capire che fine farà quello di Sulmona, Guardie mediche ridotte e chiuse, guardie mediche in molti territori ancora in attesa di essere sostituite con auto medica e personale medico adeguato, spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera aumentata addirittura del +320%, medicinali introvabili negli ospedali con i pazienti costretti a portare i medicinali da casa, confusione creata con il pasticcio sui pagamenti dei ticket a carico dei Comuni e utenti su alcune prestazioni socio-sanitarie, Elisoccorso 118 ancora senza verricello mettendo a rischio il pronto intervento di Chieti e Pescara dove si attende che venga ultimata la piazzola di atterraggio creando un disservizio notevole, Pronto soccorso in forte sofferenza che continuano a prestare i servizi solo grazie alla disponibilità del personale e dei medici, dati dei bilanci di tutte le Asl abruzzesi che chiudono, al 30 giugno di quest’anno, con segno negativo e bilanci 2016 resi più “leggeri” da ingegneria contabile, ma sempre negativi. Questa è la situazione della sanità abruzzese”.

“Nella scorsa legislatura – continua Febbo – abbiamo dovuto sopportare ed affrontare il peso di una sanità commissariata e adesso che siamo riusciti a ripristinare una gestione ordinaria si rischia di far cadere di nuovo l’Abruzzo nell’oblio di Regione ‘canaglia’.

Infatti, in questi anni il sottoscritto, ha più volte denunciato una gestione poco oculata e attenta alle vere urgenze e problematiche della sanità abruzzese. Ricordo che, sempre durante il Governo Chiodi, l’Abruzzo era tra le cinque regioni in Italia ad avere i conti in positivo nel bilancio sanitario, anche se tra quelle commissariate considerate “canaglia” per il deficit.

Il dato consolidato dell’equilibrio di bilancio insieme al raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza hanno rappresentano la via maestra per l’uscita dal commissariamento. L’attuale esecutivo regionale doveva responsabilmente impiegare le risorse disponibili per le Asl al fine di fare investimenti sulle attrezzature tecnologiche e sul personale, quindi avviare un percorso teso al miglioramento ulteriore dei servizi sanitari.

Invece in questi anni abbiamo visto tutt’altro. La partita più importante per l’attuale giunta regionale sembra però non la cura dei pazienti ma quella del mattone e della sanità privata, per cui da mesi ormai si parla molto più dei nuovi ospedali da costruire in project financing che dei guasti della sanità da sistemare come la carenza di organico e le infinite liste di attesa. Insomma ci troviamo di fronte alla solita politica degli annunci e degli spot che non realizza nulla”.

“Paolucci – conclude Febbo – farebbe bene a riflettere bene prima di farsi andare ai soliti annunci di circostanza anche perché gli abruzzesi non hanno l’anello al naso”