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Incendi, Fare Verde: ‘L’Abruzzo brucia e la Regione non rimborsa’

Pescara. “I 50 ettari di bosco bruciati a Trasacco gridano vendetta nei confronti di istituzioni del tutto incapaci di tutelare la natura e il bene comune”.

La denuncia è di Fare Verde e arriva da Massimo De Maio e Cristian Perruzza, i due abruzzesi recentemente eletti rispettivamente come vicepresidente nazionale e consigliere nazionale dell’Associazione.

“Mentre l’Abruzzo brucia – afferma De Maio – dopo lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato da parte del Governo nazionale, ci ritroviamo con i volontari della Protezione Civile lasciati dalla Regione Abruzzo senza neanche i soldi per la benzina”.

“Esprimiamo – aggiunge Perruzza – la nostra più grande solidarietà agli amici volontari del Nucleo Operativo Volontari di Protezione Civile di Tagliacozzo che aspettano ancora i rimborsi regionali dal 2014. Li conosciamo da anni e abbiamo collaborato con loro ad alcune iniziative di formazione e volontariato. Si tratta di persone estremamente capaci e appassionate che non si sono mai risparmiate in terremoti, alluvioni, nevicate eccezionali e incendi boschivi. Anche negli eventi calamitosi più recenti sono sempre stati chiamati a intervenire, in Abruzzo e fuori regione”.

“Per la loro efficienza e preparazione sono stati lodati pubblicamente dall’ex assessore regionale Mazzocca – sottolinea De Maio – ma le pacche sulle spalle non bastano più. La Regione deve liquidare immediatamente i rimborsi dovuti all’associazione N.O.V.P.C. di Tagliacozzo per permetterle di continuare a svolgere il suo prezioso servizio. Lo stesso deve accadere per tutte le associazioni di Protezione Civile che si trovano nelle medesime condizioni”.

“I Vigili del Fuoco sono sempre stati impegnati a difendere le persone e le abitazioni dalle fiamme mentre la difesa dei boschi era di competenza di Forestale e Protezione Civile – precisa De Maio – ora ci ritroviamo con i soli pompieri impegnati su tutti i fronti. La situazione è insostenibile”.

“I boschi non votano, ma sono fondamentali per la vita su questo Pianeta, per la biodiversità e per la sicurezza idrogeologica dei territori – conclude Perruzza – chi li lascia bruciare negando uomini e mezzi, dovrà risponderne per gli anni a venire, davanti a noi e ai nostri figli”.

Nuovo Senso Civico: ‘Piano regionale lacunoso’

“Il disastroso bollettino degli incendi in corso in Abruzzo in queste ore non ci induce a dire semplicemente ve l’avevamo detto: avevamo diffuso un dossier che ha messo in evidenza le lacune del piano Aib regionale – la mancanza di una flotta aerea regionale e l’annunciata emergenza climatica – stilato senza nessuna considerazione delle raccomandazioni della Protezione Civile, in barba alla legge e alla difficoltà della prima estate senza il Corpo Forestale dello Stato”.

A distanza di due settimane l’associazione NuovoSensoCivico torna a lanciare l’allarme sugli incendi in Abruzzo.

“D’Alfonso – si legge in una nota dell’associazione ambientalista – è pronto a spendere 190 milioni di euro per 5,5 km di superstrada in Val di Sangro, sforando di dieci volte i parametri dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e di sei volte quelli della Corte dei Conti Europea, ma non considera opportuno investire 2-3 milioni di euro per impedire che il fuoco produca danni ben più ingenti, oltretutto mettendo a rischio case e persone”.

“Siamo i primi profondamente addolorati per gli ettari di bosco che si stanno consumando sotto i nostri occhi impotenti – prosegue la nota – e sotto quelli degli operatori che ce la stanno certamente mettendo tutta per limitare i danni. Spesso siamo accusati di essere catastrofisti.

Non vanno in fiamme le nostre parole, ma ettari di boschi, non rischia la tenuta delle nostre argomentazioni, ma le abitazioni di sventurati nostri concittadini costretti a sperare che il vento giri o smetta di soffiare”.

“L’annunciata criticità climatica di questa estate avrebbe dovuto indurre chi governa questa Regione a dotarsi degli strumenti per contrastare il flagello degli incendi: i mezzi aerei. La flotta dello Stato non può moltiplicarsi come i pesci essendo numerosissime le emergenze sul territorio nazionale.

Nel recente dossier abbiamo ampiamente dimostrato che non è un problema di soldi che non ci sarebbero. I soldi non c’entrano niente. Manca il senso di responsabilità, l’attitudine al governo della polis e del il rispetto per il patrimonio forestale abruzzese, immensa ricchezza della nostra terra”.