Lettera aperta all’Abruzzo

Riceviamo e pubblichiamo da una nostra lettrice la propria visione del momento delicato che stiamo vivendo, ma appellandosi alla nostra ‘abruzzesità’ per poter andare avanti.

All’Abruzzo
Cari fratelli d’ Abruzzo, in questi giorni di tregua,
dopo tanta difficoltà, tanto dolore e tanta rabbia, io voglio scrivere a noi, noi che conosciamo il nostro territorio e la nostra tempra di gente ‘forte e gentile’. Noi che comprendiamo i nostri ‘abruzzesismi’, noi che sappiamo bene cosa vuol dire sacrificio e dedizione alla terra.
Non voglio chiedere aiuto a nessuna carica dello stato, perché sono le stesse che in piena estate, quando siamo nel bel mezzo della stagione turistica, permettono che vi siano divieti di balneazione, e che durante la stagione invernale non si preoccupano di avere mezzi idonei per pulire le strade dalla neve.
Non credo che possa capirci gente che ragiona così….so che i danni, dopo questa ennesima sciagura, sono ingenti, e sono sicura che nessun governo potrebbe assicurarci il rimborso per quanto perso, nonostante a ‘parole’ , come sempre, già sono stanziati….
Non credo che sarà così facile.
Parlo con un certo pessimismo storico, ma tutti noi sappiamo che è così.
Quindi carissimi,
siamo già orfani di dignità da molto tempo. Come nostra formazione territoriale, teniamoci ben stretta la nostra caparbietà di testoni montagnoli, non attendiamoci molto dagli altri, e ancora una volta facciamo affidamento sulla nostra forza di volontà maestosa come il Gran Sasso. Anche i nostri amministratori locali sono lasciati alla mercé di loro stessi, a loro le responsabilità di cui non sono capaci, quindi forza e coraggio….Uniti ce la faremo, anche se la strada sarà impervia!
Vi abbraccio tutti idealmente, perché l’ orgoglio di essere abruzzese non ci lasci mai!

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