Nel 1891 Erich divenne un illusionista professionista, riscuotendo però poco successo. La fama arrivò per lui quando iniziò ad esibirsi come escapologo; scelse il nome d’arte di Harry Houdini come tributo al mago francese Jean Eugène Robert-Houdin e riuscì nel 1913 a farlo diventare il suo nome legale.
Agli inizi la sua carriera di incantatore non riscosse un grande successo, ma gli fece incontrare nel 1893 Wilhelmina Beatrice “Bess” Rahner, anch’ella illusionista, che sposò dopo un corteggiamento durato tre settimane. Bess divenne la sua assistente di scena per tutto il resto della sua carriera.
Houdini inizialmente si applicò ai giochi di carte e alle altre arti di prestigio tradizionali – si autoproclamò il re delle carte – ma cominciò presto a sperimentare le sue evasioni. La sua grande occasione venne nel 1899, quando incontrò lo showman Martin Beck, il quale, impressionato dal numero di Houdini con le manette, gli consigliò di concentrarsi sulle evasioni e lo inserì nel circuito di spettacoli di vaudeville dell’Orpheum. Nel giro di pochi mesi si esibì nei teatri di vaudeville più rinomati degli Stati Uniti e nel 1900 andò ad esibirsi in Europa. Al suo ritorno negli Stati Uniti, quattro anni dopo, era diventato una leggenda.
Nel 1913 presentò quello che per molti è il suo numero più famoso, la cella della tortura cinese dell’acqua, in cui rimaneva sospeso a testa in giù in una cassa di vetro e acciaio piena d’acqua e chiusa a chiave.
Houdini morì di peritonite, in seguito alla rottura dell’appendice, nella notte di Halloween il 31 ottobre 1926 all’età di cinquantadue anni. Solo due settimane prima aveva subito un colpo all’addome da uno studente di boxe della McGill University a Montreal. Questi, andandolo a trovare nel suo camerino, volle mettere alla prova i leggendari muscoli addominali di Houdini dandogli dei pugni – cosa che Houdini normalmente permetteva – ma quella volta, colto di sorpresa, non ebbe il tempo di prepararsi a ricevere i colpi. Nonostante ciò che poi l’opinione pubblica pensò, non fu solo il colpo a provocarne la morte.
Ai funerali di Houdini, tenutisi il 4 novembre a New York, parteciparono oltre duemila persone. È stato sepolto al Machpelah Cemetery, nel quartiere del Queens, con il simbolo della Society of American Magicians scolpito nella pietra; la sua tomba si trova accanto a quella dell’adorata madre. La Society of American Magicians continua a tenere ogni anno una cerimonia in sua memoria il giorno dell’anniversario della sua morte, che comprende anche una seduta spiritica per cercare di evocare il suo spirito. L’illusionista prima di morire disse: “Se è veramente possibile a qualcuno tornare dall’aldilà, Harry Houdini lo farà”.
Il grande illusionista è stato anche attore di 5 film e regista di due. Oltre alla magia, infatti, ad Houdini piaceva il cinema, che dopo la sua morte gli ha tributato ben 4 pellicole. L’ultima la più famosa: Houdini – L’ultimo mago, con Guy Pearce e Catherine Zeta-Jones, regia di Gillian Armstrong. E oggi per il suo compleanno numero 137 Google lo ricorda con Doodle speciale.