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Dati economia Abruzzo, Lolli: lavoriamo per la ripresa

“I dati relativi all’Abruzzo pubblicati dall’ Istat con la nota di novembre sui conti economici territoriali devono sicuramente essere fonte di preoccupazione e di premura.

 

 

E’ bene pero’ precisare e ricordare, anche ai solerti oppositori che vogliono dare lezioni di politica economica, che sono dati che riguardano l’ andamento del prodotto interno lordo tra il 2013 ed il 2014, mentre la nuova giunta regionale e’ entrata in campo nel luglio 2014. Da allora la giunta D’Alfonso sta operando per rimuovere le cause che hanno determinato negli ultimi 15 anni una decrescita dell’Abruzzo che e’ stata tra le piu’ negative in Italia”.

 

 

Cosi’ il vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli. “Per questa ragione – prosegue Lolli – la giunta regionale ha messo in campo iniziative fondamentali che puntano a recuperare il divario con altre regioni. Il Masterplan che presto sara’ siglato con il Governo sollecitera’ l’ attivazione di circa 900 milioni di euro di risorse e andra’ esattamente in questa direzione, cosi’ come vanno in questa direzione lo sblocco della Fondovalle Sangro e le risorse stanziate per la banda larga ed ultralarga: con 61.150.000 di euro, infatti, sono stati programmati e gia’ avviati interventi che garantiranno piu’ velocita’ alla rete internet per cittadini e imprese nelle aree svantaggiate della regione e delle ‘Citta’ distretto’ In piu’, sara’ sottoscritto a breve la accordo con il Mise, equivalente a 140.000.000 di euro destinati a completare i collegamenti in 45 Comuni ammissibili al finanziamento con la banda larga ultra veloce. A tali risorse stanziate vanno aggiunti i 133 milioni per le regioni in transizione, i 142 del Fse, i 570 milioni dell’edilizia sanitaria, i 470 milioni del Psr, i 240 milioni del Por-Fesr.

 
La strategia messa in campo dalla giunta regionale – sostiene Lolli- va nella direzione necessaria per rendere l’Abruzzo protagonista della ripresa. I segnali non mancano: i dati Cresa sul sistema manifatturiero abruzzese relativi al secondo trimestre 2015 parlano di un aumento della produzione del 3,4 per cento, del fatturato del 4,1 per cento e di quello estero del 3,5 per cento con un particolare dinamismo del settore automotive, che lascia ben sperare. Questa tendenza si evidenzia nella riduzione del tasso di disoccupazione dal 12,6 per cento alla 11,5 per cento tra il terzo trimestre 2014 ed il terzo trimestre 2015. I dati della Abruzzo sono chiaramente migliori rispetto alla media delle ‘Regioni in transizione’ di cui siamo parte: il tasso di occupazione della Abruzzo e’ al 53,3 per cento a fronte del 50,7 per cento; il tasso di disoccupazione e’ alla 11,5 per cento a fronte del 15,8 per cento. Stiamo operando – sottolinea – affinche’ la ripresa si traduca nella possibilita’ di dare occupazione stabile soprattutto ai tanti giovani che cercano lavoro: attraverso il programma Garanzia Giovani c’e’ stata una riduzione quasi del 50 per cento dei ragazzi che non erano occupati ne’ studiavano, con la inserimento in azienda di oltre 26mila persone sui 49mila ‘neet”. Che la crisi in Abruzzo in questi anni sia stata piu’ pesante a causa anche del terremoto aquilano, e dunque la ripresa economica ed occupazionale sia piu” difficoltosa, e’ un fatto noto. Invece di fare polemiche, sarebbe utile concentrarsi sulle proposte e sugli strumenti. Dedicandomi a questo impegno in maniera diuturna da un anno e mezzo, posso riscontrare che i segnali di ripresa ci sono e riguardano fondamentalmente le medie e grandi aziende della nostra regione. Permane una difficolta’ piu’ seria per il sistema delle piccole e medie imprese, che fanno piu’ fatica. Rispetto a questa realta’ – conclude il vicepresidente Lolli – diventa decisivo il tema dell’accesso al credito, su cui dovremo concentrare nei prossimi mesi i nostri sforzi”.

 

 

 

LE DICHIAZIONI DI GEROSOLIMO

 

Anche il Movimento Cinque Stelle ha deciso di partecipare a questa sorta di Tombola di fine anno che consiste nel dare numeri sull’economia abruzzese. La realtà delle cose è molto diversa da quella che viene rappresentata.
Per ciò che riguarda i dati, tra il 31/12/2014 ed il terzo trimestre 2015 i disoccupati in Abruzzo sono diminuiti da 69mila circa a circa 61mila, i neet sono scesi da 49mila a 22mila. Il numero di imprese registrate in Abruzzo al 30 settembre ammonta a 148.495 unità, che, al netto delle cessazioni d’ufficio, indica 530 imprese in più rispetto alla fine del II trimestre 2015 (1.774 nuove registrazioni e 1.244 cancellazioni), cui corrisponde un incremento del +0,36% superiore, sia pur di poco, a quello medio nazionale (0,33%).
Nel suo rapporto sull’Abruzzo pubblicato a novembre la Banca d’Italia scrive che nel primo semestre del 2015 “si sono rafforzati i segnali di ripresa del mercato del lavoro” , comparsi nella seconda metà del 2014, con una crescita di circa il 3,4% degli occupati rispetto al corrispondente periodo del 2014, a fronte dell’1,4% del Mezzogiorno e dello 0,7% in Italia. Il dato, invece, rilevato dall’Istat sulla diminuzione del numero assoluto di occupati è legato all’aumento del numero degli inattivi (che comprende coloro che non cercano più lavoro per vari motivi), che solo nel 2014 sono passati da 328mila a 350mila. Il che spiega perché contemporaneamente sia diminuito nel 2015 il numero assoluto dei disoccupati di circa 8mila unità.
I prestiti bancari, in flessione dalla seconda metà del 2012, sono tornati a crescere nel corso del primo semestre 2015 (+0.7%) . Sono cresciuti i finanziamenti al settore manifatturiero (+4%). Ripresa delle erogazioni di mutui per l’acquisto di abitazioni in crescita del 37,5% nel primo semestre dell’anno, rispetto al corrispondente periodo del 2014.
C’è sicuramente molto da fare, ma l’attuale Giunta Regionale finora ha gestito, nel 2014 e nel 2015, i piani operativi regionali della programmazione 2007-2013 (Giunta Chiodi), mentre la nuova programmazione 2014-2020 vivrà la fase di attuazione nei primi mesi del 2016 ed è frutto della concertazione svolta dalla Regione con il Governo e la Commissione Europea, in questo anno e mezzo di mandato. Il nostro impegno sarà quello di tradurre in un’ulteriore crescita della fiducia e soprattutto dell’occupazione per chi cerca lavoro i segnali di ripresa che il rapporto della Banca d’Italia ci evidenzia.