Chieti, presentazione al Foyer del Marruccino dell’ultima fatica di Antonio Di Muzio

La storia dei teatri e del TSA, massimo ente teatrale regionale, fiore all’occhiello della cultura in Abruzzo e in Italia che ha da poco compiuto i 50 anni è al centro del libro del giornalista Antonio Di Muzio che sarà presentato domani alle 16 al Foyer del Teatro Marrucino di Chieti. Dopo essere stato presentato all’Aquila, il volume “Il Teatro all’Aquila e in Abruzzo. Tsa, Cronaca e Storia” edito da Ricerche&Redazioni di Teramo, approda dunque a Chieti, una delle roccaforti dello Stabile Abruzzese, che molte volte ha proposto le anteprime delle sue produzioni. La presentazione del libro sarà anche l’occasione per illustrare e commentare la nuova legge sui teatri che cambierà radicalmente l’accesso ai fondi. Per quanto riguarda il Marrucino quelli per la Lirica, settore per il quale il teatro teatino è capofila in Abruzzo e parte del centro Italia.

Alla presentazione intitolata “Marrucino e Tsa: crocevia di esperienze” parteciperanno il sindaco Umberto Di Primio, Paolo Roccioletti presidente Cda Marrucino, Fabrizio Di Stefano consigliere delegato al Marrucino, Remo Di Martino componente Cda del Tsa. Inoltre ci sarà l’incontro con il maestro Germano Mazzocchetti, consulente artistico per la Prosa al Marrucino, lo storico Aurelio Bigi, e l’autore del libro Antonio Di Muzio. A moderare l’incontro, il giornalista Walter Tortoreto.

L’opera monumentale – 688 pagine, con un corredo di 60 foto storiche, in gran parte messe a disposizione direttamente dal TSA – introdotta dalla scrittrice Dacia Maraini, con la prefazione del professor Ferdinando Taviani, si avvale anche di contributi di illustri studiosi, storici, personaggi e protagonisti di questa grande storia: Eugenio Barba, Antonio Calenda, Raffaele Colapietra, Umberto Dante, Grazia Felli, Gian Piero Fortebraccio, Silvia Giampaola, Fabrizio Pompei, Alessandro Preziosi, Armando Rossini, Francesco Sanvitale, Ferdinando Taviani.

Qualcuno ha già definito il volume come “l’enciclopedia del teatro abruzzese”, per la sua straordinaria capacità di narrare, in modo analitico e puntuale, la storia di un teatro e dei teatri del territorio, da Amiternum ai giorni nostri.

La storia della maggiore istituzione culturale d’Abruzzo”, dice l’autore, “è conosciuta in tutto il mondo grazie a produzioni, spettacoli e protagonisti che hanno lasciato un segno indelebile. Il libro è il frutto di una ricerca durata 15 anni, che intreccia le storie del Tsa con il Tadua, l’Atam, l’Uovo e l’Accademia di Belle Arti, fino ai gruppi teatrali istituzionali e non istituzionali nati in modo spontaneo in Abruzzo. Il Tsa negli anni è riuscito a raggiungere città del Centro Italia che erano a digiuno di teatro e ha fatto aprire sale e strutture in tutto l’Abruzzo, nelle Marche, in Umbria, nel Molise e nel Lazio. I suoi spettacoli, che hanno lanciato artisti del calibro di Gigi Proietti, Piera degli Esposti, Ugo Pagliai, Paola Gassman, Sergio Rubini, Sergio Castellitto, Giancarlo Giannini, Glauco Mauri, e registi come Antonio Calenda, Aldo Trionfo, Giancarlo Cobelli, Alberto Gozzi e Carmelo Bene (che nel 1974 ha lavorato per la prima e unica volta con un Teatro Stabile pubblico) sono stati rappresentati in tutto il mondo”.

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