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Internet a tutta velocità, in Italia arriva la banda ultralarga fino a 100 mega

Fastweb mette il turbo alla banda ultralarga e investe altri 100 milioni di euro per innalzare dal 2016 la velocità di connessione oltre i 100 megabit (mbps) al secondo per arrivare a 500. La società doterà la propria rete FTTC (Fiber To The Cabinet) di un mix di tecnologie, in collaborazione con Alcatel Lucent, che entro il 2020 porterà la velocità a diverse centinaia di megabit a tutte le unità immobiliari raggiunte dalla propria infrastruttura: 7,5 milioni di famiglie e imprese, pari al 30% della popolazione.

Portare tutta l’Italia ad una velocità di oltre 100 Mega. E’ questo l’obiettivo di Fastweb, che invita il governo ad investire nella tecnologia Fttc (Fiber to the cabinet). “Basta ad un’Italia a due velocità: vediamo una grande energia nel governo, perché non la utilizziamo per valorizzare la tecnologia Fttc?”, sottolinea l’amministratore delegato di Fastweb, Alberto Calcagno, durante la presentazione del progetto del gruppo, che dal 2016 porterá ai clienti connessioni tra 100 Mb e 500Mb. Calcagno sottolinea la necessità di “utilizzare i fondi pubblici per una copertura omogenea” del Paese, poi, invita l’Agcom a “venire a verificare che i risultati che abbiamo raggiunto non sono solo annunci, ma la realtà dei fatti”. Oggi la società della fibra ottica raggiunge il 20% con la tecnologia Fttc. “Gli obiettivi di Fastweb e del Governo vanno nella stessa direzione”, in merito alla realizzazione dell’Agenda digitale, precisa Calcagno, sottolineando che “questo è il momento di prendere le decisioni giuste”. La tecnologia Fttc, “è l’architettura di riferimento scelta dell’Europa”, quindi, “bisogna fare in modo che anche l’Italia sia coerente con il resto del mondo”. La tecnologia Fttc, spiega Calcagno, è “quella giusta, più sostenibile, più veloce e garantisce una copertura omogenea per il futuro”. Al contrario, la tecnologia Ftth (Fiber to the Home) , che Fastweb “conosce molto bene”, evidenzia il manager, richiede “certe caratteristiche particolari, come la densità degli abitanti di una città”, per cui non può coprire tutto il territorio. “Noi – ricorda Calcagno – siamo stati i primi a puntare sulla fibra nel 1999, coprendo le sette principali città italiane”, ma oggi “il nostro obiettivo è di garantire performance nella maniera più estesa”. Tanto più che in Italia, a differenza di Spagna e Francia, il Cabinet, anche detto l’armadio di strada, dista mediamente 250 metri da un’abitazione, per cui è una tecnologia “realizzabile”.

“Sono qui a testimoniare il supporto a Fastweb, la direzione che sta intraprendendo non solo è valida in Italia, ma è quella che sta imboccando tutta l’Europa. L’Agenda digitale e i bisogni dei consumatori diventano sempre piu’ grandi”. Lo ha detto il presidente Emea di Alcatel-Lucent, Willem Hendrickx, alla conferenza stampa di Fastweb a Milano, in cui l’azienda ha annunciato che a partire dal 2016 offrira’ almeno 100 mega di velocita’ di connessione al 30% popolazione italiana. Alcatel Lucent collabora alla parte tecnologica del progetto. “Siamo ben felici di poter contribuire al sistema Paese per accelerare lo sviluppo della banda ultra larga sia dal punto di vista tecnologico che in termini di stimolo all’uso di servizi da parte di cittadini e imprese”, ha aggiunto Roberto Loiola, presidente e Ad di Alcatel Lucent Italia.

Sette minuti per scaricare un film in alta definizione e cinque minuti per il download di un disco. Tempi inimmaginabili qualche anno fa con l’Adsl, ma possibili con la banda ultra larga che assorbe sempre più le esigenze degli utenti di fruire di video, tv in streaming, chiamate Skype, videogiochi online, tenendo connessi in casa più dispositivi insieme contemporaneamente, anche in vista dell’ampliamento della domotica.

E’ la promessa di Fastweb che lancia un progetto per ‘mettere il turbo’ alla sua banda ultralarga, portandola a partire dal 2016 oltre i 100 Mega e fino a 500 Mega, grazie ad un mix di tecnologie che potenzia l’infrastruttura FTTC (Fiber To The Cabinet), cioè le centraline già presenti nelle nostre strade. I tre attori principali di questo potenziamento si chiamano Vectoring, Vdsl evoluto e G.Fast. Tecnologie che danno una mano al classico doppino in rame che permane nel tratto che va dalla centralina alle nostre case. Il primo consente di eliminare le interferenza tra linee in rame appartenenti allo stesso cavo telefonico; il secondo porta connettività da 250 Megabit al secondo (Mbps) su collegamenti in rame di 300 metri. Mentre il GFast, tecnologia standardizzata a fine 2014 e commerciabile dal 2015, permette di raggiungere velocità su rame tra i 200 e i 500 Mbps, su doppini corti.

“Attualmente usiamo il Vdsl che è già in grado di erogare ai nostri clienti 75 Mbps, con questo sapiente mix di nuove tecnologie siamo pronti a fare un ‘upgrade’ della nostra rete”, spiega Mario Mella, Chief Technology Officer di Fastweb. “Sono tecnologie che abbiamo già testato sul campo, su utenti reali – aggiunge -. Dai primi mesi del 2016 siamo pronti per il piano di potenziamento”. “Si aprono possibilità enormi, tale capacità di banda larga permetterà ad una famiglia di usare contemporaneamente una serie di servizi, dai video alla domotica, con tempi ridotti a pochi minuti e senza limitare un servizio a favore di un altro”, conclude Mario Mella.