Teramo Calcio, trattativa riaperta tra Iachini e Cantagalli VIDEO

Incontro nel pomeriggio nell’ufficio del sindaco Gianguido D’Alberto tra gli imprenditori Franco Iachini e Sabatino Cantagalli, che si sono ritrovati a parlare della gestione dello stadio Bonolis (in capo a Cantagalli), divenuta fondamentale per l’acquisizione delle quote della Teramo Calcio da Luciano Campitelli allo stesso Iachini. Al termine ha parlato solo il primo cittadino che ha sottolineato come la trattativa si sia riaperta rispetto alle ultime ore con un rialzo dell’offerta.

Le parti si aggiorneranno di nuovo domani.

Non era presente all’incontro Luciano Campitelli, mentre più di un centinaio di tifosi hanno atteso sotto la sede del Municipio l’esito.

LE PAROLE DI CAMPITELLI Il presidente uscente ha comunque parlato nel primo pomeriggio. “Fino a due mesi fa – le sue dichiarazioni – non pensavo di dover affrontare questo tipo di situazione, c’era solo la grande determinazione di cominciare un nuovo progetto con altri imprenditori e con uno spirito positivo, ma chiunque intende giustamente porre in atto un progetto industriale legato al calcio. La telefonata ricevuta dall’avvocato Acronzio un paio di settimane fa, comunicandomi come un imprenditore teramano fosse interessato al club, mi aveva inorgoglito perché ritengo che una società sportiva debba essere rappresentata principalmente da chi vive la stessa città. Dopo averla rilevata nel 2008, considero la Teramo Calcio una mia creatura, abbiamo vissuto emozioni forti insieme e sono orgoglioso di non aver mai preso un punto di penalizzazione. Per questo e per tanti altri motivi, dobbiamo salvare un titolo costatoci sangue e sacrifici: tutto quello che ho costruito, errori compresi, è stato fatto con assoluto amore e senza alcun secondo fine, pur rimettendoci nel tempo svariati milioni. Questo è un patrimonio che non va assolutamente perso”.

E sul come sia nata la questione stadio: “Dopo aver chiuso la trattativa con Iachini, ho telefonato a Sabatino (Cantagalli; ndg) e gli ho detto che avrebbe dovuto parlare con un’altra persona il prossimo anno e che forse potevano anche intavolare un discorso sull’acquisizione della gestione. Io dico una cosa: il sindaco si deve muovere, la politica deve fare la sua parte. Litighiamo tra di noi e nessuno di noi c’entra niente”. Campitelli poi ha attaccato quella parte di tifoseria che lo contesta da tempo (“Non vado più bene quindi me ne vado”), prima di chiudere la conferenza tra le lacrime.

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