La Pallavolo Teatina completa il reparto schiacciatrici: Francesca Miccoli

Tarantina, classe 2003, sarà la quarta nel suo ruolo a disposizione di Cristian Piazzese. «Ho grande voglia di riscatto dopo una stagione non giocata. Sono qui per imparare e dare il mio contributo»

Nocciano. Ultimi tasselli per completare il puzzle della Pallavolo Teatina 2021/2022. La quarta schiacchiatrice del roster sarà un’altra giovane più che promettente, con tante potenzialità ancora inespresse: Francesca Miccoli. 18 anni compiuti lo scorso 17 febbraio, proviene da Taranto e tra le fila della società Frascolla della città pugliese ha sempre militato, tra settore giovanile e serie C. Nel suo passato, anche dei trascorsi nel ruolo di libero, ma è nelle vesti di schiacciatrice che si presenta adesso alla Teatina per vivere il grande salto in una B1: «Sarà una grande occasione per me di crescita, sia personale che professionale. Non solo sarà il mio primo anno in B1, ma anche il primo in assoluto lontano da casa, in più lo scorso anno non ho potuto giocare per via di alcuni problemi con la mia società di appartenenza, per cui adesso ho grande desiderio di riscatto e una voglia matta di tornare a giocare. Ho scelto di venire alla Teatina proprio perché mi offriva la possibilità di inseguire questi miei obiettivi e mi ha presentato un progetto molto interessante. Prima ancora di arrivare in Abruzzo conoscevo già la mia conterranea Martina Gorgoni, per il resto è tutto nuovo per me. Se mi chiedi le mie caratteristiche, ti dico che sono una giocatrice molto grintosa e me la prendo moltissimo, e solo con me stessa, quando sbaglio, mentre con le compagne di squadra sono solitamente molto tranquilla e sempre pronta ad aiutare. L’obiettivo generale che mi pongo adesso è sicuramente quello di allenarmi quanto più possibile e apprendere quante più cose, perché l’allenatore è di grande esperienza, così come le mie compagne, e anche da loro posso imparare tanto. Durante la stagione vedremo come andranno le cose, ma mi aspetto di fare bene, sia individualmente che come squadra, e di toglierci le nostre soddisfazioni».

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