Pescara in black-out: il Brescia ne fa 5 all’Adriatico

Pescara (4-3-3): Fiorillo; Balzano, Gravillon, Scognamiglio, Del Grosso; Brugman, Kanouté (75’ Del Sole), Memushaj; Capone (46’ Monachello), Mancuso, Marras (61’ Melegoni). In panchina: Kastrati, Campagnaro, Bettella, Perrotta, Ciofani, Bruno, Crecco, Antonucci, Bellini, Sottil. Allenatore: Giuseppe Pillon.

Brescia (4-3-1-2): Alfonso; Sabelli, Cistana, Romagnoli, Mateju (45’ Curcio); Ndoj (71’ Dessena), Tonali, Bisoli; Spalek; Torregrossa, Donnarumma (81’ Gastaldello). In panchina: Andrenacci, Gastaldello, Lancini, Martinelli, Tremolada, Morosini. Allenatore: Eugenio Corini.

Reti: 20’ Donnarumma (rig), 32’ Romagnoli, 37’ Bisoli, 55’ Torregrossa (rig), 58’ Monachello, 93′ Torregrossa

Arbitro: Gianluca Aureliano di Bologna (Rossi-Pagnotta/D’Ascanio)

Ammoniti: Gravillon, Sabelli, Melegoni, Romagnoli, Del Grosso

Obbligato a riscattarsi, dopo la figuraccia con il Livorno, Pillon affronta il Brescia provando a sparigliare le carte del suo Pescara: Kanouté centrale, con Memushaj e Brugman ai suoi fianchi, Capone titolare in attacco dopo un lungo stop. Corini va con Spalek alle spalle di Torregrossa e Donnarumma, ed è proprio tra quest’ultimo e Mancuso che ci si aspetta, oltre allo scontro per il secondo posto, la sfida tra i bomber della cadetteria.

Grintoso l’avvio del Pescara: al 4’, Kanouté imposta sulla destra, scarico sul limite per Marras che tira centrale, Mancuso stoppa sulla traiettoria dal dischetto e la gira verso la porta, mancandola di un soffio. Marras nuovamente protagonista dopo 2 minuti: rincorre un lancio chilometrico, fugge da Mateju fin nel cuore dell’area e incrocia il radente con il destro, supera il tuffo di Alfonso ma la conclusione è a uscire e la palla si allontana all’ultimo dal palo lontano. La prima azione concreta del Brescia arriva al 14’: Bisoli dialoga con Donnarumma e si insinua da destra, cerca il tiro-cross dal fondo ma Gravillon fa gran chiusura. Sembra stentare l’iniziativa ospite, invece Spalek ci riprova al 19’, Gravillon lo rincorre ma inciampa sulle sue gambe ed è rigore: sul dischetto va Donnarumma, la palla becca prima il palo sinistro e poi finisce alle spalle dello spiazzato Fiorillo. 0-1. Su piazzato la rapida reazione biancazzurra: Memushaj, al 22’, batte una punizione dai 25 metri che scavalca la barriera e scende in picchiata, finendo sul fondo di un nulla. La crescita bresciana, però, è nettamente superiore, mentre il Pescara accusa il goal: al 28’, Torregrossa stoppa alta di petto sul tracciante di Donnarumma, appoggia a Spalek che spara da 3 metri, Fiorillo si immola, respinge, la difesa si imbambola a protestare, Tonali approfitta per lanciare una granata dalla distanza e l’estremo difensore adriatico deve bissare il miracolo. Delfino in tilt, al 32’ Marras concede un fallo ingenuo sulla trequarti: la punizione di Tonaliscende nella mischia, Donnarumma anticipa tutto e la alza, Romagnoli ci si fionda e schiaccia sottorete il goal dell’ex. 0-2. Il Pescara è all’angolo, cerca di riversarsi in avanti ma le rondinelle puniscono in contropiede da manuale: lancio di Ndoj per Bisoli, difesa scavalcata in tronco, controllo dell’esterno e conclusione facile per battere l’uscita di Fiorillo. 0-3. Nemmeno la fortuna aiuta la squadra di Pillon: cross di Del Grosso, Alfonso allontana con il pugno, Marras tira di prima dal dischetto ma Romagnoli salva il portiere a terra; poi le proteste per la spinta scomposta di Mateju su Scognamiglio ma l’arbitro assegna solo il corner. Infruttuosa anche la balistica di Brugman, preciso sul piazzato dal limite al 42’ ma Alfonso vola e ribatte a mani aperte; la successiva ripartenza, però, porta Torregrossa a spaccare sia la difesa abruzzese che il palo destro, centrato in pieno con un mancino ravvicinato. L’unico inghippo per Corini è l’infortunio di Mateju, sostituito da Curcio prima dell’intervallo.

La ripresa di Pillon parte con Monachello al posto di Capone, sperando nel maggior peso offensivo per ribaltare il match. Ma riparte anche la sfortuna pescarese: Marras si porta subito al tiro dalla lunetta, trova una deviazione fortuita che mette Alfonso fuori causa ma poi trova anche il legno: la palla non entra. Pericoloso, al 52’, anche Monachello: Balzano taglia il cross dalla destra, il neo-entrato incorna da 1 metro ma non schiaccia, marcato stretto da Sabelli. Il Pescara, comunque, soffre sempre la profondità ospite: lancio per Spalek al 54’, Balzano corre alla disperata per tenerlo ma la tocca con un braccio ed è ancora rigore; Torregrossa si incarica del penalty e, centralmente, segna lo 0-4. Non si arrende Monachello e al 56’, su corner, la gira ancora di testa e sfiora il palo. Ci riesce al 58’: Brugman si tuffa per recuperare un pallone perso, la rimette in gioco dal fondo e Monachello inzucca l’orgoglioso 1-5. L’attaccante campano è una furia, guadagna fallo dal limite al 60’, Brugman calcia ancora al bacio ma Alfonso ha ali buone e copre l’angolino basso. Pillon senza pace, tenta Melegoni per Marras, ma è sempre Monachello a tenere il Pescara vivo: al 64’ ha un altro regalo da Balzano, radente, ma sbaglia il piede per tirare e svirgola in corsa la botta sicura. La gara si infiamma: Donnarumma lamenta una trattenuta in area, il Pescara una “parata” di Bisoli, ma per Aureliano bastano 2 rigori. Al 67’, su appoggio di Petto di Scognamiglio, va al tiro anche Memushaj, il diagonale verso la base del primo palo è velenoso ma Alfonso ha ancora riflessi pronti. Pillon nella foga totale: dentro Del Sole per Kanouté nell’ultimo quarto d’ora, ma è Mancuso a svegliarsi al 79’: traversone di Balzano, torre di Scognamiglio e testata ravvicinata del bomber pescarese, ma Alfonso è insuperabile e respinge sulla linea. La pietra tombale la mette, nel recupero, Torregrossa, lasciato libero di tirare da fermo dal cuore dell’area, dritto all’incrocio dei pali: al triplice fischio è 1-5.

Pescara senza appello: reazione troppo tardiva, imperdonabile prendere 3 reti in 15 minuti e sperare di rimontare. Il Brescia ha dimostrato come si conquista la promozione diretta: la squadra di Pillon, e la società di Sebastiani ancor prima, dovrà certamente rivedere l’obiettivo di evitare i play off.

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