Il Pescara cade: prima sconfitta contro il Cittadella

Pescara (4-3-3): Fiorillo; Balzano, Gravillon, Perrotta, Del Grosso (83’ Antonucci); Machin, Brugman, Memushaj; Marras (62’ Palazzi), Monachello (82’ Cocco), Mancuso. In panchina: Kastrati, Farelli, Campagnaro, Ciofani, Elizalde, Fornasier, Scognamiglio, Crecco, Melegoni, Del Sole. Allenatore: Giusppe Pillon.

Cittadella (4-3-1-2): Paleari; Ghiringhelli, Frare, Drudi (77’ Camigliano), Benedetti; Proia, Iori (58’ Pasa), Branca (83’ Settembrini); Schenetti; Finotto, Strizzolo. In panchina: Maniero, Cancellotti, Rizzo, Siega, Settembrini, Malcore, Panico, Scappini. Allenatore: Roberto Venturato.

Reti: 55’ Finotto

Arbitro: Luca Sacchi di Macerata (Cipressa-Scatragli/Meleleo)

Ammoniti: Del Grosso, Ghiringhelli, Zampano, Branca, Palazzi

Per continuare a vincere, per continuare a guardare tutti dall’alto, per approfittare del pari del Palermo e allungare, il Pescara ospita il Cittadella nell’inespugnabile Adriatico e Pillon conferma Monachello nel tridente con Marras e Mancuso, dopo la doppietta di La Spezia. Forfait last-minute di Campagnaro, Perrotta ad affiancare Gravillon al centro della difesa. Venturato, invece, cerca una ripresa ma fronteggia diverse assenze: però recupera Schenetti alle spalle di Finotto e Scappini.

Avvio animato: tanti e rapidi i rovesciamenti di fronte, con entrambe le squadre affamate di attaccare la porta. Il Pescara gioca sui lanci lunghi per la velocità di Marras, fermato al 10’ da un’uscita avventurosa di Paleari, che si tuffa al limite tra i piedi del biancazzurro involato nella prateria. Il Delfino padroneggia l’offensiva ma rischia con una distrazione difensiva al 17’: Branca scappa sulla sinistra e mette il traversone basso, nessuno della retroguardia a intercettare ma Scappini non riesce a deviare. Riesce, invece, a concludere dopo pochi secondi, servito dal break sulla rimessa dal fondo, incorna dal dischetto e Fiorillo deve volare per bloccare in due tempi. Pungente in avanti e ben disposto dietro, il Cittadella costringe i padroni di casa a giocare di rimessa, facendo spesso cadere Mancuso e Monachello nella trappola del fuorigioco. Le polveri bagnate innervosiscono gli abruzzesi e il primo tempo finisce tra le scintille.

La ripresa inizia ancora su iniziativa amaranto: Finotto avanza centralmente al 50’, finta sul limite e spara mancino, Fiorillo riesce a respingere con i pugni. Lo stesso Finotto capitalizza, al 55’, un contropiede magistrale: la porta Branca dal centro, allarga a destra a Schenetti che restituisce la sfera ma il triangolo si allunga con un velo a centro area, sulla sinistra arriva Finotto e segna facile, infilandosi come un coltello nel burro della sbandata difesa pescarese. 0-1. Gli ospiti arrivano rapidamente anche al raddoppio, ma l’arbitro annulla per un fuorigioco su Schenetti fischiato su rimessa laterale: proteste da una parte, sollievo dall’altra. Pillon cerca rivoluzione con il cambio Palazzi-Marras allo scoccare dell’ora di gioco, rispondendo a quello Pasa-Iori: il subentrato veneto, al 68’, raccoglie di testa il cross di Benedetti e manca di poco il bersaglio da buona posizione. Il Pescara fatica ad adeguarsi alla doppia punta e si affida al solito Mancuso all’80’: discesa sulla destra di Machin, assist d’esterno per il bomber biancazzurro, chiuso in corner al momento del tiro ravvicinato dall’uscita di Paleari. Pillon ritorna al tridente e butta dentro pure Cocco per e Antonucci nel finale ma i problemi rimangono in difesa: Schenetti scappa in ripartenza all’89’, l’area è sgombra ma frusta con il destro dal limite e Fiorillo si supera di nuovo per deviare sul fondo. Cinque i minuti di recupero, all’ultimo dei quali Perrotta scodella a scavalcare la difesa, Cocco si inserisce bene ma sulla palla arriva prima il portiere ospite, poi c’è il triplice fischio che interrompe l’imbattibilità del Pescara.

Una sconfitta meritata, non solo per la superiorità dell’avversario: un Pescara deconcentrato e prevedibile, per la prima volta non all’altezza di sé stesso, esce dal campo senza punti ma mantiene la vetta. Nel computo di un campionato, ci sta, e ora la bravura di Pillon si vedrà anche nel saper strigliare e rimettere in piedi i suoi per la partita di martedì sera a Cosenza.

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