Derby di fuoco all’Adriatico: pari tra Pescara e Ascoli

Pescara (4-3-3): Fiorillo; Balzano, Perrotta, Gravillon, Del Grosso; Brugman, Machin (86’ Cocco), Memushaj; Mancuso, Monachello (64’ Antonucci), Marras (77’ Del Sole). In panchina: Kastrati, Fornasier, Ciofani, Scognamiglio, Elizalde, Melegoni, Palazzi, Crecco. Allenatore: Giuseppe Pillon.

Ascoli (4-3-1-2): Lanni; Laverone, Padella, Valentini, D’Elia; Addae, Cavion, Frattesi (68’ Troiano); Ninkovic; Ngombo (64’ Rosseti), Ardemagni (77’ Kupisz). In panchina: Perucchini, Bacci, De Santis, Quaranta, Kupisz, Casarini, Parlati, Carpani, Baldini, Beretta.  Allenatore: Vincenzo Vivarini.

Reti: 49’ Brugman, 64’ Ardemagni

Arbitro: Francesco Fourneau di Roma 1 (Gross-Schirru/Volpi)

Espulso: D’Elia

Ammoniti: Gravillon, Ardemagni, Perrotta, D’Elia, Brugman, Balzano, Del Grosso

Atmosfera caldissima all’Adriatico, con 10mila spettatori e 2mila tifosi marchigiani, per il derby tra Pescara e Ascoli. Pillon cerca di riprendersi la vetta, approfittando del pareggio del Palermo contro l’Hellas: si affida a Mancuso, Monachello e Marras. Vivarini risponde con Ninkovic alle spalle di Ngombo e Ardemagni.

I giochi si aprono al 14’: schema radente dell’Ascoli su corner, Ardemagni spara secco dai 10 metri, Perrotta devia e alza la traiettoria, Fiorillo smanaccia reattivo con una mano sopra la traversa. Il Pescara risponde in contropiede al16’ e Balzano arriva al traversone, Laverone atterra Mancuso in area piccola, la palla sfila per Machin che calcia al volo e colpisce il palo ma l’arbitro fischia il calcio di rigore. Sul dischetto va lo stesso Mancuso, sceglie l’angolo basso a sinistra ma Lanni lo capisce e respinge. Il Pescara reagisce all’errore attaccando ma l’Ascoli non cala la pressione e al 26’ i padroni di casa rischiano di subirne le conseguenze: tiro cross di Ninkovic, Brugman la devia con il tacco, Gravillon liscia sulla sorpresa nel cuore della propria area, Fiorillo ancor più sorpreso si lascia sbattere la palla addosso, Ardemagni arriva come un treno ma riesce solo a rimetterla involontariamente in mano al fortunato portiere. La gara si accende (anche sui nervi): il Deflino si rifà avanti al 33’: diagonale di Machin dalla sinistra, Marras scivola in spaccata alla base del secondo palo ma cicca la deviazione per un soffio. Altro assalto biancazzurro in chiusura di primo tempo: sassata di Mancuso dalla sinistra dell’area Lanni la devia sul fondo in tuffo; dal corner, Monachello la prolunga nella mischia, si fa trovare da solo Perrotta che incorna in rotazione ma fa solo la barba al palo. Un minuto di recupero e ancora Pescara a un passo dalla rete: Memushaj si libera nel mucchio su calcio di punizione, colpo di testa da due metri ma Lanni riesce a metterci ancora una volta il piedone e salva lo 0-0 all’intervallo.

Lanni protagonista anche a inizio ripresa: discesa di Marras al 49’ sulla destra e rasoterra che il portiere respinge con il classico piedone; ma la respinta rimane sul limite dell’area, lì si fionda Brugman che accende il destro e butta la bomba direttamente nella buca all’interno del palo sinistro. 1-0 e Adriatico nella bolgia. Risposta immediata degli ospiti: cross su piazzato dal limite, Valentini salta di testa e manca di pochissimo il bersaglio da distanza ravvicinata. Gli abruzzesi salgono di giri, Machin imposta danzando al 55’ sulla linea di fondo, scavalca portiere e difensori con un loob orizzontaleper Mancuso che riesce a staccare di testa ma non a indirizzare bene la palla da 2 passi. Sale anche Del Grosso, al 58’, vince un rimpallo e serve Mancuso, tuffo a mezz’aria dell’attaccante ma l’ennesimo colpo di testa viene parato da Lanni. Timida replica ascolana con Ninkovic al 58’, Fiorillo difende facilmente la base del palo. Conclusione ben più decisa due minuti dopo: Cavion scaglia una freccia in diagonale dal limite, Fiorillo vola ma non ci arriva, lo salva il palo. Pillon tiene vivo l’attacco con Antonucci per Monachello; Vivarini fotocopia con Rosseti per Ngombo e al primo pallone toccato, al 64’, manda Ardemagni in rete: filtrante centrale, Perrotta scivola e il 32 dell’Ascoli scavalca Fiorillo con un pallonetto ravvicinato. 1-1. La gara si incendia, attacchi a ondate continue, D’Elia deve sgambettare tatticamente Marras al 71’, si becca il secondo giallo e Vivarini rimane con l’uomo in meno per il finale. Mancuso tenta subito di approfittarne, gira il sinistro volante sul tracciante di Balzano ma la manda fuori sottoporta. I marchigiani non mollano, Ninkovic mette a sedere Balzano, crossa per Ardemagni che fa la torre per la sforbiciata aera di Rosseti, Fiorillo deve rimbalzare come una molla in controtempo per bloccare la sfera. Pillon si gioca tutto con Del Sole e Cocco, Vivarini vede con Kupisz e sono gli ospiti ad avvicinarsi di più al raddoppio: Ninkovic, all’88’, scaglia una freccia dalla lunetta che si alza sopra la traversa quanto basta per far raggelare Fiorillo. Quattro i minuti di recupero che il Delfino passa all’assalto dell’area ascolana, ma gli ascolani la presidiano come un fortino e si tengono stretti il pareggio fino al triplice fischio.

Un vero e proprio derby di fuoco, con Lanni protagonista ben oltre il rigore parato. Anche l’Ascoli rimpiange il palo di  Cavion ma riscatta la grande reazione con l’uomo in meno. Al Delfino scotta il mancato ritorno in vetta, ma le grandi prestazioni, Gravillon su tutti, non possono far lamentare Pillon.

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