Il Pescara ferma la capolista Palermo

Pescara (4-3-3): Fiorillo; Crescenzi, Coda, Bovo, Mazzotta; Carraro, Brugman, Palazzi (77’ Valzania); Capone, Pettinari (88’ Ganz), Mancuso (72’ Del Sole). A disposizione: Pigliacelli, Balzano, Kanouté, Benali, Zampano, Elizalde, Fornasier, Perrotta, Baez. Allenatore: Zdenek Zeman.

Palermo (3-5-1-1): Posavec; Cionek, Struna, Szyminski; Rispoli, Murawski (72’ Ganhorè), Jajalo, Chochev, Fiordilino; Coronado (68’ Embalo); Nestorovski. A disposizione: Maniero, Guddo, Accardi, Trajkovski, La Gumina, Monachello, Petermann, Rizzo. Allenatore: Bruno Tedino.

Reti: 10’ Capone, 15’ Chochev, 32’ Nestorovski, 46’ Brugman

Arbitro: Antonio Giua di Olbia (Rossi-Raspollini/Natilla).

Ammoniti: Carraro, Coda, Bovo

Mancuso in attacco, Carraro e Brugman in mediana, Coda e Bovo a centro difesa. Tedino, invece, conferma le sue scelte più solite: Coronado e Nestorovski per la fila offensiva, Rispoli e Fiordilino sugli esterni, in mediana, però, manca l’infortunato Morganella.

Prima emozione al 5’: Rispoli penetra in area dal fianco destro e arriva al tiro ravvicinato, intercettato provvidenzialmente dalla scivolata di Coda. Sembra un avvio a tinte rosanero, invece, al primo affondo, il Pescara passa in vantaggio: lancio lunghissimo dalla difesa di Coda, sulla trequarti ci sono solo Cionek e Capone, il biancazzurro è più veloce e beffa il difensore in velocità, il portiere Posavec prova il rammendo in uscita ma viene infilato con un destro a mezz’altezza. 1-0. Una “favore” difensivo che viene restituito al 15’: un rimpallo sulla trequarti lancia Rispoli, Mazzotta si fa bruciare e concede il traversone basso, il difensore prova a recuperare ma la prolunga e la toglie dalla diagonale di Crescenzi, la palla arriva così comodamente a Chochev che la mette in porta in tackle. 1-1. Due errori figli, comunque, di un equilibrato faccia a faccia: gara divertente, maschia e giocata a testa alta da entrambe le parti nella prima mezz’ora. Il Delfino ha l’occasione di rompere l’equilibrio al 31’: cross teso di Mancuso in area piccola, Posavec vola ma non ci arriva per un pelo, lo stesso che manca a Capone per deviarla di testa. Giusto il tempo di cambiare campo e i siciliani vanno in vantaggio: ancora Rispoli a portarla sulla destra, velo di Nestorovski sul limite che lascia sul posto Bovo, un rimpallo di Coronado la restituisce al macedone che col mancino chirurgico supera Fiorillo. 1-2. E l’Adriatico inizia a chiedere la testa di Zeman. A difendere il boemo ci prova Pettinari al 41’: corner battuto corto da Brugman, cross di Capone, Struna si perde, semirovesciata di Pettinari dal limite piccolo ma Posavec alza un muro in un millisecondo e nega il colpaccio. Al giro di boa sono avanti gli ospiti.

Una carambola dopo 50 secondi di ripresa porta il Pescara in nuova parità: Brugman sfonda centralmente, vince il primo rimpallo contro la scivolata di Szymi?ski e serve Capone sulla sinistra, Posavec respinge con il corpo in uscita bassa il primo tiro, Mazzotta la tocca in qualche modo e il secondo rimpallo nel mucchio riporta la palla a Brugman che tira tra le gambe di Szymi?ski e trova la porta, rimasta vuota. 2-2. Delfino sfrenato dopo il pari: al 55’ il filtrante perfetto di Capone porta Mancuso a rete ma il taglio fulminante sui centrali rosanero è in offside millimetrico e Giua annulla. La sagra degli svarioni, però, non termina: al 59’, Bovo ciabatta il retropassaggio dal centrocampo, Nestorovski si ritrova il regalo e metà campo sgombra ma Fiorillo scatta da centrometrista e lo ostacola sulla trequarti. Occasione più grossa la sciupa, dopo pochi istanti, Mancuso: break di Capone su Struna, affondo verso Posavec e passaggio al centro quando il portiere esce ma Mancuso cerca il pallonetto lezioso e la mada alta. Gara senza pause: un minuto dopo, Murawski crossa dentro, Chochev spara a botta sicura sottoporta, Fiorillo non può nulla ma il guardalinee fischia il fuorigioco millimetrico su Mazzotta. Rovescio di fronte e ancora brividi: Brugman sfonda in dribbling, triangolo con Mancuso e tiro di prima di Pettinari ma Cionek si materializza e mura davanti al portiere. La squadra di Tedino non sta a guardare: al 70’, Murawski si beve Capone e taglia il cross nel mucchio, Crescenzi si tuffa per anticipare chiunque e allontana di testa. Gli abruzzesi diventano totalmente zemaniani e attaccano addirittura con Coda, il boemo apprezza e rinnova le forze: Del Sole e Valzania per Mancuso e Palazzi. Ma l’anima palermitana non è ancora doma: all’80’ Nestorovski cerca la botta a sorpresa dalla distanza, Fiorillo si tuffa ma riesce solo a respingere, arriva Coda a spazzare via. Zeman si affida nel finale a Ganz per il bottino pieno ma nemmeno il Palermo ci sta a lasciare due punti e, al 3′ di recupero, Nestorovski riceve il filtrante dal limite di Chocev, stoppa sul dischetto e cerca l’angolino ma trova il miracolo di Fiorillo sull’ultimo tiro.

Finisce in pari, il Pescara ferma la capolista con una gara bella, piena di errori ma anche ricca di conclusioni. Zeman, finalmente, trova la sua squadra, rischia e si becca la contestazione ma alla fine la spunta lui: i biancazzurri escono tra gli applausi.

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