Il Pescara spreca contro il Torino: solo pari con 2 uomini in più

Pescara (4-3-2-1): Bizzarri; Biraghi, Fornasier (51’ Zampano), Campagnaro, Crescenzi; Cristante (62’ Manaj), Aquilani, Memushaj; Benali (75’ Mitrita), Verre; Caprari. In panchina: Fiorillo, Bruno, Brugman, Pepe, Vitturini, Pettinari, Mitrita, Muric. Allenatore: Massimo Oddo.

Torino (4-3-3): Hart; Zappacosta, Bovo, Moretti, Barreca; Acquah, Vives, Baselli (73’ Obi); Aramu (46’ Benassi), Boyè (69’Belotti), Martinez. In panchina: Padelli, Cucchietti, Castan, Rossettini, Falque, Gustafson, Valdifiori, Lukic, De Silvestri. Allenatore: Sinisa Mihajlovic.

Reti:

Arbitro: Luca Banti (Crispo-Gori/Del Giovane/Pasqua-Saia)

Espulsi: Acquah, Vives

Ammoniti: Acquah, Martinez, Caprari, Biraghi, Hart

Potrebbe cominciare con il Torino, dopo una serie di scontri con le grandi, il vero campionato del Pescara di Oddo, che deve ancora trovare la vittoria sul campo e ha raccolto solo 4 punti, al pari dei granata. Senza Gyomber, il mister del Delfino si affida a Fornasier per la difesa, ma la notizia di serata è l’esordio da titolare di Aquilani dietro a Verre, Benali e Caprari. In emergenza offensiva, Mihajlovic tiene in panchina Belotti e Iago Falque e fa esordire Aramu nel tridente con Baselli e Acquah.

Per i primi venti minuti è solo studio reciproco e nessuna dalle due compagini si arrischia a scoprirsi troppo per attaccare la porta avversaria: si vedono solo due tiri dalla distanza di Vives e Biraghi e soltanto il secondo riesce a metterla nello specchio, tra le comode braccia di Hart. Bisogna attendere la mezzora per vedere una conclusione più concreta grazie a Verre: recupero sulla trequarti e botta dal limite che fa stringere i pugni ad Hart per ripiegare in fallo laterale. Il centrocampista biancazzurro ci riprova al 36’, nuovamente da fuori, facendo fischiare la palla sopra la testa dell’inglese. Gli ospiti replicano al 39’ con Martinez, innescato da Boyé, ma il primo tiro granata nello specchio ha molto meno successo di quelli pescaresi. Nel finale di frazione si accende, invece, un vero e proprio putiferio. La scintilla la mette Memushaj al 40’, lanciato da solo in area ma non riesce a controllare di petto. Al 44’ la scena più clamorosa: cross innocuo dal fondo di Cristante ma Hart esce sulla palla ma la liscia, per poi bloccarla in seconda battuta proprio sulla linea di porta; dal rovescio di fronte, Acquah porta il contropiede a Boyé che balla elegantemente in area, scarta anche Bizzarri ma il portiere argentino riesce, da terra, a sporcargli il tiro a rete, poi Martinez cicca malamente nel tentativo di ribadire sottoporta. Un solo minuto di recupero assegnato da Banti ma basta per far espellere Acquah, colpevole di due falli da giallo su Caprari, e per far sfiorare la rete a Cristante: Biraghi attrezza sulla trequarti, Verre la crossa sul limite per la girata al volo che passa a mezzo metro dal palo alla destra dell’immobile Hart. Ma all’intervallo è comunque 0-0.

Mihajlovic, in 10 da inizio ripresa, corre ai ripari inserendo Benassi per Aramu, ma il Pescara riparte fortissimo e Cristante viene deviato in corner dopo pochi secondi. I torinesi non stanno a guardare e Martinez irrompe negli undici metri di Bizzarri ma si tuffa e Banti lo ammonisce per simulazione. Oddo reagisce incrementando la spinta e mette Zampano per Fornasier, alla ricerca di una catena più rapida sulla fascia destra. Il Toro, di contro, attacca a testa bassa nonostante l’uomo in meno, così il tecnico abruzzese incrementa ulteriormente con Manaj per Cristante. Quasi la spunta: da corner ottenuto al 19’st, Aquilani trova la deviazione da 1 metro ma si ritrova anche Zappacosta a murare con un miracolo il goal praticamente fatto. Il Delfino a trazione anteriore torna vicino al vantaggio al 29’st: Memushaj si infila dalla destra e spara col sinistro un velenoso diagonale rasoterra, Hart, però, riesce a respingere anche questa verso il fondo. Oddo cerca disperatamente la rete gettando nella mischia anche Mitrita per Benali, per un ultimo quarto d’ora di fuoco. Il rumeno non fa in tempo ad entrare che scappa come una lepre in contropiede, Vives lo sgambetta da dietro e si becca il rosso diretto. Due in più e il Pescara si riversa in avanti, nella prateria piemontese: doppio palo clamoroso al 35’st, prima Memushaj dal limite poi Verre sulla ribattuta, ma niente goal. Altrettanto clamoroso il colpo d’orgoglio al 37’st: Aquilani perde palla, Benassi recupera e lancia Belotti in corsa palla al piede fino alla frecciata dalla lunetta, Bizzarri si tuffa e riesce a mandare la sfera a stamparsi sul palo per la terza volta in due minuti. Scontato l’assedio negli ultimi minuti del match, Biraghi sbaglia anche il colpo di testa, solo davanti ad Hart su calcio d’angolo al 90′, ma al Pescara non bastano nemmeno i 3 di recupero: al triplice fischio è grande il rimpianto per l’occasione sprecata.

Sciupare una vittoria ben alla portata potrebbe non essere la maggior colpa del Delfino: più che peri due punti persi in superiorità numerica, ai biancazzurri tocca ora l’esame di coscienza per gli ampi errori commessi quando i granata in meno erano addirittura due, rischiando addirittura la sconfitta interna. Oddo ha respinto al mittente le critiche di chi predica la necessità di una punta di peso e di un centrale granitico, ma stasera è mancato chi la buttava dentro e chi ha difeso Bizzarri dalle scorribande granata. Anche se, la grande assente, è stata la capacità di gestire la situazione oltre la frenesia di buttarla dentro.

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